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«Quadro acquistato
con i soldi delle farmacie,
la Corte dei Conti faccia luce»

POTENZA PICENA - Il Pd replica all'amministratore delegato Mario Properzi chiedendo conto anche alla Giunta di alcune scelte gestionali e di investimento

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Una farmacia comunale di Potenza Picena

 

«Con quali motivazioni e sulla base di quali atti ufficiali sono stati spesi 12.500 euro per l’acquisto di un quadro? Data la reticenza a chiarire tutti gli aspetti di questa vicenda chiederemo alla Corte dei Conti di fare luce su tutta la storia». Così il Pd di Potenza Picena torna sul tema delle farmacie comunali, oggetto di un botta e risposta tra i dem e l’amministratore delegato dell’Aspp (società municipalizzata che gestisce il servizio) Mario Properzi (leggi l’articolo).

Quello del quadro è solo uno dei punti sollevati dal Pd, che inoltre chiede alla Giunta: «E’ vero o no che esiste un conflitto aperto tra il presidente e il direttore delle farmacie? Per quale motivo viene delegittimata la gestione d’azienda? Quando e come si ritiene di mettere fine a questo scandalo? Vista la situazione complessa che vive l’azienda perché l’amministrazione non ha ancora fatto chiarezza su come vuole gestire il conflitto d’interessi presente all’interno della Giunta?». All’ad Properzi il Pd replica invece che «le giunte di centrosinistra di Potenza Picena hanno istituito la prima farmacia comunale negli anni ‘90 e nel 2009 e ne hanno raddoppiato l’attività con l’apertura della nuova farmacia del capoluogo. Le farmacie comunali hanno, ininterrottamente dalla loro nascita, versato ogni anno (compresi il 2009 e il 2014) risorse nelle casse del Comune. Ad esempio nel periodo dal 2006 al 2014 le farmacie hanno versato nelle casse del Comune circa 800mila euro. L’acquisto della seconda farmacia ha comportato un investimento di oltre 400mila euro totalmente coperto con i proventi dell’attività senza alcun intervento del Comune». I dem proseguono: «Nel 2014 quando la destra ha assunto la guida del Comune si è trovata servito su un piatto d’argento un patrimonio di professionalità e di servizio e un’attività redditizia dal punto di vista economico. Da quanto dice l’attuale presidente delle farmacie lui stesso e gli amministratori della destra potentina non ritengono utile consolidare il patrimonio dell’azienda. Nulla di nuovo. Ricordiamo bene che nel 2014 il sindaco Acquaroli propose di venderle. Coerentemente quindi con l’indirizzo di Acquaroli si pereferisce spendere tutti i proventi dell’attività in sponsorizzazioni, promozione di feste e acquisti di “preziose” opere d’arte piuttosto che programmare un aumento di servizi, sia esso intermini di quantità o qualità. Purtroppo non è solo la questione delle farmacie a mettere in luce la grave inadeguatezza e incapacità delle amministrazioni di destra che dal 2014 guidano il Comune – conclude il Pd -. Dall’incompiuta dei laghetti, oggetto di una variante fantasma e spesso più chiusi che aperti, al disastro del centro storico, alle figuracce sull’area ex Ceramica, al pasticcio della pista ciclabile, agli insuccessi nella gestione dei rifiuti, l’elenco dei fallimenti è lungo e in costante, preoccupante crescita».



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