«Ho deciso di cambiare vita,
dalla Finlandia ho scelto Valfornace
per realizzare la mia casa di paglia»

LA STORIA - Tuija Halonen si è trasferita nel piccolo centro dell'entroterra maceratese per realizzare il suo progetto: «Ho lavorato nel campo del marketing, poi ho capito che non volevo più spingere la gente al consumismo sfrenato e ho deciso di adottare uno stile di vita sostenibile per non contribuire alle emissioni di Co2, evitando di inquinare l'ambiente». E così è nata Roccapaglia

- caricamento letture
IMG-20231107-WA0024-650x488

La casa di paglia

di Monia Orazi

Una casa dal cuore di paglia e dalle strutture portanti in legno sorge sulle colline intorno a Valfornace, inaugurata di recente con il nome di Roccapaglia, in omaggio alla frazione di Roccamaia. E’ la seconda realizzata con questa tecnica costruttiva in Italia, il progetto e il disegno dell’abitazione sono un sogno cullato a lungo da Tuija Halonen, arrivata dalla Finlandia per caso sulle colline marchigiane, rimasta per passione e amore per la natura. La casa che si trova a Roccamaia è immersa nel suggestivo panorama formato dalle colline e dalle cime dei monti Sibillini a fare da cornice, è stata costruita con un metodo eco sostenibile e rispettoso dell’ambiente, utilizzando molti materiali ed arredi recuperati da vecchie case. Si trova in cima ad una collina, sorge al posto di una vecchia stalla ed un fienile fatiscenti, che sono stati demoliti ed i loro materiali sono stati anch’essi riutilizzati nella nuova casa.

Screenshot_20231107-134436_Samsung-Internet-650x630

Tuija Halonen nell’orto

«Per i miei primi trent’anni sono vissuta ad Helsinkiy, prima di trasferirmi a Londra, ho lavorato nel campo del marketing per un’azienda. Piano piano ho maturato la convinzione di voler cambiare vita, per non spingere più la gente al consumismo sfrenato e deciso di adottare uno stile di vita sostenibile per non contribuire alle emissioni di Co2, evitando di inquinare l’ambiente racconta Tuija Halonen– ho sempre avuto la passione per il disegno, l’interior design e l’architettura, ho studiato energie rinnovabili  lavorando poi in questo settore a Londra. Sono arrivata nel 2008 nelle Marche, che non sapevo nemmeno dove fossero, grazie ad un’associazione aiutando aziende agricole di produzione biologica, a Camerino e Fiastra». Dapprima Tuija si è fermata a San Martino di Fiastra, ma poi alla fine girando con una persona della zona si è imbattuta nel vecchio rudere del fienile e della casa nella zona di Roccamaia di Valfornace. E’ rimasta colpita dalla bellezza del posto, dal panorama che apre la vista a vallate e colline, interrotto solo dalle cime delle montagne. Ha deciso insieme ad un amico, Robin, di acquistare il terreno e ha scelto il posto per realizzare la tanto sognata casa di paglia. E’ tornata in Italia proprio il 26 ottobre 2016, il giorno delle due forti scosse di terremoto che hanno distrutto borghi, case e vite di tante persone. L’emergenza e la distruzione di tutta la zona l’hanno costretta ad uno stop nel progetto, ma lei non molla. Nel frattempo è andata in Thailandia dove insegna inglese nelle scuole. E’ ritornata due anni dopo, il 15 agosto del 2018 è iniziata la grande avventura di costruzione di Roccapaglia, con la posa delle fondazioni.

IMG-20231106-WA0023-650x488

Interno della casa con il muro in paglia

«La prima cosa da considerare per la bioedilizia sono, la localizzazione dell’abitazione, il contesto naturale che la circonda, l’esposizione ai venti e agli altri agenti atmosferici, l’esposizione al sole, il tipo di terreno su cui sorgerà – spiega Tuija – solo successivamente si procede alla costruzione vera e propria, ma è molto importante il progetto preliminare». La casa sorge su un terreno argilloso, spiega la proprietaria: «Abbiamo scavato prendendo l’argilla che poi mi è servita per intonacare i muri – racconta la donna – sono state necessarie delle fondazioni in cemento armato a causa della poca stabilità del terreno, con 14 buchi e ferri con il cemento ad una profondità di sei metri,  ma anziché costruire la platea completa, abbiamo isolato dal terreno la casa con poliuretano recuperato da siti industriali e polistirolo da un vivaio della zona, mettendo il cemento solo sul cordolo esterno. La struttura portante della casa è fatta esclusivamente in legno, montata su basi di acciaio mentre i muri esterni sono composti da pannelli componibili di paglia incastonata nel legno, arrivati appositamente dalla Lituania. In due giorni li abbiamo montati, erano tagliati al millimetro. Abbiamo poi messo sulla parte esterna un telo impermeabile ma traspirante per evitare che la paglia si bagni a causa degli agenti atmosferici. Successivamente abbiamo montato il cappotto esterno fatto di fibra di legno, passando poi un doppio intonaco, con vernice naturale color ocra».

