I relatori Evio Hermas Ercoli e Riccardo Minnucci
In una sala del Banco Marchigiano gremitissima, l’Unitre di Civitanova ha celebrato ieri un anniversario culturale molto particolare. Nel novembre di esattamente 70 anni fa usciva nelle sale cinematografiche “Un americano a Roma”, film con protagonista Alberto Sordi.
I due relatori Evio Hermas Ercoli, storico e critico d’arte, e Riccardo Minnucci, regista di Popsophia e critico cinematografico, hanno ricostruito l’Italia del primo Dopoguerra e la vicenda grottesca di questo trentenne trasteverino Nando Mericoni (Sordi), nato e cresciuto in Italia, ma con la fissa dell’America.
Un lifestyle che dilaga negli anni Cinquanta: jeans e maglietta bianca, film western e un inglese maccheronico.
Il buono a nulla che tenta senza il minimo successo la strada dello spettacolo. Un fanatico dell’America, che, come il protagonista di “Quattordicesima ora”, si arrampica su un cornicione del Colosseo e minaccia di buttarsi se non gli rilasciano il passaporto per gli Usa. In un lungo flashback, la satira non risparmia nessuno: dagli ambienti dell’avanspettacolo ai salotti degli intellettuali impegnati, fino ai miti emergenti del consumismo. Una spietata parodia – dal greco parà (simile) e odè (narrazione) – del cinema hollywoodiano e una graffiante satira dei costumi di oltreoceano che imperversavano nell’Italia smarrita del Dopoguerra, con la nascita delle leggende esterofile veicolate dai prodotti di consumo di massa. “Un americano a Roma” decreta la definitiva popolarità di Sordi, che s’era già fatto notare l’anno prima ne “I vitelloni” (1953) e la bravura di Steno (al secolo Stefano Vanzina, 1917-1988, il padre dei fratelli Vanzina).
Marisa Castagna, presidente di Unitre
Una pellicola che anticipa la stagione della commedia all’italiana, tema portante della rassegna dell’Unitre sulla genesi di questo particolare personaggio della società contemporanea: il cialtrone, l’incompetente capace di tutto, il protagonista incosciente degli anni del boom economico, l’interprete autentico del mutamento radicale della mentalità e del costume degli italiani.
«Piena soddisfazione per il grande successo di questo primo incontro che abbiamo pensato in contemporanea con l’uscita nei network nazionali della pellicola restaurata – ha rimarcato Marisa Castagna, presidente dell’Unitre civitanovese – siamo orgogliosi di offrire alla città di Civitanova una rassegna prestigiosa e innovativa come questa dei venerdì della commedia all’italiana».
Anche la Regione è partner della rassegna. «Il cinema contemporaneo come culla del nostro immaginario – ha detto il consigliere regionale Pier Paolo Borroni – l’amministrazione regionale sostiene da sempre tutte le iniziative che promuovono la partecipazione del pubblico ad una lettura informata delle pellicole cinematografiche».
Non è mancato il sostegno del vicesindaco Claudio Morresi, che dagli esordi ha sempre seguito le iniziative di Popsophia: «Questo progetto attraverso la presentazione ragionata dei prodotti culturali di massa anticipa un filone che verrà approfondito nelle giornate del festival estivo. Quello dei film che in questi anni si sono affermati a livello nazionale sono veri format di narrazione sociale che ritroveremo a luglio a Civitanova Alta».
Si riprenderà venerdì 22 novembre, con “Mastroianni, Comencini e I soliti ignoti”. Un’occasione per celebrare il centenario di Mastroianni e per omaggiare uno dei più grandi registi di quel genere cinematografico, che oggi chiamiamo commedia all’italiana. Tutti gli incontri sono a ingresso gratuito e hanno valore di aggiornamento per gli insegnanti e di credito formativo per gli studenti.
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