Il video messaggio dell’architetto Stefano Boeri
Si è parlato di città “drenanti”, capaci di dialogare con l’acqua. Con ancora negli occhi il dramma dell’alluvione in Romagna e quello di Senigallia dello scorso settembre, a Civitanova il festival della transizione ecologica è stato l’occasione per ripensare ai cambiamenti climatici e ai suoi effetti dannosi con un contributo d’eccezione, un videomessaggio dell’architetto Stefano Boeri: «Viviamo in un paese, l’Italia, strutturalmente fragile, a rischio idrogeologico e sismico elevato. Per questo è molto importante fare prevenzione».
Così l’architetto ha salutato la platea intervenuta al teatro Cecchetti nell’ambito degli incontri organizzati dall’assessorato sul tema della transizione ecologica. «Prevenire – ha detto Boeri – vorrebbe dire costruire tutti insieme delle strutture e delle modalità organizzative per la prevenzione. Se noi potessimo utilizzare le decine di migliaia di esperti che appartengono agli ordini professionali, come architetti, ingegneri, geologi, geometri, che hanno e fanno del territorio il campo principale di cura, di indagine e di progettazione, ci aiuterebbe ad avere, in connessione con la protezione civile, un mondo di sensori che potrebbe aiutarci ad affrontare in modo serio, pratico e concreto la grande questione della prevenzione in un territorio così fragile».
L’appuntamento, dedicato alla pianificazione del territorio, è stato aperto dal flash mob degli allievi della scuola di danza Zona 14 Spazio Hip Pop. «Ringrazio questi ragazzi – ha detto l’assessore Belletti – tutti gli studenti, più di 200, che mi hanno accompagnato in questo lungo viaggio e gli oltre 30 relatori tra docenti universitari, imprenditori, geometri, architetti, geologi, rappresentati delle associazioni ma anche della politica locale, regionale e nazionale. Abbiamo parlato di mobilità e sviluppo sostenibile, di transizione energetica ed economia circolare. Abbiamo ascoltato le storie di aziende che hanno abbracciato una filosofia di produzione sostenibile. Un percorso che rappresenta senza dubbio un punto di partenza, attraverso il quale abbiamo sviluppato una maggiore consapevolezza ambientale».
«Serve una città drenante – ha detto Ruben Baiocco dell’istituto nazionale di urbanistica – capace di “dialogare” con l’acqua. Quando si verifica una bomba acqua e quindi cade una grande quantità di pioggia in poco tempo, i sistemi costruiti nel 1900 non funzionano più. Gli eventi catastrofici si ripetono in modo sempre più frequente, ma l’acqua più la nascondi più riappare in modo devastante e tutto ciò è frutto di tutte le trasformazioni che si sono accumulate negli anni. La natura – ha concluso Baiocco – fa bene alla città e anche a noi». Vittorio Lanciani presidente dell’ordine degli architetti di Macerata ha evidenziato come «lo sviluppo della società implica un riadattamento dell’ urbanistica», mentre Alessandro Mecozzi dell’Ordine Ingegneri di Macerata, ha sottolineato come «le questioni ambientali ed ecologiche riguardano tutto il pianeta. Vanno fatte azioni a livello globale, ma anche a livello comunale come sta facendo il comune di Civitanova che fa bene ad interrogarsi». Giovanna Nardini che si occupa della progettazione di edifici sani, efficienti e naturali, ha illustrato abitazioni costruite con balle di paglia. A chiudere l’incontro Fabio Rossi consigliere dell’ordine geologi delle Marche.
Per salvare l'ambiente fare tanti boschi verticali, raccogliere ciliegie, pere, mele angurie, dal balcone di casa il clima è salvo
Poi cementificano il Chienti.
Ci sarebbe prima di tutto la pulizia e la manutenzione del letto del fiume e dei margini . Se il fiume non riesce a reggere il flusso d'acqua , paroloni e robe varie sono inutili e spreco di denaro
Con soli 1500 euro al mese di spese condominiali per appartamento il verde è sempre tutto in ordine e uscendo sul terrazzo si può respirare l'aria del bosco .... verticale ovviamente!
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Il dramma che ha colpito la ROMAGNA lo ha vissuto nel settembre 1959 la costa marchigiana da ANCONA (10 morti) fino a CIVITANOVA (3 morti) con un’alluvione devastante con le case e strade allagate compresa via Carducci / statale 16 dove “correvano” i tronchi della vicina segheria di legnami BERDINI, allora non si parlava con l’attuale frequenza di cambiamenti climatici (tema complesso anche per gli esperti) , ma dati i diversi interventi di professionisti che hanno parlato di PREVENZIONE, PROTOCOLLI DI CONTROLLO, CITTÀ DRENANTI, CONTROLLO DEI RISCHI, MOBILITA’ SOSTENIBILE, PISTE CICLABILI ed altro, sarebbe utile che l’amministrazione comunale chiedesse un parere all’architetto BOERI e ad altri esperti di viabilità se la costruzione di un altro SOTTOPASSO risponde ai requisiti di cui sopra oppure è una contraddizione e non ritiene più opportuno invece ripristinare il progetto della QUADRILATERO dell’ex ministro BALDASSARRI ovvero un CAVALCAVIA all’inizio della superstrada; per completezza sono invitati a rispondere anche i vari ambientalisti inizialmente contrari poi rimasti zitti….
Nella malaugurata ipotesi di un altro BUCO sulla statale, insieme agli altri due principali di via BUOZZI e corso VITTORIO EMANUELE a poche centinaia di metri, ci sarà una sorta di TRIANGOLO DELLE BERMUDA, con la punta ad ovest e le due basi ad est sotto la ferrovia adriatica, dove in caso di bombe d’acqua si verificherà un pericoloso blocco della città mentre il CAVALCAVIA È UNA STRUTTURA DI SICUREZZA E MIGLIORE VIABILITÀ. Mentre ai CARAIBI nel vero TRIANGOLO DELLE BERMUDA permane il mistero sulla scomparsa di diverse navi ed aerei, nel nostro triangolo è un mistero la politica….