Sarebbe interessante chiedere a Paolini come mai fino a poco tempo fa la Lega Nord Marche nominava i suoi militanti per acclamazione e non al termine della ben più lunga e complessa procedura prevista dal regolamento.
In ogni partito (Lega Nord compresa) per possedere lo status di militante occorre fare precise richieste, con precise metodologie e rispettare precisi tempi di attesa. A Macerata niente di tutto ciò: si iniziava una riunione come sostenitore e la si terminava da militante! Wow! Che rapidità! Che efficienza! La famosa praticità dei popoli padani!
Ma in realtà la procedura "accelerata & semplificata" aveva i suoi buoni motivi per esistere: senza un regolare iter burocratico, di fatto nessuno poteva davvero dirsi militante. La cosa si è rivelata abbastanza utile in caso di epurazioni di emergenza, quando un soggetto scomodo (che chiedeva troppo, si spingeva oltre, forse iniziava pure a pensare con la propria testa e a criticare il Segretario Regionale) doveva essere messo alla porta.
L'espulsione diventa sacrosanta, è giusto punire il mascalzone che si è impropriamente appropriato di uno status (quello di militante) che invece non può appartenergli.
Il fellone non può nemmeno fare ricorso al collegio dei probi viri, nemmeno a Bossi stesso, perché è null'altro che un impostore, quindi gli è preclusa qualsiasi azione atta a tutelarlo, a difendere la propria posizione, ad esporre la situazione e a spiegare come stanno in realtà le cose.
Il tutto per non disturbare la quiete del Segretario Regionale di un partito che qui da noi non esiste.
Sono matto? Può darsi, ma non credo di dire fesserie quando affermo che la Lega Nord, a Macerata, è una realtà concreta come Babbo Natale. Essa è la summa degli epurati e dei falliti degli altri partiti, dei poltronari cronici, di quelli che non hanno sfondato nei movimenti politici in cui erano originariamente iscritti.
Sanno bene che l'eco raccolta a livello nazionale porterà loro dei benefici, ma di ideali leghisti sanno ben poco, forse nemmeno li apprezzano e magari manco li conoscono.
Premessa: non sono "marangoniano", non sono "paoliniano", sono solo "uno che sa".
Ho letto con passione i commenti degli utenti di CR in merito all'intervista di Paolini, oltre all'intervista stessa. Interessante è stato il racconto riguardo all'istituzione di uno pseudo collegio disciplinare che avrebbe dovuto pronunciarsi sul comportamento (e contestuale espulsione) del Sig. Marangoni dalla Lega.
Certamente i lettori più infarinati di politica avranno notato che di siffatta questione non sono stati investiti i probi viri regionali (lo so che per i leghisti andrebbe scritto "nazionali", ma io preferisco chiamare le cose col loro vero, e non patetico, nome), ma, per l'appunto, una commissione creata ad hoc.
Come mai? Perché una procedura tanto bizzarra?
È presto detto: la Lega Nord Marche NON ha un collegio di probi viri regionali, dato che lo stesso venne ritenuto "superfluo" ed "inutile" dal Segretario Regionale (Paolini), allorquando all'ultimo Congresso della Lega Nord Marche venne saltata di proposito l'elezione di questo organo.
Come plausibilmente immaginabile, la cosa ha creato non pochi problemi, poiché, mancando l'organo designato a giudicare le eventuali infrazioni allo statuto ed al regolamento leghista, ogni decisione in merito è stata presa dal Segretario Regionale, il quale ha così goduto del più ampio potere discrezionale riguardo a tutti gli iscritti e le loro qualità di leghisti.
Detto questo, non posso non notare il commento di quel tale (non ricordo il nome) che ha illustrato in poche e semplici parole la gestione delle risorse umane all'interno della Lega Nord Marche (cioè dei sostenitori e dei tesserati): tutti sono importanti, tutti sono indispensabili, ma basta far qualcosa che metta a rischio il posto di chi comanda e si viene epurati.
Non sono favole, non sono invenzioni costruite ad arte a scopi elettorali, perché io c'ero.
