
Il cane Bart
Non ce l’ha fatta Bart, il pastore macedone di sette anni che per giorni ha lottato tra la vita e la morte nella clinica veterinaria di Tolentino. Si è spento oggi, dopo un’agonia iniziata giovedì scorso, quando i proprietari lo hanno trovato in fin di vita, ferito da pallettoni da cinghiale nelle campagne di Montegranaro.
Una vicenda che ha colpito profondamente l’opinione pubblica, diventata virale sui social anche grazie al racconto dei proprietari, Donato Florio – conosciuto a Civitanova per essere stato carabiniere della locale stazione – e la moglie Mariella. Secondo quanto hanno raccontato, a sparare sarebbe stato un cacciatore mentre il cane passeggiava nelle campagne vicino casa. Una denuncia è già stata presentata ai carabinieri e la coppia ha lanciato un appello online per risalire al responsabile.
Con profondo dolore, Donato ha voluto salutare pubblicamente il suo amato cane: «Bart, il nostro gigante buono ci ha lasciato. Ci ha lasciato senza fiato, ci ha lasciato tutto vuoto intorno. Non so più cosa dire, non ho più parole». Bart era diventato un compagno inseparabile e parte della famiglia.
Senza parole
È meglio che non scrivo quello che penso. Un abbraccio ai padroni del cane.
Che cattiveria ho solo insulti per chi ha fatto una cosa del genere
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A chi ha sparato al cane, probabilmente scambiandolo per un cinghiale, andrebbe revocata la licenza. Mi dispiace per Donato per la perdita dell’amato Bart. Chi ama gli animali sa che il cane diventa come “uno” di famiglia