di Gianluca Ginella
Una overdose a Macerata, con una 21enne che si era salvata, avvenuta il 22 marzo dello scorso anno aveva dato il la alle indagini del carabinieri della stazione di Macerata per trovare il pusher. I militari sono arrivati al nome del 49enne Alessandro Parente, che vive vicino al centro storico di Macerata, e da quel momento su di lui si sono concentrate le indagini che alla fine hanno portato ad una misura cautelare in carcere spiccata dal gip del tribunale di Macerata ed eseguita ieri (la notizia si è appresa oggi).
Le mosse di Parente sono state monitorate dai carabinieri con pedinamenti e servizi di osservazione. I militari hanno ricostruito centinaia di episodi di spaccio avvenuti nel corso di circa sette anni. Droga, eroina e cocaina, che Parente avrebbe venduto comodamente da casa con clienti che lo contattavano su Whatsapp, ad un numero telefonico fittiziamente intestato, e poi passavano alla sua abitazione.
Lì c’era anche chi si fermava per assumere la droga. Secondo gli inquirenti il 49enne, tra il 2016 e il febbraio scorso, avrebbe venduto sia eroina che cocaina con profitti superiori ai 160mila euro. Si parla, nelle indagini, di quasi 900 grammi di cocaina venduta e di 1,2 chili di eroina. In tutto a Parente vengono contestati 3.900 episodi di spaccio di droga.
Ora il 49enne è in carcere a Montacuto in attesa dell’interrogatorio di garanzia (è difeso dall’avvocato Luca Froldi).
Lo scorso anno i militari della Compagnia di Macerata avevano intensificato l’attività preventiva sul territorio per via di alcune overdose che c’erano state in provincia. Tra chi si era sentita male e aveva assunto droga anche una donna sui 40 anni che ha poi dichiarato ai carabinieri che la droga (eroina) gliel’aveva ceduta parente.
(Ultimo aggiornamento alle 15,15)
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Historia magistra vitae? No.
Stavolta nessun straniero.. che dispiacere per molti
Ottima operazione dei CC, complimenti!
Vedendo come fa certa gente ad arricchirsi, mi sento sempre più lieto della mia normalità tendente alla povertà.