Il 22 novembre 1987 moriva il poeta maceratese Remo Pagnanelli. Lo ricordano oggi due suoi grandi amici, Filippo Davoli e Guido Garufi.
sono già venticinque anni… Proprio oggi.
Con Guido ti ricordiamo spesso, perché non potrebbe essere diversamente quando – lasciando le bagatelle della cronaca ai suoi deliri – finiamo per rinfrancarci piovendo tra le pagine che amiamo. A lampi, qua e là, anche quando sto solo mi appare il tuo sorriso che guardava lontano e aveva capito tutto. Adesso sono più vecchio di te e ho capito quasi tutto pure io.
Ci manchi, non fosse che per quel tuo “rigore insanguinato” che sembra invece venir meno da tutte le parti (nella politica, nella cultura, finanche nella poesia). E’ per questa amarezza presente, che ricordarti pubblicamente oggi è un atto dovuto. Nella tua lontananza a cui non ci siamo mai rassegnati, tuttavia ti sentiamo prossimo: il nostro ricordo personale è sempre vivo e vivificante. Il poeta, il critico, invece… sono a loro modo una bandiera irrinunciabile. Che deve sventolare di più“.
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Che tristezza, Remo. E che vuoto per me che non ho più parole, solo un oceano di sconforto e qualche, privato, grugnito. Ma si sa, io non sono poeta come questi due che ti hanno ri(s)cordato. Appunto, che tristezza, Remo…
http://www.remopagnanelli.it/
Ringrazio il Prof.Garufi per la sua coinvolgente e partecipata testimonianza, ringrazio Remo Pagnanelli per avergliela ispirata.