Il metodo per garantire lunga vita al Segretario Regionale era (o forse ancora è) di una semplicità e genialità incredibile: alcuni militanti di partito (quindi con diritto di voto al Congresso Regionale) diventavano tali NON seguendo l'ordinaria procedura che è descritta in ogno statuto o regolamento, ma in modo del tutto irrituale. Un giorno si è semplici sostenitori, il giorno dopo, per acclamazione e/o simpatia, ci si è evoluti in militanti.
Fin qui tutto ok, tutti sono felici e contenti, le bandiere col sole delle Alpi sventolano al vento.
Poi un bel giorno viene detto o fatto qualcosa che non va tanto a genio a chi comanda.
Il tale gruppo inizia a crescere, a manifestare idee mica tanto uguali a quelle del Segretario Regionale. Inizia a fare domande, a chiedere verifiche fiscali come da regolamento.
E così, in modo del tutto inaspettato, viene recapitata una bella letterina (con logo Lega Nord Marche), in cui si viene accusati di aver imbrogliato il partito per aver preso la tessera da militante senza la dovuta procedura. Viene rivelato che non risulta rispettata alcuna delle condizioni necessarie per ottenere la militanza, agli atti non sono presenti richieste o istanze per passare di grado, né comunicati ufficiali di nomina. Nulla di nulla! Ma va?!
Sicché quel gruppo, che potenzialmente avrebbe avuto i numeri per contrastare il Segretario Regionale e magari nominare e far eleggere un proprio candidato alla Segreteria al successivo Congresso Regionale del partito, cessa di esistere e MAGARI (ma il mio "magari" è più che altro eufemistico) viene anche commissariata la provincia di appartenenza, in attesa di un Segretario Provinciale i cui fili siano più facilmente manovrabili.
E, come se non bastasse, a chi ha avuto l'ardire di chiedere una verifica fiscale, come per giunta previsto dal regolamento del partito, viene contestato che chiedere una verifica fiscale equivale a dare del ladro a chi gestisce i conti...
Chi ci capisce qualcosa è bravo!
Condivido in pieno, articolo e commenti, ma non posso fare a meno di notare che alla fine è stata messa, per l'ennesima volta, la classica nota semi-polemica sulla libera vendita di un prodotto che ora appare poco gradito.
Non è l'oggetto, ma chi lo usa che arreca danni agli altri. Anche un coltello da cucina è di libera vendita, o una mazza da baseball, o qualsiasi altro oggetto che nelle mani sbagliate è potenzialmente in grado di creare problemi...
Caro Angeletti, in questo caso si è sbagliato.
Perché magari fosse come dice lei! La realtà dei fatti è ben peggiore. Tra consigliere regionale e deputato è indubbio che, conti alla mano, convenga di più il primo. Il buon Zaffini nemmeno avrebbe dovuto pensarci. Ma le logiche del partito a livello locale impongono che un "sempliciotto" come Isidori (metto il virgolettato per dissociarmi da un aggettivo dato più che altro dai suoi compagni di partito) non pensi nemmeno di poter andare a Roma...
Perché sanno che non vinceranno. E te lo dico da elettore di centrodestra caro Gianfranco Cerasi.
Non si vince, manco se scende Gesù Cristo con tutti i Santi.
Amen.
Il miglior commento è quello di ipno che riesce a mettere Colui anche in questa situazione. Anzi, è senz'altro colpa Sua (deve essere colpa Sua, per favore facciamo che sia davvero così...) se Cronache Maceratesi ha scritto l'articolo su Ferdi e la nuova ragazza.
Intelligenti, pauca.
Ho i miei forti dubbi nel credere che le parole del buon vecchio Pio sarebbero state le stesse se alla provincia ci fosse stato Silenzi.
