Francesco Scarabicchi
“La strada che sale”E' un brano follemente bello, per ogni parola si sale un gradino, sempre più su verso un eden letterarioPiccola Personale di Irene Dipré
Per l'immagine "E' imminente", di Irene Diprè Si sospende la foglia al suo picciuolo verde di terra ed aria. Non levita e non cade, solitaria. Fertile, venata di rosso circondata. E' il cuore o è l'aria?Simonide di Ceo, “Lamento di Danae”
Non ho parole.R. Pagnanelli, “Mi godo questa luce ultima”
Mi piace immensamenteComprensione della verità
Più di tutto voi svolgete un servizio, vi piegate alle esigenze, colmate la sete delle attese, siete delle sentinelle in ascolto. Una gran lode.“Da una finestra”, Valeria
Mi conquistano queste prose dove la poesia entra come una vena d'acqua... S'individuano movimenti, fattezze, attimi , ritmi di ciò ch'è stato e respira in noi grazie alla fertilità di questa parola, alla sua puntiforme duttilità. Grazie, Francesco.Enrica Loggi, “…A una rima di vento”
Guido, quanto profonda mi giunge la tua voce, agile e abile (diresti tu) a risalire il tempo vissuto, le cose amate e condivise! Grazie delle parole, potrei dire "degli accenti" che doni a questa mia poesia. Il mio pensiero vivo oggi come ieri, e un abbraccio.Devo assolutamente ringraziarti, caro Davide, con tutta la commozione che il tuo talento e la tua luce hanno saputo destare nel mio mondo visibile e invisibile. Hai riconosciuto i miei colori, le vibrazioni, il respiro, il ritmo, la storia che mi tesse fino alle parole. E sei così giovane! Grazie, dunque, infinite, e spero di incontrarti, in giro per le nostre Marche accarezzate dal vento dell'umiltà.Cordialmente… Jeregef, Senegal
Splendida poesia, ritmo di una danza, semplice e mossa fratellanza!Da una finestra – Sibilla
Amo questa donna e la luce del suo sguardo, disceso fino a noi da una giovinezza che ha attraversato la vita intera, la meraviglia, lo sconcerto, l'amore. Sibilla ha portato tutti i suoi giorni nel terreno d'arte dove solo a poche è toccata in dono l'alta missionarietà della poesia. Enrica LoggiTarcisio Carboni: un pastore
con l’odore delle pecoreAvevo trent'anni e non avevo potuto finire l'Università per motivi di salute ed economici. Mi rivolsi a questo grande Vescovo per avere un aiuto e poter frequentare a Macerata. Lo ricordo ancora che mi venne incontro puntualissimo dicendomi :"Fare aspettare gli altri è come far aspettare se stessi". Fu di una sollecitudine unica, mi mise subito in contatto con una focolarina (il suo nome lo hanno cancellato purtroppo gli anni) che pagò per me la retta per il collegio delle Suore dove alloggiai da dicembre a maggio. Grazie per aver ricordato quest'uomo straordinario, resuscitando in me la gratitudine di allora. Grazie ancora!
Enrica Loggi
Utente dal
2/1/2014
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