di Fabio Macedoni
De S. Lorenzo se sbrancia li granturchi.
(Di san Lorenzo si sfogliano le pannocchie di granturco)
S. Lorenzo, li nuce tra i diente.
(S. Lorenzo, si mette la noce nuova fra i denti)
S. Lorenzo, le noce pe’ lo menzo.
(S. Lorenzo le noci si spaccano a metà facilmente perché mature)
San Roccu, perde un toccu.
(S. Rocco, 16 agosto, si accorciano le giornate)
San Bartolomé, la runnula va, la palomma vè.
(S. Bartolomeo, 24 agosto, la rondine va via, la colomba viene)
Chi magna l’ûa d’agustu, non arrìa a bêe lo musto.
(Chi mangia l’uva in agosto non arriva a bere il mosto)
Agustu callo e callusu, ‘n’andr’anno granellusu.
(Agosto caldo, l’anno prossimo ci sarà molto grano, perchè il caldo brucia l’erba cattiva)
Chi dorme d’agustu, dorme a su costu.
(Chi dorme in agosto, dorme a sue spese perché il lavoro incalza)
Cepolla jindile sèmenala d’agustu, strapiandela d’aprile.
(Se vuoi buone cipolle seminale in agosto e trapiantale in aprile)
A la prim’acqua d’agosto more pure le cicà.
(Alla prima pioggia di agosto muoiono anche le cicale)
L’acqua d’agustu non è bbona mango per lavàccese le mà.
(L’acqua di agosto non è utile per la campagna; è inutile anche per lavarsi le mani)
Se guazza lu primu d’agustu, l’ingurenata adè forte.
(Se il primo agosto fa la brina l’invernata sarà dura)
Chi vole avé lo mustu che zappa la vite d’agustu.
(Chi vuole avere il mosto zappi la vite in agosto)
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