Il teatro per unire le comunità,
dai Monti Azzurri all’Europa:
ecco Impro Lands

PROGETTO che interessa i comuni di Belforte, Camporotondo, Cessapalombo, Caldarola e Serrapetrona, idealmente uniti a Spagna, Grecia e Romania. L'improvvisazione teatrale per connettere tra loro realtà provate da sisma e pandemia. Daniele Pettinari uno dei progettisti: «L’idea è nata un anno e mezza fa e coinvolge un gruppo di artisti, sia italiani che stranieri, vuole coinvolgere quelle zone che hanno sofferto profondamente. La cultura e la recitazione come forma di arte partecipativa»

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La presentazione del progetto

di Monia Orazi

Il teatro per elaborare i traumi subiti, connettere tra loro angoli d’Europa apparentemente lontani geograficamente ma uniti nel comune senso di smarrimento di comunità disgregate da eventi catastrofici: è questo l’ambizioso obiettivo del progetto Impro Lands, finanziato con i fondi europei, che interessa i comuni di Belforte del Chienti, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo, Caldarola e Serrapetrona in Italia, comunità del cratere sismico, che saranno idealmente unite alla Grecia, alla Spagna ed alla Romania, in un’attività di improvvisazione teatrale transnazionale, che avrà durata di 22 mesi, sino all’ottobre 2025. L’iniziativa è stata presentata ieri mattina nel campus Simonelli Group a Belforte e mette in rete il cuore dei Monti Azzurri con importanti realtà europee, nel nome della cultura, dell’impegno sociali, per ottenere la rigenerazione delle comunità tramite lo sviluppo di nuove e proficue relazioni tra i propri componenti.

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Sono già partiti i corsi di improvvisazione teatrale che coinvolgono i gruppi locali di Protezione civile, la compagnia teatrale amatoriale di Camporotondo di Fiastrone e l’associazione Nordic Walking di Macerata che lavora con un gruppo di malate oncologiche, donne operate al seno che si sono messe in gioco in questa nuova esperienza teatrale. Non finisce qua, a fine giugno ci sarà nel territorio una residenza artistica di otto importanti artisti europei, successivamente ripetuta per ciascuno dei paesi partner del progetto. La seconda fase sarà dedicata alla valutazione di quanto ottenuto, con la realizzazione di un video dei partecipanti ed un seminario conclusivo per fare il punto sulle buone pratiche attuate.

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Ha spiegato Daniele Pettinari uno dei progettisti: «L’idea è nata un anno e mezza fa e coinvolge un gruppo di artisti, sia italiani che stranieri, vuole coinvolgere quelle zone che hanno sofferto profondamente per il sisma e la pandemia, ricostruendo il senso di comunità, tramite relazioni da sviluppare con tecniche di improvvisazione teatrale, un teatro reversibile, giocoso, malleabile. Si utilizzano la cultura ed il teatro come forma di arte partecipativa». Ha aggiunto Fabio Ambrosini, direttore artistico del progetto e formatore di Accademia 56: «L’improvvisazione teatrale basata sul gioco muove il sistema emozionale dell’individuo, liberandolo da quei meccanismi di difesa che impediscono di respirare a pieni polmoni e lo aiutano ad instaurare relazioni. Partiamo dalle comunità locali, lavorando su di loro, non sarà un intervento spot. Si parte dall’impegno sociale del teatro per ricostruire le comunità, disgregate da eventi catastrofici come il terremoto, che subiscono le conseguenze dello spopolamento, mettendo al centro le relazioni umane, tramite tecniche di improvvisazione teatrale giocose ed esperienziali».

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E’ entrata nelle tempistiche e nei dettagli del progetto Emanuela Del Savio. E’ intervenuto in collegamento telematico il commissario alla ricostruzione Guido Castelli: «I luoghi dell’Appennino centrale non hanno mai smesso di fare cultura, fattore strategico nell’opera di riparazione, non solo di ricostruzione, delle comunità, è un progetto di pregio che racconta quel legame di territori distanti, ma uniti nelle proprie solitudini». Significativo il logo scelto per rappresentare il progetto culturale, un segnaposto, o pinpoint, che unisce alla forma di un volto umano quella di un territorio frastagliato, a simboleggiare i disastri naturali che hanno colpito i luoghi coinvolti. A conclusione dell’evento il presidente dell’unione montana dei Monti Azzurri Giampiero Feliciotti ha ringraziato tutti, insieme ai sindaci dei comuni coinvolti, presenti anche i Comuni di Civitanova Marche e San Ginesio ed i rappresentanti delle associazioni coinvolte. Collaborano al progetto Marche Cultura fondazione, Amat, l’unione montana dei Monti Azzurri, alcuni partner tecnici che aiutano nell’attuazione concreta delle diverse fasi di Impro Lands.

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