«Multato con l’autovelox
ma il Comune non ha l’omologazione»
Automobilista fa ricorso e scrive al prefetto

SAN GINESIO - Il maceratese Alessandro Berardi ha preso una multa per eccesso di velocità lungo la Statale 78 (superava il limite di 3 chilometri orari) in località Macchie, ma ci ha voluto vedere chiaro: «E' la Polizia locale stessa ad ammettere di non avere il certificato di omologazione ministeriale obbligatorio»

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Il verbale contestato dall’automobilista

«Mi domando se si tratti di un errore isolato o di una prassi sistematica, che potrebbe aver colpito decine o centinaia di altri cittadini, con un danno ingiustificato a loro carico e un indebito vantaggio economico per l’ente», così Alessandro Berardi, residente a Macerata che lo scorso 21 maggio, è incappato in un autovelox lungo la Statale 78 in località Macchie, territorio del comune di San Ginesio. Velocità di 68 chilometri all’ora in un tratto con il limite dei 60. L’uomo, però, ci ha voluto vedere chiaro.

«Ho richiesto alla Polizia locale di San Ginesio se il dispositivo autovelox con il quale è stato effettuato il controllo disponesse del certificato di omologazione ministeriale – racconta Berardi –  ma l’Ufficio ha dichiarato per iscritto di non averlo, nonostante sia obbligatorio.

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La mail con la quale la Polizia locale di San Ginesio conferma di non avere il certificato di omologazione ministeriale dell’autovelox

La mancanza di tale requisito rende potenzialmente illegittime tutte le sanzioni elevate con questo strumento, come ribadito in più occasioni dalla Corte di Cassazione». A tutto ciò, secondo il maceratese, si aggiungerebbe un ulteriore irregolarità.

«La notifica del verbale è stata inviata a un indirizzo errato, con conseguente lesione del mio diritto di difesa – continua Berardi – nonostante numerose richieste formali e una diffida, le risposte della Polizia locale sono state tardive, evasive e incomplete».

Berardi, lo scorso gennaio, ha cambiato residenza, ma la multa è stata inviata al suo precedente indirizzo.

L’uomo ha presentato ricorso ufficiale per l’annullamento della multa, diffidato il Comune, informato la Prefettura e presentato esposto sia al Garante per la privacy per la violazione del diritto alla corretta notifica che alla Corte dei conti per danno erariale e il 2 luglio ha scritto anche al prefetto. «Mi chiedo se il mio sia un caso isolato e se sia lecito fare cassa in modo illegittimo sulla pelle dei cittadini», conclude l’automobilista.

(Ma. Pa.)

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La pec inviata al prefetto

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