“Macerata Humanities Festival”,
mercoledì si alza il sipario

CULTURA - Sarà una prima giornata ricca di ospiti e discussioni. Ad aprire la kermesse organizzata da Unimc spiccano i nomi della scrittrice Silvia Ballestra, candidata al Premio Strega 2023, che racconterà la figura di Joyce Lussu, e del filosofo Cesare Catà, che dialogherà con il rettore John McCourt

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La presentazione del festival la scorsa settimana

Conto alla rovescia per il “Macerata Humanities Festival”, organizzato dall’Università di Macerata, che da mercoledì fino a sabato porterà in città importanti esponenti del mondo della cultura per oltre 70 appuntamenti.

La mattina si parlerà di comunità educante alle 9,30 al Polo Bertelli e del made in Italy nel settore vinicolo con degustazione a cura delle aziende Belisario, Ronchi e Quacquarini alle 10 alla Loggia del Grano, in via Don Minzoni 22. Nel pomeriggio alle 15 al Casb – Palazzo del Mutilato in piazza Oberdan, sarà inaugurata la fiera delle case editrici universitarie BooksUp. E, ancora, dalle 15 in contemporanea: appuntamenti sul buon governo della città secondo gli antichi filosofi; miti e riti nella fantascienza e nel fantasy; riqualificazione di spazi comuni, talenti e plusdotazione. Tra i protagonisti della prima giornata: alle 18 alla Biblioteca statale, la scrittrice Silvia Ballestra, candidata al Premio Strega 2023, racconterà la figura di Joyce Lussu, partigiana, poetessa, traduttrice, scrittrice. Alle 17,30 al Casb, tavola rotonda su partecipazione e leadership con Vittorio Emanuele Parsi. Alle 18 a Palazzo Ugolini in corso Cavour, il punto sulla situazione in Siria con Asmae Dachan. Sempre mercoledì alle 20 nel cortile della sede in via Garibaldi sarà inaugurata la personale “Fotografia Umanista” di Paolo Cudini, operaio di professione, fotografo autodidatta e “poeta delle immagini per amore”: sorrisi, lacrime, abbracci per rappresentare l’uomo nel suo contesto sociale, i suoi diritti, la sua dignità, i contatti umani.

Alle 21,30 al Teatro della Filarmonica sarà di scena Cesare Catà, filosofo e performer. Tra le sue tante passioni c’è anche quella per l’isola d’Irlanda dove si è dedicato allo studio della lingua e della letteratura irlandese. Con lui dialogherà il rettore John McCourt nella sua veste di docente di letteratura. L’ingresso è libero su prenotazione attraverso il sito del festival unimc.it/mhf.

Sempre nell’ambito della kermesse, nell’aula A della sede universitaria di via Garibaldi 20, avrà luogo una tavola rotonda sul tema “Salviamo la montagna e i suoi borghi”, organizzata dall’Associazione laureati dell’ateneo maceratese Alam. I lavori saranno guidati dalla presidente della stessa associazione Daniela Gasparrini. Previsto un intervento anche del commissario alla ricostruzione Guido Castelli. L’incontro vuole focalizzarsi sulle popolazioni colpite dal sisma, spostando l’attenzione dalla ricostruzione degli edifici, seppure importantissima, alla necessità di far tornare nei borghi le persone relegate in luoghi senza identità e significato per la loro comunità. Interverranno i sindaci Mauro Falcucci di Castelsantangelo sul Nera e Alessandro Gentilucci di Pievetorina per illustrare la situazione attuale sul fronte della ricostruzione post sisma. Seguiranno poi gli interventi di Raoul Massimo Fabrini sul tema “Anno 1703 – anno 2016 due terremoti a confronto”, Ugo Bellesi su “Il post terremoto 2016”, Giuseppe Rivetti su “Prospettive e nuovi strumenti normativi per la rinascita”.

Il Macerata Humanities Festival è organizzato con il patrocinio della Regione, del comune di Macerata, grazie al contributo di Bper Banca, Simonelli Group e Cucine Lube. La manifestazione rientra nelle attività di disseminazione del Progetto Ecosistema “Vitality”, finanziato con fondi specifici del Pnrr.

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