A 10 anni dal terribile tsunami che ha colpito lo Sri Lanka, il Gus Gruppo Umana Solidarietà e la Fondazione La Stampa – Specchio dei Tempi lanciano la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “Per il suo futuro” per le bambine vittime di violenza e abusi accolte all’interno dello Human Solidarity Children Village del Gus in Sri Lanka.
Ad una settimana dallo tsunami, il Gus era in Sri Lanka per portare il suo aiuto alle popolazioni devastate dal maremoto, in prima linea nella gestione di un complesso intervento umanitario di emergenza. “È impossibile dimenticare la sofferenza e i disagi vissuti dalla popolazione in quei giorni – dichiara Giovanni Lattanzi, responsabile della area Cooperazione internazionale del Gus – ma oggi possiamo dire che chi ne ha pagato le conseguenze maggiori, in termini di trauma psicologico, sono stati principalmente i bambini e gli adolescenti”.
A distanza di 10 anni il Gus è ancora in Sri Lanka. “Passata la prima emergenza, abbiamo deciso di dare continuità al nostro impegno e alla nostra presenza, perché abbiamo toccato con mano che i bisogni della popolazione si erano trasformati, ma non erano scomparsi”. In particolare, la situazione dei minori era ed è tuttora estremamente delicata: 1 bambina su 3 al di sotto di 5 anni è vittima di abusi sessuali. Fatto ancora più drammatico è che tali abusi si consumano all’interno delle famiglie nel più totale silenzio e tacito consenso familiare e sociale, essendo la violenza utilizzata e accettata come strumento di controllo, soggezione e coercizione dell’universo maschile.
Il dato ancora più allarmante è che un numero molto maggiore di bambine si chiude in un doloroso silenzio, rimane drammaticamente nell’ombra e non denuncia gli abusi subiti a causa di una cultura che accetta l’abuso e di un sistema giudiziario che non garantisce protezione e tutela alle vittime, nella totale incapacità di gestire il problema e trovare soluzioni adeguate per il recupero e l’assistenza delle vittime.
“Di fronte alla sofferenza di quelle bambine, minate nel loro senso di identità e sicurezza e prive di ogni forma di protezione e tutela – continua Lattanzi – non potevamo rimanere indifferenti, non potevamo far finta di nulla e andare via supponendo che tutto fosse tornato alla normalità. Sentivamo di dover fare qualcosa, era nostro compito adoperarci per far si che a queste bambine fosse garantita sicurezza, dignità e un futuro migliore”.
Di fronte ad un dramma di tale portata umana, il Gus ha deciso di agire a favore dell’infanzia violata e, grazie al prezioso e costante supporto de La Stampa – Fondazione Specchio dei Tempi, ha dato vita nel Distretto di Matara allo Human Solidarity Children Village, un villaggio che dà accoglienza e una vita dignitosa a bambine e ragazze dai 5 ai 18 anni vittime di abusi, violenze, sfruttamento, abbandono e maltrattamenti di ogni tipo.
Il dramma dell’abuso infantile è purtroppo strettamente legato all’emancipazione femminile, importante strumento di difesa e il motore del cambiamento e del progresso dello Sri Lanka.
“Crediamo che rafforzare sin dall’infanzia l’autonomia e le competenze delle bambine e ragazze, accrescere la fiducia delle loro capacità e la consapevolezza di essere titolari di diritti inviolabili – conclude Lattanzi – significa favorire l’emancipazione femminile e sostenere la comunità nel suo complesso, significa contribuire a costruire un futuro migliore, per tutti”.
Per rimanere aggiornati sulla campagna si può visitare il sito, la pagina Fb del GUS e seguire l’hastag su Twitter #perilsuofuturo
In allegato il volantino della campagna “Per il suo futuro” e alcune foto delle bambine accolte dallo Human Solidarity Children Village del Gus in Sri Lanka.
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