IMG-20231106-WA0015-488x650

Particolare del muro interno con paglia

Le componenti in legno e il montaggio dei pannelli dei muri con la gru sono state installate da due falegnami del posto, insieme ad un carpentiere di Valdobbiadene, mentre per la parte interna della casa è stata lei stessa a realizzare i muri interni, tutti in balle di paglia tagliate da lei stessa e dai partecipanti ai corsi in bioedilizia. «Quando sono arrivati i pannelli di paglia pioveva – racconta – il mio vicino ha chiesto un aiuto ad un suo amico allevatore, che mi ha permesso di metterle sotto la sua stalla al riparo. Mi ha fatto impressione vedere 42 metri di pannelli di paglia tutte in fila». Negli ultimi cinque anni Tuija si è trasformata in un vero e proprio muratore, interior designer, coltivatrice di un orto biologico, gestendo tutti gli aspetti della costruzione della casa. I coppi che si vedono sono quelli recuperati dal vecchio fienile e dalla vecchia stalla e casa. I muri interni sono costruiti con balle in paglia, incastonate da divisori in legno, poi intonacati da più strati di paglia, sabbia e argilla, la stessa scavata per la fondazione della casa. L’ultimo strato dei muri è ricoperto da argilla mescolata a sabbia, che è stata poi dipinta con calce diluita, evitando l’uso di qualsiasi vernice chimica. Le finestre esterne hanno un triplo strato di vetro chiaro che protegge dal sole eccessivo, il tetto è ventilato, per evitare l’eccessivo surriscaldamento in estate. Le diverse stanze sono separate da vecchie porte ristrutturate e da porte finestre recuperate in falegnamerie o case della zona. La casa ha anche un sistema di riscaldamento centralizzato sotto il pavimento, che però viene utilizzato di rado visto che comunque la paglia rappresenta un ottimo isolante e tende a mantenere stabile la temperatura interna della casa. L’ambiente interno è formato da un open space con soffitto alto sette metri, un soppalco su cui poi si aprono diverse stanze, sia camere che ambienti di servizio come i bagni. Al piano terra al centro una grande cucina con sala da pranzo. I mobili sono tutti recuperati, ci sono pezzi delle case rurali marchigiane, accessori acquistati da Tuija in uno dei suoi tanti viaggi.

Screenshot_20231107-134252_Samsung-Internet-434x650

L’argilla scavata dalle fondazioni

«Ho lavorato tanto per realizzare questo progetto – conclude la donna – ma qua dentro si vive molto bene, ho scelto di avere grandi finestre per far entrare la luce naturale, dal sorgere del sole al tramonto, si vede un panorama bellissimo. Devo ancora terminare la lavanderia e qualche dettaglio ed il muro esterno per l’ingresso del parcheggio con pietre recuperate da una vecchia casa, ho utilizzato tutto materiale di riciclo restaurandolo, proprio perché credo che non si debba più inquinare l’ambiente e vivere senza impatto ambientale. Questa casa è perfettamente antisismica, permette di risparmiare sui costi energetici, è sana perché non sono stati utilizzati elementi chimici. Mi piacerebbe che questo mio progetto sia d’ispirazione per ingegneri, architetti, cittadini che amano uno stile di vita sostenibile e rispettoso della natura, per questo vorrei organizzare corsi di edilizia eco sostenibile e costruzioni in bioedilizia. Ho anche dato vita ad un social club, un circolo sociale che ho chiamato Roccapaglia con cui organizzare eventi in questa casa. Mi piace accogliere la gente, condividere esperienze, fare dibattiti su temi importanti, anche semplicemente prendere un tè parlando in inglese».

 

 

Screenshot_20231107-134211_Samsung-Internet-650x522

La struttura della casa di paglia

Screenshot_20231107-134229_Samsung-Internet-650x509

Un momento della costruzione

Screenshot_20231107-134313_Samsung-Internet-470x650

Supporti d’acciaio su cui sono stati montati i pannelli

Screenshot_20231107-134358_Samsung-Internet-650x483

Il cantiere della casa di paglia



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page
Podcast
Vedi tutti gli eventi


Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Matteo Zallocco Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X