«Video hot “clandestini”»
Sotto accusa impiegata e imprenditore

MACERATA - Oggi sono stati entrambi rinviati a giudizio. Lui avrebbe tentato un'estorsione a un dentista. Tutto era iniziato dal rinvenimento di file nel computer in uso alla donna nel corso di una indagine dei carabinieri relativa ad altre vicende. Le difese contestano i fatti. Il legale dell'uomo: «Totalmente estraneo alla realizzazione dei filmati. Non c’è stato nessun tentativo estorsivo. Solo una discussione per una pretesa di 12mila euro che il mio assistito riteneva non fossero dovuti»

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tribunale-macerata-3-650x488di Gianluca Ginella

Una perquisizione all’interno di una azienda, video di rapporti intimi trovati sul computer di una dipendente e due persone che si vedevano in quei filmati che hanno denunciato (tra cui un dentista). È in sintesi questo l’incipit di una indagine che oggi è finita all’attenzione del gup Daniela Bellesi del tribunale di Macerata. Due gli imputati, che negano con forza quanto viene loro contestato. Il giudice li ha rinviati a giudizio, le difese sono comunque convinte di dimostrare al processo l’estraneità ai fatti contestati. Tutto era cominciato con i carabinieri che nel corso di un’altra indagine hanno sequestrato materiale informatico tra cui il computer di una dipendente.

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Il pm Enrico Riccioni

Su questo computer sono stati trovati dei filmati realizzati dalla donna e che mostravano rapporti intimi di lei. Gli inquirenti hanno identificato le persone che si vedevano nei video e le hanno sentite per capire se sapessero di essere ripresi. Due persone avevano poi sporto denuncia. L’accusa, sostenuta dal pm Enrico Riccioni, contesta ad un imprenditore dell’entroterra maceratese e ad una donna che all’epoca dei fatti lavorava con la sua ditta, di aver realizzato filmati attinenti alla vita privata di due persone che avevano avuto un rapporto intimo con la donna. Il primo dei due uomini sarebbe stato ripreso nel febbraio 2019 in un appartamento e il secondo, un dentista, sarebbe stato ripreso in un B&b, questo nel settembre 2019. Al solo imprenditore l’accusa contestava la tentata estorsione legata a circa 12mila euro che l’uomo, dice l’accusa, doveva al dentista. Avrebbe cercato di fargli rinunciare ad avviare iniziative legali per ottenere il pagamento della cifra relativa a prestazioni odontoiatriche.

Sempre secondo l’accusa lo avrebbe minacciato di rovinargli la reputazione e gli affetti familiari facendo pubblicare o comunque diffondendo materiale in suo possesso costituito da filmati e foto compromettenti. Questi fatti sarebbero stati avvenuti nell’ottobre 2022. L’imprenditore è inoltre accusato di aver procurato e offerto una dose di cocaina ad una donna, questo tra gennaio e febbraio 2018.

L’imputata è difesa dall’avvocato Paolo Cammertoni mentre l’imprenditore è assistito dal legale Stefano Piancatelli. Per la donna la posizione della difesa è che non ha diffuso nessun video e che non è vietato realizzare filmati nei luoghi di privata dimora, pur senza il consenso di qualcuno, a patto che, appunto, non vengano diffusi. Per l’imprenditore, l’avvocato Piancatelli sottolinea: «è totalmente estraneo alla realizzazione dei filmati. Lui non ha filmato nulla né messo telecamere. Contestiamo anche l’accusa di tentata estorsione: c’era stata solo una animata discussione perché il dentista avanzava una pretesa di 12mila euro che il mio assistito contestava perché non riteneva gli fossero dovuti. Sulla dose di cocaina non c’è prova che sia stato lui a fornirla. Siamo certi che al processo dimostreremo l’estraneità del mio assistito ai fatti».

* A tutela delle vittime i nomi degli imputati vengono omessi



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