
Il progetto per il centro per l’autismo da 6000 mq
«I consiglieri hanno diritto di presentare emendamenti, ma non tutti gli emendamenti sono accoglibili e ammissibili. Ho avuto perplessità morali e materiali, l’emendamento avrebbe reso il documento contraddittorio e incoerente e non ho potuto assumermi la responsabilità di metterlo al voto».
Fausto Troiani, ad una settimana quasi dal mancato voto sul centro per l’autismo torna sulla scelta, criticata dalla maggioranza (con la Lega che addirittura chiede una mozione di sfiducia per il presidente del consiglio) e dall’opposizione di negare il voto sull’emendamento. Emendamento che sarebbe passato visti i pareri favorevoli di FdI e Lega e dell’opposizione con la conseguente riduzione della variante da 6mila mq a 3mila mq.

Fausto Troiani, il presidente del consiglio si è rifiutato di mettere al voto l’emendamento.
Il consiglio venne sospeso e si è in attesa del pronunciamento del prefetto per chiarire se la condotta di Troiani sia stata irrituale rispetto al regolamento comunale, ma intanto il presidente del consiglio torna a parlare di quella decisione, dando ulteriori spiegazioni della sua condotta e cercando di riportare nei ranghi la maggioranza che è saltata
«In aula erano presenti le famiglie delle persone affette da autismo e con grande compostezza e senso civico, hanno voluto manifestare la loro richiesta di aiuto indossando magliette e mostrando alcuni striscioni, senza mai creare disordini o tensioni. Si è trattato di un gesto dignitoso e profondo, mosso dalla disperazione di chi ogni giorno affronta situazioni difficili e cerca risposte concrete. Nel corso della seduta, alcuni gruppi consiliari di maggioranza, insieme a tutti quelli di opposizione, hanno presentato un emendamento che imponeva alla asp Paolo Ricci di ridurre la richiesta di variante urbanistica da 6.000 a 3.000 metri quadrati per la realizzazione del centro sociosanitario a Civitanova Alta. È importante precisare che tutti i consiglieri hanno diritto di presentare emendamenti, ma non tutti gli emendamenti sono accoglibili e ammissibili. Nel caso specifico, la richiesta di emendamento firmata, con sommo dispiacere mio e delle famiglie dei ragazzi autistici, oltre che dai gruppi di opposizione anche da alcuni di maggioranza, andava ad imporre una costruzione alla quale nessuno poteva essere interessato. Ho avuto delle grosse perplessità morali e materiali, pertanto, sentiti i pareri della dirigente del settore urbanistica e del segretario generale, che hanno concordato sul fatto che in questo caso l’emendamento avrebbe reso il documento contraddittorio ed incoerente e che avrebbe modificato la natura e le finalità del progetto presentato dall’Asp non ho potuto assumermi la responsabilità di mettere al voto tale emendamento. Il Paolo Ricci ha fatto richiesta di 6.000 mq in prospettiva di svolgere le varie attività che un’azienda di servizi alla persona estremamente qualificata e specializzata potrebbe garantire a beneficio della città. Oltre al centro diurno e quello residenziale per affetti di autismo, un centro per pazienti affetti da Alzheimer e per anziani datosi che già da ora Villa Letizia è normativamente e strutturalmente inadatta ed insufficiente per le richieste della città».
E proprio su Villa Letizia in consiglio sono sorti rumors, con l’opposizione che ha criticato la mancanza di un progetto reale dentro l’idea di cittadella socio sanitaria, capace di contenere tutto e riaprire una vecchia ipotesi presentata alcuni anni fa quando si ipotizzò lo spostamento di Villa Letizia da fronte mare ad altra zona liberando in quell’area una cubatura importante.
Anche su questo Troiani specifica: «Sono illazioni, non c’è alcuna “vendita speculativa” di Villa Letizia, va precisato che non vi è mai stata alcuna finalità di lucro. L’eventuale alienazione avrebbe avuto solo lo scopo di reinvestire il ricavato in una nuova casa di riposo comunale, più moderna e adeguata alle esigenze attuali. Oggi l’immobile è integralmente vincolato dalla Soprintendenza e il suo valore quindi è più simbolico e storico che economico».

L’avvocato Alberto Feliziani
Ma il centro per l’autismo continua a creare scompiglio anche politico e Alberto Feliziani, esponente di una corrente di Fratelli d’Italia parla però di unità nel partito e richiama all’ordine le visioni eterodosse che l’altra sera in consiglio hanno presentato posizioni agli antipodi con quelle dei meloniani.
Il riferimento è al voto del consigliere Paolo Nori, ma soprattutto alla posizione dell’assessora di Fratelli d’Italia Barbara Capponi che sul centro per l’autismo si è schierata con le famiglie e col Paolo Ricci, in antagonismo rispetto all’indicazione data dal capogruppo Roberto Pantella che è tra i firmatari dell’emendamento per la riduzione a 3000 mq. E su questo Feliziani dice: «Fratelli d’Italia ha serrato i ranghi e ritrovato una perfetta sintonia. Paolo Nori, complice un po’ l’ora tarda e la caciara proveniente tra il pubblico è evidente si sia confuso tra ciò che era doveroso respingere rispetto alla controproposta suggerita dai propri colleghi. Barbara Capponi evidentemente non riesce a comprendere che il suo punto di vista è identico a quello del quadrumvirato Ciarapica- Troiani-Belletti-Carassai e forse ha dimenticato che il capogruppo di FdI era di parere opposto e diverso così come di parere diverso ed opposto era il direttivo del Partito portavoce della volontà di una maggioranza assoluta e schiacciante nonché gli stessi consiglieri comunali di Fratelli d’Italia. Noi siamo d’accordissimo nel realizzare il centro per l’autismo su 3.000 metri quadrati (quelli previsti nel più sensato dei progetti proposti) entro il perimetro di proprietà Paolo Ricci, una superficie ampiamente idonea allo scopo che andrà a sommarsi ai 2.300 metri quadri già in uso e non a risultare “…superiore di soli 700 metri quadrati” come qualcuno ancora tenta di far credere a queste persone. Sono certo che questo gravissimo problema oggi risolvibile con una soluzione che supera ideologie e partiti sarà votato da tutti all’unanimità poiché se così non fosse la vicenda si connoterebbe di sospetto e strumentalità».
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«Centro per l’autismo, progetto
faraonico.
Costo stimato: 16-17 milioni di
euro»
Il costo stimato è sempre quello?
Se sì, si potrebbe vedere il tutto dalla solita ottica.