Gli assessori ci sarebbero stati in ogni caso, non credo che una giunta PD li avrebbe fatti sparire in modo tanto semplice (anche perché poi, per "accontentare" gli sponsor, troppi ponti e rotatorie avremmo duvuto costruire), mentre il viaggio in Cina, nell'anno di Padre Matteo Ricci, sarebbe stato fatto lo stesso. Ed infatti San Carancini (è del PD, l'aureola è accessorio imprescindibile per gente così moralmente superiore rispetto a noi figli di Satana) ci è andato...
La morale è una sola: qui c'è uno pseudo partito che grazie ai suoi 200 elettori ci farà spendere un milione e 700 mila euro.
È in momenti come questi che paragono la democrazia al prezzemolo: viene messo ovunque, ma non serve a un ca**o...
@ Cerasi
Credo sia paradossale parlare di Lega nelle Marche (e, soprattutto, a Macerata), dato che questo partito, praticamente, non esiste qua da noi.
Esso è la somma (per usare riferimenti matematici tanto cari a Marco Fazi) di tutti i trombati e i falliti degli altri partiti. Chi non ha sfondato altrove o non ha proprio mai trovato sbocchi, chi voleva "prendere il posto" e non poteva perché perennemente scavalcato da gente più competente e sponsorizzata di lui, si è buttato con la Lega.
La grande spinta che il partito ha ricevuto a livello nazionale ha poi fatto il resto, dando a gente che altrove non avrebbe manco preso la tessera da militante lo stimolo per buttarsi (i più col naso turato) nell'unico partito che avesse fatto loro guadagnare qualcosa...
Che tristezza.
Alla fin fine il lupo ha abbandonato il costume da agnello.
Sentenza in nome della giustizia? Pfui, baggianate! La sentenza è stata fatta in nome del tornaconto personale di chi se ne giova. Ergo il signor 200 voti (stima al rialzo), conscio che alle nuove elezioni ne uscirà con un potere pari a quello del due di bastoni quando a briscola comanda spade, inizia a proporre accordi sottobanco. Furbo l'amico: non importa chi vincerà, perché lui sa bene che non otterrà null'altro che un pugno di mosche, quindi ecco qua il vero piano. Proporre ad un Capponi sicuramente seccato dalla situazione una qualche proposta alla Totò: dammi qualcosa e io non ti annullo le elezioni.
Giustizia è stata fatta! Ahahah, penso che nemmeno a Zelig riescano a fare di meglio...
Le spese per le lezioni un buon investimento... Questo tizio vaneggia. Spero che la botta sui denti che prenderà alle elezioni (perché di botta sui denti si tratterà) sia tale da procurargli più vergogna di quella che già adesso dovrebbe provare per aver dimostrato quanto ha rosicato da un anno a questa parte.
Che lo pagasse lui il "buon investimento"!
@ Stefano Giovannetti: Rimanendo in tema di prezzemolo e democrazia, mi viene in mente che la seconda è molto simile al primo, che viene messo ovunque ma non serve a niente...
Che schifo! Dico solo che il problema di base è figlio di un'unica considerazione: la politica, in Italia, è un'isola troppo felice. Tutti la cercano, tutti vogliono entrarci, nessuno si dà per vinto qualora non dovesse riuscirci. Il dolce far niente.
Finché i politici avranno certi privilegi, dovremmo vederci ronzare intorno gente di tutti i tipi, gente competente e gente senza arte né parte.
A certi livelli, a livello semi locale, io penso che chi fallisce nella vita reale si butta in politica. Chi lavora, chi è affermato, chi ha passione per quello che fa non va a PERDERE TEMPO con la politica. E questa gente è la stessa che paga. E si è stancata.
Lo so che è un diritto garantito dalla Costotuzione, ma finché un pinco pallino qualsiasi avrà la possibilità di fondare un partito politico, non ci scrolleremo di dosso certe spiacevoli situazioni.
Vedere gente che scrive in perfetto ITALIACANO dare dell'asino a chi, per dimenticanza o ignoranza, omette la "i" di coscienza fa veramente sbellicare dal ridere.
Il fatto che tu abbia un libretto universitario mi fa pensare solo che sono anni che non fai un cazzo dalla mattina alla sera. Credi che essere iscritti a giurisprudenza (o simili) ti renda superiore, ti dia la conoscenza? Patetico.
