“Quello che gli uomini non dicono”,
il viaggio tra stereotipi ed emozioni

IL BILANCIO del convegno organizzato dall’assessorato alle Pari Opportunità nella Gran Sala Cesanelli dello Sferisterio a Macerata

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I relatori del convegno

Un pubblico attento e numeroso ha partecipato nella Gran Sala Cesanelli dello Sferisterio a Macerata al convegno “Quello che gli uomini non dicono: un viaggio tra stereotipi ed emozioni” organizzato dall’assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Macerata.

convegno-uomini-violenza-1-225x400Un momento di informazione e confronto avvenuto in una giornata triste, come ha ricordato il vice sindaco e assessore alle Pari opportunità e alle Politiche sociali Francesca D’Alessandro, aprendo i lavori dell’evento. Una giornata segnata da «una terribile vicenda – ha detto -, la morte della giovane Giulia Cecchettin per mano del suo ex fidanzato, l’ennesimo femminicidio che ancora una volta ci lascia senza parole». Il vice sindaco ha illustrato le motivazioni che hanno portato alla giornata di approfondimento e di sensibilizzazione sull’universo maschile, tra risorse e difficoltà, di cui poco si parla e si discute.

L’evento è stato un’indagine sul mondo interiore maschile nato dalla necessità di fare una riflessione sul mondo maschile, sui suoi stereotipi e sulle emozioni. Gli stereotipi di genere definiscono la mascolinità sulla base delle caratteristiche e delle qualità socialmente e culturalmente attribuite agli uomini ha ricordato lo psicologo Paolo Scapellato nel suo intervento dal titolo “Ruoli e stereotipi maschili oggi”, così radicati nella cultura di genere che spesso il passo dallo stereotipo al ruolo è breve e a volte sfocia in un fenomeno complesso come la violenza di genere.

convegno-uomini-violenza-6-225x400Dei Centri per Uomini Autori di Violenza ha parlato invece Antonella Ciccarelli, psicologa e coordinatrice regionale del progetto Cuav dell’Ats. 15 puntando l’attenzione sul fatto che non sempre è possibile recuperare l’uomo violento e sradicare in lui la cultura della violenza di genere ed è di conseguenza difficile inserirlo in un percorso di ravvedimento e consapevolezza. La Ciccarelli ha sottolineato anche i ritardi normativi citando la Convenzione di Istanbul, il trattato internazionale introdotto per prevenire e contrastare la violenza contro le donne e la violenza domestica.

Infine la parola è passata ad Alberto Penna, psicologo e psicoterapeuta, autore de “Il manifesto delle emozioni maschili” in cui asserisce che «il manifesto per le emozioni maschili è il punto di arrivo di anni di riflessioni e confronti sui diversi comportamenti di uomini e donne. I cambiamenti positivi osservati nella clinica e nel mondo aziendale convergono intorno alle capacità relazionali e alle competenze emotive. Conoscere le proprie e altrui emozioni, capirle e usarle in modo meditato è una sorta di superpotere, ma alla portata di tutti. Raramente viene spiegato che le competenze emotive sono oggi appannaggio quasi completo delle donne, mentre lo sono solo parzialmente per gli uomini. Questa lacuna si può recuperare; per farlo è necessario promuovere una diversa concezione dell’essere umano di sesso maschile, almeno rispetto al suo mondo emotivo».

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