La Lega Nord di Tolentino interviene sulla questione Tarsu, trattata nel Consiglio Comunale del 28 novembre.
“Alla seduta erano presenti, insieme ad una quindicina di rappresentanti di aziende che hanno subito controlli, anche esponenti del movimento che prima di tutti si è mosso, come sempre, in difesa dei cittadini. La questione, che tiene banco tra tutte le Partite Iva cittadine, ormai è nota, e chi ancora non la conoscesse, probabilmente se ne farà un’idea di persona, appena dopo le elezioni – se l’attuale maggioranza dovesse essere riconfermata – quando riceverà la “visita” degli addetti della Duomo Gpa, per accertare la regolarità della denuncia TARSU, sia per attività che per abitazioni.
Molte le polemiche” affermano Giovanni Gabrielli (foto) e Giuliano Bianchini della Lega tolentinate “per sanzioni in alcuni casi assurde, con cifre che vanno da 5.000 a 65.000 €, in seguito a controlli, a dir poco superficiali ed errati.
Tra le vittime di questa “macelleria”, Gianni Guardati, proprietario della Farotto demolizioni, che opera con speciale licenza provinciale, ed esente da Tarsu, smaltendo il 100% dei rifiuti pericolosi tramite aziende autorizzate. Il suo è un caso limite: dapprima ha ricevuto un provvedimento da 22.000 €, che poi è stato annullato – avendo prodotto tutti i documenti del caso – e poco dopo è stato riemesso, per un importo di 13.000 €; l’imprenditore si è infuriato, dato che ogni ricorso costa, per produrre tutti i documenti, per gli avvocati, i commercialisti, per non parlare del tempo perso.
Quello che più ha infastidito durante il Consiglio Comunale è stato sentire, la parola “evasore”: si tratta quasi sempre di contribuenti in buona fede, spesso dovuta al comportamento “tollerante” di chi, nell’arco di decenni, era addetto, negli Uffici comunali, a ricevere le dichiarazioni TARSU – come tutti noi ben sappiamo –.
Il problema nasce dal fatto che l’amministrazione Pd, esauriti i nostri soldi, si è ricordata della Tarsu, senza tenere minimamente in considerazione il modo in cui la tassa è stata gestita finora.
La rabbia dei contribuenti nasce proprio da qui: che ne sapevano di non essere in regola, visto che la sanzione è diventata retroattiva di 5 anni, se non è stato mai detto nulla in merito? Perché non è stato mandato un questionario, per poter sanare le anomalie, come fu fatto per l’Ici? Perché si sono notificati avvisi, precludendo la possibilità di usufruire del Ravvedimento operoso – per recuperare somme, con il minimo aggravio per i contribuenti?
Ma anche, perchè si è stipulato un contratto con una ditta esterna, per 5 anni – tanto più che alcuni Consiglieri di maggioranza si erano detti contrari, fin dall’inizio, a questa operazione –, magari dando il premio di produttività all’Ufficio Tributi?
In alcuni esponenti della maggioranza, è trapelato dell’imbarazzo: ma prima di fare qualcosa, soprattutto a certi livelli di responsabilità, bisogna ben ponderarne gli effetti, soprattutto oggi, in un clima di crisi mondiale e con tante piccole ditte già in difficoltà.
Alla fine si sono raggiunti toni schizofrenici: il Sindaco, impegnato a proporre interventi, per rattoppare una situazione difficilmente sanabile, veniva prontamente contraddetto da Dirigente e Ragioniere, per le sue proposte senza un appiglio giuridico o addirittura contra legem.
La Lega Nord, che fin dai primi giorni ha visitato molte aziende colpite dai provvedimenti, per comprendere meglio il problema, valuterà insieme ai legali del movimento, laddove ci fossero delle irregolarità, dapprima una riunione pubblica e poi una raccolta di firme”.
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Più che TARSU pazza, amministrotori pazzi, anzi “furbetti”…