Protesta al cimitero di Valfornace:
«Cartelli per liberare i loculi,
volantinaggio degno del supermarket»

SISMA - Il Comune ha invitato gli eredi ad attivarsi per l'estumulazione dei loro defunti. Il motivo è che devono iniziare i lavori di miglioramento antisismico. Presentata una petizione: «Sconcerto per la mancata ricerca di soluzioni alternative»

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Uno degli avvisi

di Monia Orazi

«Volantini affissi sulle lapidi del cimitero di Pievebovigliana per chiedere di procedere con le estumulazioni». È questa l’immagine che racconta una delle vicende più contestate legate alla ricostruzione a Valfornace, dove coloro che hanno i propri defunti si sono visti revocare la concessione del loculo ancora valida ed hanno dovuto provvedere all’estumulazione a proprie spese, in vista del prossimo avvio dei lavori di miglioramento sismico. La reazione non si è fatta attendere: depositata in Comune una petizione con centinaia di firme.

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Come spiegano i cittadini che hanno sollevato la questione, «in molti comuni dell’alto maceratese, nell’ambito dei percorsi di ricostruzione post sisma, si stanno predisponendo i progetti per il recupero e la riedificazione dei cimiteri». Una questione che, precisano, «può apparire di secondaria importanza rispetto alle complesse operazione di ripristino di interi centri abitati, ma non è così».

Le motivazioni sono profonde: «ogni comunità, per guardare al futuro, ha bisogno di recuperare la sua dimensione di vita collettiva, ha bisogno di riscoprire la sua identità e la sua storia, ha bisogno di coltivare e rendere attuali le sue memorie».

Tuttavia, denunciano i firmatari, «purtroppo, a Valfornace, nel cimitero di Pievebovigliana, sta accadendo l’esatto contrario sulla base di un silenzio assordante da parte dell’amministrazione ed in primis del primo cittadino Citracca».

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La costruzione dei loculi a Visso

La vicenda ha avuto inizio quando «una determina pubblicata nel febbraio 2023, avviò il procedimento forzato di revoca delle concessioni dei loculi (anche se tuttora valide) e conseguente estumulazione ordinaria delle salme in un’ala del cimitero di Pievebovigliana danneggiata dal sisma 2016, tutto a carico degli eredi».

La reazione è stata immediata. Come raccontano i promotori della protesta, «subito si mobilitarono in tanti, cittadini valfornacesi e non, tra proteste verbali e scritte, culminate con una petizione presentata al sindaco di Valfornace, firmata da centinaia di persone che, oltre a manifestare il proprio dissenso per questo atto discriminatorio ed assolutamente irrispettoso per i propri parenti defunti toccati dal provvedimento, contestarono la legittimità dell’ordinanza».
La domanda che pongono è diretta: «per maggior chiarezza, per quale motivo chi ha i loculi agibili non perde i diritti acquisiti con l’acquisto e chi ricade nella parte cimiteriale danneggiata invece sì?».

La petizione non si limita agli aspetti legali. I firmatari evidenziano che «tali tombe costituiscono patrimonio storico e culturale della nostra comunità, in quanto capaci di suscitare ricordi, emozioni e sentimenti che contribuiscono a mantenere il legame delle persone al territorio e che, come tali, non sembrano poter essere in alcun modo trascurati dall’amministrazione nel perseguire l’obiettivo di recupero e sviluppo del territorio».

I cittadini esprimono forte «sconcerto per la mancata ricerca di soluzioni alternative che, peraltro, ha già determinato l’apertura di tombe e la distruzione di lapidi, secondo una logica invasiva e distruttiva inaccettabile».

Le alternative esistevano, secondo i firmatari: «l’amministrazione comunale poteva approntare un idoneo luogo dove conservare temporaneamente le bare durante il periodo dei lavori. Al termine dei lavori i resti mortali potevano essere ricollocati nei loculi restaurati».
Ma non è tutto. «Per peggiorare ancora di più la situazione e renderla veramente incresciosa, in questi giorni sono stati attaccati dei volantini sulle lapidi del cimitero nei quali si invitano gli eredi dei defunti a recarsi negli uffici preposti per svolgere le pratiche di rito… un volantinaggio degno di un supermarket il giorno delle offerte».



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