Stabilire che tu puoi giudicare e gli altri no è un tipico comportamento FASCISTA, non so se rendo l'idea, per cui, usando un animale a te tanto caro, mi sembri il bue che dice cornuto all'ASINO.
Sicuramente da oggi ti farò schifo pure io, ma dato il giudizio che io, senza conoscerti, pieno di pregiudizi, da perfetto fascista, mi sono fatto su di te, non me ne frega un emerito cazzo...
@ Piergiorgio: Libero arbitrio. Mi drogo grazie al mio libero arbitrio. Il tuo discorso ha senso, ma merita una considerazione: cosa ne pensi del libero arbitrio di chi non usa droge e viene piallato sull'asfalto da un guidatore strafatto?
Il concetto di rave, come quello di Treia, non è nemmeno tanto brutto, anzi, vivendo in questo posto alla fin fine ho sentito più commenti positivi o di mera indifferenza che altro. Ma non caghiamo fuori dal cesso con discorsi allargati al consumo di droghe o all'abuso di alcool, che finché restano circoscritti all'interno dei cancelli della fabbrica Bartoloni (o di qualsiasi casa e/o discoteca del mondo) mi stanno pure bene, oltre no.
@ Gianfranco Cerasi: più che di "vietato vietare" io parlerei di "selezione naturale", della serie "se non ci arrivi di testa tua e poi ti schianti con l'auto, cazzi tuoi". L'unico problema è il coinvlgimento di chi magari c'è stato attento e vede comunque piombarsi addosso un'automobile fuori controllo. E non c'è soluzione.
Stesso discorso per gli stupefacenti: a leggere i commenti di quelli che hanno partecipato al rave o che comunque hanno difeso usi e costumi di queste manifestazioni, mi sembrava di sentire Mourinho. L'unica tesi portata avanti è stata "nelle discoteche e in Parlamento si drogano come e più di noi", pregevole parafrasi della storiella "L'occhio, la pagliuzza e la trave", Ovviamente non mi azzardo a dire chi possegga la trave e chi la pagliuzza, anche perché di sicuro ci sono solo travi in giro. Alla Mourinho: "rigore per la squadra avversaria? nel 2003 il loro terzo portiere ha preso una multa per eccesso di velocità"...
In ultimo mi chiedo cosa potrà mai procurarmi scrivere a una persona che non conosco che lei e tutti i suoi parenti fino al quinto grado, nonché il canarino e i vicini si fanno le pere. Magari intense e prolungate eiaculazioni sulla corteccia cerebrale. Allora inizio a farmi le pere pure io! Mica so fesso!
@ Giulia Evangelisti "ps. anche le fiere delle città bloccano le strade e ALLORA??" ----> Piccola, insignificante, magari inutile, precisazione: le fiere di città sono AUTORIZZATE, forse il concetto è alquanto insolito per te, ma vedrai che piano piano ci arrivi.
@ Ryu Hayabusa: i primi 4 punti che hai scritto sono impeccabili.
Sul 5 resto perplesso, perché seppur sia vero che i gestori somministrano alcolici, è altrettanto vero che per farlo occorre una richiesta. La possibilità di bere non è la giustificazione suprema che mi occorre per bere! Altrimenti ci sarebbe da riesumare il concetto di proibizionismo: l'acool non c'è, quindi nessuno si ubriaca. No! L'alcool deve esserci, così come il fumo e quant'altro: sta alla gente sapere come farne uso. E poi il concetto di "proibizione" mal si associa alla cultura (anzi, alle culture) che animano le persone frequentatrici dei rave.
Punto 6, ahi ahi, qui mi sa che sei andato parecchio fuori: non vedono una mazza... esagerato! Con un evento come quello di sabato scorso avranno fatto sicuramente dei gran belli affari, ma non è che prima e dopo stanno a mendicare fuori dalle chiese...
Con il punto 7 invece ritorni lucido e ci prendi in pieno!
Avvveleno X
Utente dal
3/6/2010
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