Sferisterio: una guida
per ripercorrere la storia

Curata da Masino Ercoli

- caricamento letture
catasto_1-300x252

Mappa della città di Macerata del 1818, prima della costruzione dello Sferisterio

di Alessandra Pierini
“E’ un cotillon, è il cioccolatino sul comodino dei turisti”: così Evio Hermas Ercoli ha definito “Sferisterio” la guida breve da lui curata e realizzata dalla Camera di Commercio di Macerata, il cui presidente Giuliano Bianchi, come ha sottolineato Ercoli, è “il consorte di una erede dei cento consorti” visto che la famiglia Tambroni-Armaroli alla quale appartiene sua moglie  è tra i firmatari per la costruzione del monumento.
“Sferisterio” è un elegante pubblicazione in un formato originale e con la copertina rossa sulla quale il monumento appare in una bella immaginde del passato: “In un periodo di crisi come questo – ha detto Ercoli – se non sappiamo dove andare, dobbiamo guardare da dove veniamo. Se dalle statistiche fatte, abbiamo avuto la spiacevole sorpresa che Macerata è poco conosciuta fuori dalla cinta muraria, compensa il marchio Sferisterio che invece è ormai riconoscibile e subito ricollegato a Macerata.”
Le prime pagine della guida sono dedicate a Macerata, alla sua provincia, alle sue ricchezze e ai suoi teatri. Lo Sferisterio appare in una mappa catastale del 1873 e sembra quasi appoggiato alle mura cittadine: “La posizione dello Sferisterio – aggiunge Ercoli – fa capire la ritrosia ad essere demolitori.” Nelle pagine successive lo Sferisterio diventa protagonista e viene raccontato in tutte le sue dimensioni. La prima è quella di architettura originale e assolutamente unica, come emerge dalla sezione, dalla dettagliata assonometria pittorica e dalle tavole originali, macchiate e ingiallite dallo scorrere del tempo, del progetto di Ireneo Aleandri, celebre architetto del monumento. Di Sferisterio non si può parlare senza far riferimento al gioco della palla al bracciale per il quale è nato: “Il gioco era talmente famoso – racconta Ercoli – che nello Sferisterio romano di Palazzo Barberini si giocava tutti i pomeriggi e il gioco aveva un seguito notevole di scommesse, lo stesso accadeva a Macerata.” Quello che invece molti non sanno è che all’interno dello Sferisterio si giocava la giostra dei tori: “Le gradinate dello Sferisterio precisa Ercoli – sono così alte proprio perchè il pubblico non fosse colpito dalle cornate, al di sotto delle gradinate si trovavano le stalle.” il racconto prosegue con l’Aida organizzata nel 1921 dal Conte Pieralberto Conti, con il concerto di Beniamino Gigli. La storia, oltre ad essere narrata a parole, è illustrata di pagina in pagina da bellissime immagini, tra queste celebre è quella dell’imponente muro del monumento  ricoperto di striscioni pubblicitari.

catasto_2-300x249

Mappa della città di Macerata del 1873, dopo la costruzione dello Sferisterio

La storia riprende dal 1967 con la riapertura voluta da Carlo Perucci. Da quel momento numerosi sono stati i momenti memorabili e le immagini passano in rassegna le scenografie più particolari e di successo. Un capitolo a parte meritano La Boheme di Ken Russel, al termine della quale la Mimì pucciniana moriva di overdose,  che segna secondo Ercoli il passaggio all’internazionalizzazione dello Sferisterio e la Traviata di Svoboda con uno specchio inclinato che rifletteva ciò che accadeva sul palco fino a dare l’immagine kafkiana del pubblico che entra nella scena. Si passa poi agli eventi musicali diversi dall’Opera quali il  Festival Jazz e Musicultura. “Il viaggio continua” si intitola l’ultima pagina che latro non è che un’immagine, quasi orbicolare, dell’allestimento del Flauto Magico curato nel 2006 da Pier Luigi Pizzi.
Secondo Giuliano Bianchi, Presidente della Camera di Commercio, la guida è “una sintesi maneggevole che sostituisce i volumi più grandi scritti in questi anni, in sintesi ma c’è tutto.” Saranno stampate 8.000 copie, di cui 5.000 in italiano e 3.000 in inglese e in futuro sono previste anche altre lingue.
“E’ un sogno che si realizza” secondo Pierino Bellesi, editore della pubblicazione che ha proposto una edizione di lusso, completa in occasione della 50ma stagione.”
Arriva trafelato alla presentazione anche Pier Luigi Pizzi: “Come potete immaginare ho una giornata frenetica. Lo Sferisterio, come descritto, è bellissimo ma un palco di 100 metri è difficile per quanto affascinante. In questi giorni non ci siamo fatti mancare nè il freddo, nè le tempeste di sabbia, nè il fuoco, ci stiamo battendo contro tutto e tutti coloro che vorrebbero che lo Sferisterio non avesse una storia e con risorse sempre più ridotte.” Mentre scappa alle prove del Vespro conclude: “Siamo assediati di gente che vorrebbe venire ma purtroppo il San Paolo non riesce a contenere tante persone.” E lo Sferisterio Opera Festival continua…

sferisterio

Assonometria pittorica dello Sferisterio



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page

Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Gianluca Ginella. Direttore editoriale: Matteo Zallocco
Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X