Realtà virtuale nelle case di riposo:
gli anziani viaggiano nei luoghi cari
e visitano città lontane

PROGETTO - La sperimentazione rientra all’interno dei laboratori Io Faccio Da Solo della Cooperativa Sociale Il Camaleonte di Montecosaro

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Uno degli anziani che hanno potutoutilizzare i visori 3D

La realtà virtuale entra nelle case di riposo. Tramite il visore di realtà virtuale gli anziani di due Rsa, una nel Maceratese e una nel Fermano, sono stati liberi di guardarsi attorno e di esplorare in prima persona l’ambiente virtuale, orientarsi all’interno dei luoghi più cari e importanti del loro passato, o meravigliarsi nel visitare da vicino posti e città che non hanno mai avuto modo di vedere.
Il viaggio e la scoperta sono solo alcune delle potenzialità offerte dalla realtà virtuale, visto che per le persone fragili o con difficoltà di spostamento queste esperienze sono molto spesso non più accessibili fisicamente.
La sperimentazione della realtà virtuale rientra all’interno dei laboratori Io Faccio Da Solo della Cooperativa Sociale Il Camaleonte, progetto attivo dal 2006 a Montecosaro e che, attraverso l’uso di strumenti tecnologici innovativi e di uso comune, promuove percorsi individuali e di gruppo per il potenziamento e mantenimento cognitivo, per il potenziamento della comunicazione e per l’acquisizione delle abilità sociali ed integranti.
In particolare, con il laboratorio Ausilioteca, la Cooperativa vuole introdurre nei centri residenziali per anziani gli strumenti e le conoscenze acquisite per offrire momenti ricreativi ed educativi che possano valorizzare il vissuto ed il presente delle persone residenti.
«Le nuove tecnologie – spiegano Simone Forani e Lorenzo Sbrascini, rispettivamente referente e psicologo della Cooperativa -, possono contribuire a migliorare il benessere e la qualità della vita percepita, sulla base degli studi che ne hanno evidenziato il positivo impatto sulle persone, anche in età avanzata».
Realta-virtuale-Rsa-nel-MacerateseLa persona anziana che fa esperienza della realtà virtuale viene affiancata da un operatore che osserva e monitora con la modalità di condivisione dello schermo quanto accade all’interno del visore. In questo modo, in un contesto sicuro e controllato, ogni utente può essere guidato con domande ed interazioni, al fine di incentivare l’orientamento spaziale e offrire supporto nella stimolazione delle abilità motorie di coordinamento, o per favorire l’attenzione e le capacità di concentrazione, apprendimento e memorizzazione.
«Le situazioni e i contenuti proposti con la realtà virtuale sono stati cognitivamente stimolanti ed emotivamente importanti per i ricordi e i momenti di ascolto attivo tra i residenti – le osservazioni di Forani e Sbrascini -. La condivisione della propria esperienza all’interno di piccoli gruppi può contribuire alla socializzazione, alla conoscenza reciproca e al dialogo delle persone che vivono all’interno della stessa struttura».


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