L’INTERVISTA DELLA SETTIMANA – Francesco Adornato traccia un bilancio a un anno dai tragici fatti di inizio 2018: «Il vecchio mondo non c’è più, quello nuovo non è comparso all’orizzonte e in questo vuoto momentaneo si è inserito un sentimento di panico e di stordimento». La fatica a ritrovare un senso di comunità: «Manca una mediazione, mancano punti di riferimento e la capacità di creare aggregazione intorno a un nuovo ideale. C’è bisogno di una grande discussione collettiva». Sul ruolo di capoluogo: «E’ cambiata la configurazione geopolitica del territorio»
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