di Roberto Scorcella
Un incendio devastante si è sviluppato questa mattina intorno alle 11 alla Co.Fer. Metal di Passo di Treia di proprietà di Gianni Compagnoni. Le fiamme si sono sviluppate all’interno di grossi contenitori pieni di titanio e magnesio. La Co.Fer. Metal, infatti, si occupa di autodemolizioni e di trattamento di rottami e metalli fra cui, appunto, titanio e magnesio. Secondo la ricostruzione dei vigili del fuoco di Macerata, il fuoco partito a causa di alcuni lavori che si stavano svolgendo vicino a questi cumuli di titano e magnesio. Alcune scintille, in modo assolutamente fortuito, sono finite all’interno dei fusti contenenti il metallo che prima si è surriscaldato e poi ha preso fuoco. Altre scintille incandescenti hanno, invece, superato un muro alto oltre un metro e mezzo, andando a finire rovinosamente su quattro auto che si trovavano parcheggiate all’esterno dell’azienda, ma tutte appartenenti a dipendenti e titolari della Co.Fer. Metal. Tre macchine hanno riportato danni tali da rendere sostanzialmente impossibile la riparazione, mentre la quarta auto, pur subendo ingenti danni, potrebbe essere sistemata. Anche l’esterno degli uffici ha riportato dei danni: il metallo, trasformatosi in vere e proprie pallottole, ha colpito la facciata lasciando visibili segni.
Difficili e meticolose le operazioni di spegnimento da parte dei vigili del fuoco di Macerata e Tolentino, aiutati da dipendenti e titolari dell’azienda, e protrattesi dalle 11 alle 14.45. Il metallo prima è stato raffreddato e poi l’incendio è stato spento grazie all’ausilio di polvere e sabbia. Nel frattempo si è provveduto a separare i fusti e a sminuzzare il materiale, oltre a mettere in sicurezza il resto dell’area dove si trovano numerosi altri accumuli di titanio e magnesio. Durante il lavoro di spegnimento, nel tentativo di dare una mano ai vigili del fuoco, è rimasto lievemente ferito un autista di Appignano. M.S. di 21 anni: medicato dal 118 è stato giudicato guaribile in due giorni. Ma solo per un puro caso nessuno si è fatto male seriamente, vista la pericolosità del metallo surriscaldato. Pesante anche il danno economico subito dalla Co.Fer.Metal che ha visto andare in fumo una decina di grossi fusti di metallo da circa 200 litri di capienza ognuno. Sul posto sono intervenuti anche i tecnici dell’Arpam che hanno prelevato dei campioni di polvere di metallo per valutare eventuali ripercussioni sull’ambiente. Non sembra, comunque, che siano stati superati i limiti di tollerabilità.
(Foto di Mandino Tiburzi)
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