«Ricostruzione, accelerazione significativa.
Non è una scenografia per le elezioni»

SISMA - Il candidato alle regionali di Fdi replica a Clara Maccari: «Il futuro di questi territori si costruisce mattone dopo mattone, non battuta dopo battuta»

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Pierpaolo Borroni

Sulla ricostruzione, alle critiche della candidata Pd alle regionali Clara Maccari rivolte a Giudo Castelli, interviene il candidato di Fdi Pierpaolo Borroni. «La ricostruzione non è una scenografia da campagna elettorale, ma un’opera complessa che si misura sui cantieri aperti, sulle famiglie rientrate nelle proprie case e sulle comunità che ritrovano i loro spazi» dice Borroni.

Che aggiunge: «Ogni valutazione sullo stato della ricostruzione deve basarsi su dati completi e correttamente contestualizzati. Negli ultimi due anni, la ricostruzione privata ha registrato un’accelerazione significativa, testimoniata dall’aumento dei pagamenti erogati da Cassa Depositi e Prestiti verso le imprese impegnate nei cantieri: +37% nel 2023 rispetto al 2022, +24% nel 2024 e +22% nei primi mesi del 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Nei primi anni, l’attenzione era concentrata sulle pratiche relative ai danni lievi, più veloci da progettare, istruire e chiudere. Attualmente, invece, l’attività riguarda quasi esclusivamente i danni gravi, di natura più complessa sia tecnica sia procedurale. L’accelerazione in corso è il risultato di semplificazioni normative, nuove ordinanze e di un sistema ormai a pieno regime. Anche la ricostruzione pubblica mostra un dinamismo senza precedenti: nel 2025 sono previsti 1.200 nuovi cantieri, frutto delle gare bandite dalle stazioni appaltanti. Complessivamente, la programmazione post-sisma 2016 prevede 3.542 interventi per un investimento di oltre 4,6 miliardi di euro».

Sempre secondo Borroni, «ogni iniziativa di comunicazione è stata svolta nel pieno rispetto delle norme, con affidamenti trasparenti e rendicontati. Informare le comunità sullo stato dei lavori, specialmente quando riguarda la rinascita di interi territori, è parte integrante del processo di ricostruzione. La ricostruzione è un’opera di pazienza e concretezza che non ha bisogno di clamore, ma di mani che lavorano e di istituzioni che mantengono la parola data. Il futuro di questi territori si costruisce mattone dopo mattone, non battuta dopo battuta».

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