La Stazione dei carabinieri di Cupramontana
Hanno lasciato l’appartamento dove abitavano a Cupramontana (Ancona), portando via tutto tranne lui (leggi l’articolo).
Il padrone di casa, che era andato a cercarli per l’affitto, ha così fatto la drammatica e macabra scoperta trovando il pitbull della coppia morto di stenti e chiuso in una specie di gabbia. L’uomo ha quindi avvisato subito i carabinieri che sono riusciti a risalire alla coppia a cui era intestato il cane e hanno provveduto a denunciarli per maltrattamento e uccisione di animale.
Ora però, Lndc Animal Protection (Lega Nazionale per la Difesa del Cane) sporge a propria volta denuncia nei confronti di questa coppia, con l’intento di seguire da vicino tutti i passaggi investigativi e processuali «In modo che questo orrendo crimine non venga in alcun modo sottovalutato e che la vittima abbia un minimo di giustizia. Non ci sono scusanti di alcun tipo per un comportamento del genere – dice Piera Rosati, presidente Lndc Animal Protection -. Ci troviamo davanti a un atto di crudeltà inaudita che deve essere punito in maniera esemplare. Se non potevano più prendersi cura del cane, queste persone avrebbero potuto chiedere l’aiuto del comune, delle associazioni, degli amici, invece di condannarlo a una morte certa. Non riesco a immaginare quanto abbia sofferto quel povero animale senza poter mangiare, bere né cercare scampo visto che era stato chiuso in una gabbia. Persone che compiono gesti di questo genere non sanno nemmeno cosa sia l’empatia, sono persone pericolose e spietate che non devono passarla liscia».
Purtroppo il nostro ordinamento prevede delle pene «ancora troppo leggere – aggiunge – per chi commette questi reati, che invece sono indice di una reale pericolosità sociale oltre che un affronto alla vita degli animali. Mi auguro che il nuovo disegno di legge attualmente in esame in Parlamento per l’inasprimento delle pene per i reati a danno degli animali non finisca in un cassetto, ma proceda spedito verso l’approvazione. È ora di dire basta e punire severamente tutte quelle condotte che cagionano sofferenza agli animali».
(redazione Ca)
Pitbull morto di stenti, senza acqua né cibo: denunciati i proprietari
Che persone senza cuore dovrebbero fare una bella multa che se la devono ricordare
Lola Pierangeli no multa galera
Maledetti!!
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Che siano maledetti per l’eternità.
Servirebbe punizione esemplare.
Evidenziamo che l’inquilino è scappato per non sanare la sua morosità.
Per i proprietari lo stesso trattamento che loro hanno riservato al loro cane.
Art. 544-ter.
(Maltrattamento di animali).
Chiunque, per crudelta’ o senza necessita’, cagiona una lesione ad
un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a
fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche
etologiche e’ punito con la reclusione ((da tre a diciotto mesi o con
la multa da 5.000 a 30.000 euro)).
La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali
sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che
procurano un danno alla salute degli stessi.
La pena e’ aumentata della meta’ se dai fatti di cui al primo comma
deriva la morte dell’animale.
basta col buonismo. L’essere umano sta andando verso l’indifferenza al dolore degli altri, siamo essi umani, o animali, o vegetali. O fermiamo la spirale discendente della vita, o saremo pronti alla tragedia totale.
Per l’avv. Bommarito. Quanto lei propone ricorda da presso “l’esercizio arbitrario delle proprie ragioni” (art. 392 C.P.), non va bene.
https://www.treccani.it/enciclopedia/esercizio-arbitrario-delle-proprie-ragioni/