Non esistono contraddizioni.
Per esplicita ammissione dell'ente gestore, i videopoker (newslot, n.d.r.) sono la più alta fonte di introito tra le tassazioni indirette.
Basti pensare che l'emergenza "L'aquila" è stata gestita con i fondi provenienti dagli introiti delle newslot e delle lotterie istantanee.
La malattia del gioco compulsivo è psichiatrica e, seppur paragonata ad alcolismo e tossicodipendenza, risulta essere decisamente più grave e distruttiva tanto da essere chiamata "la peste del 2000".
Ovvio che l'abolizione del "videopoker" porterebbe alla chiusura di molti esercizi che oggi si mantengono grazie alle c.d. macchinette e, sopratutto, porterebbe lo stato a dover riconoscere pubblicamente una malattia creata proprio dallo stato che oggi viene nominata sottovoce e curata nei s.e.r.t. al pari delle altre patologie di dipendenza quando i cittadini non se ne fanno carico con associazioni ad hoc.
nonte lodico
Utente dal
18/4/2010
Totale commenti
1