«Frode milionaria sui super bonus»
A processo anche un commercialista

TOLENTINO - L'uomo rientra nella maxi inchiesta della Guardia di finanza. Secondo l'accusa il professionista avrebbe asseverato documenti delle pratiche per ottenere le agevolazioni fiscali. Oggi il gup ha rinviato a giudizio il 50enne

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Maxi truffa sui bonus per l’edilizia, sotto accusa anche un commercialista. Oggi si è svolta l’udienza preliminare per Fabrizio Masè, 50 anni, di Tolentino. Il professionista è stato rinviato a giudizio dal gup Federico Simonelli del tribunale di Macerata.

Nell’ambito dell’inchiesta della Guardia di finanza, coordinata dalla procura di Macerata, erano finiti a giudizio Marsel Mati, imprenditore di 34 anni, la madre 62enne Shpresa Mati, la sorella 32enne Marsida e la moglie 28enne Alba Mati, tutti residenti a Tolentino, l’architetto 69enne di Martinsicuro Pier Luigi Lunghi, Carlo Pisciotta, 68 anni, e il consulente del lavoro di 59 anni Giuseppe Ruiti Spurio, entrambi di Tolentino.

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L’avvocato Giorgio Di Tomassi

Le accuse, a vario titolo, sono di associazione per delinquere, riciclaggio, autoriciclaggio, truffa o indebita percezione di erogazioni pubbliche e trasferimento fraudolento di valori.

Oltre a loro, in seguito, è stato indagato anche il commercialista Masè. Per lui questa mattina si è svolta l’udienza preliminare. Secondo l’accusa, sostenuta dal pm Stefania Ciccioli, il commercialista avrebbe asseverato documenti di pratiche per ottenere i bonus edilizi.

In particolare, dice l’accusa, fra il 18 maggio 2021 e il 14 giugno 2022, avrebbe caricato telematicamente dei falsi visti di conformità per ottenere le agevolazioni fiscali.

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L’avvocato Marco Murru

Il processo per il professionista si aprirà il 3 febbraio e gli avvocati difensori Marco Murru e Giorgio Di Tomassi intendono chiedere di unificare il processo del loro assistito con quello già in corso per gli altri imputati.

L’indagine sul superbonus vede al centro l’imprenditore edile Marsel Mati, che avrebbe diretto e coordinato tutti gli altri indagati. Il gruppo, dice l’accusa, avrebbe gonfiato le fatture dei lavori di miglioramento energetico e adeguamento anti sismico di 12 edifici a Tolentino, Civitanova, Serrapetrona, Belforte e Treia così da ottenere, grazie al sisma bonus e all’ecobonus, crediti di imposta non dovuti per svariati milioni.

 

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