Unimc terza tra le piccole università
«C’è una certa arbitrarietà nei criteri,
non colgono il valore di un ateneo»

MACERATA - Il rettore McCourt polemico sulla tradizionale classifica del Censis: «I dati sono indicativi e utili fino a un certo punto, c’è anche le difficoltà di comparare realtà molto diverse fra di loro. Detto questo, registriamo un miglioramento per quanto riguardo le nostre strutture»

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Il rettore John McCourt

L’Università di Macerata si riconferma sul podio dei piccoli atenei con una terza posizione all’interno delle annuali classifiche Censis delle Università italiane. Quest’anno l’Ateneo maceratese vede aumentare la valutazione per le strutture, un ulteriore segnale dell’impegno nel processo di ammodernamento delle proprie sedi. Un impegno, quello nei confronti di un miglioramento continuo, che riguarda non solo servizi e strutture, ma anche didattica e ricerca.

«I dati Censis sono indicativi e utili fino a un certo punto – afferma il rettore John McCourt – Spesso, pure dando uno status a chi sale in cima ad una classifica, non riescono a cogliere il valore di un Ateneo che si basa sulla qualità della didattica, della ricerca, delle reti che un ateneo costruisce a livello locale, nazionale e internazionale. C’è una certa arbitrarietà dei criteri di tutti i ranking e c’è anche le difficoltà di comparare realtà molto diverse fra di loro. Detto ciò, Macerata si è classificata al terzo posto tra i piccoli atenei in Italia. Si registra un miglioramento per quanto riguardo le nostre strutture, da 88 a 95, e questo corrisponde visto i vari interventi fatti sui nostri palazzi per renderli più sicuri, più funzionanti, più a misura dello studente. I cambiamenti in atto a Macerata ci vedrà migliorare ulteriormente nei prossimi anni».

L’Ateneo ottiene ottimi punteggi anche per quanto riguarda le altre voci oggetto di valutazione: borse, servizi, comunicazione e servizi digitali, internalizzazione e occupabilità. Entrando nel dettaglio delle classifiche relative alla didattica, Macerata si afferma tra le eccellenze per quanto riguarda il corso di laurea a ciclo unico in Scienze della Formazione primaria, posizionandosi al quinto posto. L’ateneo è in top ten anche per molti dei suoi corsi di laurea magistrale, in particolare per quelli relativi a: Scienze Politiche e della Comunicazione (quarto posto); Scienze giuridiche (quinto posto); economia e finanza, Management dei Beni culturali e Scienze odagogiche (ottavo posto).

«Lavoriamo ogni anno per aggiornare l’offerta didattica – aggiunge McCourt – che quest’anno presente due novità per rispondere alle esigenze espresse dalle aziende. Avvieremo per la prima volta il corso triennale in Data Analysis per le scienze sociali, che forma una figura molto richiesta oggi dal mondo del lavoro, in grado di applicare le scienze statistiche per analizzare fenomeni e dinamiche sociali innescate anche dalle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale e le blockchain. Già quest’anno il dipartimento di Economia e Diritto segna un aumento del 36 % di immatricolati al primo anno. Il corso in Mediazione linguistiche si rinnova con un occhio ancora più attento all’impresa internazionale, ai media digitali e all’inclusione. Tra le lingue, infatti, intese come strumento di comunicazione interlinguistica e interculturale, sarà possibile scegliere anche la Lingua dei segni italiana». L’Università di Macerata, specializzata in Scienze umane e sociali, offre quest’anno 14 corsi di laurea triennale, due a ciclo unico e 15 magistrali. Le iscrizioni si apriranno il 15 luglio. Per orientarsi tra le proposte formative ci si può avvalere degli Open day, che si terranno il 18 luglio e il  29 agosto 2023. È possibile partecipare prenotandosi su unimc.it/openday.

 

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