di Laura Boccanera
Tentata truffa bancaria con sostituzione di persona ai danni della Croce verde di Montecosaro e Morrovalle, sventata grazie alla cautela e all’attenzione dell’operatore dello sportello del Banco Marchigiano di Trodica. L’associazione ha rischiato di vedersi prosciugare il conto corrente a causa di un tentativo di hackeraggio e frode informatica avvenuto nei giorni scorsi quando qualcuno è riuscito ad impossessarsi di dati sensibili come il codice utente dell’internet banking dell’associazione e del saldo a disposizione.
Il truffatore ha telefonato allo sportello bancario fingendo di essere il presidente della Croce verde locale Giuliano Bruschini e avrebbe richiesto un accredito lamentando il malfunzionamento del servizio di internet banking. «Sono il presidente della Croce verde, non funziona l’internet banking, ho bisogno di un bonifico», si è sentito dire l’operatore della banca che ha richiesto, come di consueto il codice utente e altre info sensibili. La voce all’altra parte della cornetta sapeva ogni informazione, ma l’operatore ha comunque detto che non poteva fare l’operazione al telefono e di inviare una pec. Pec che regolarmente è stata inviata.
«Il truffatore ha inviato una Pec da un indirizzo che non era il nostro, ma che poteva essere verosimile in quanto conteneva le parole “pubblica assistenza”, con carta intestata nostra, i nostri loghi – commenta ancora incredulo per lo scampato pericolo il vero presidente Bruschini- l’unica cosa strana il logo Anpass dell’Emilia Romagna e chiedeva un accredito di 8100 euro». Tutto era verosimile, anche l’Iban su cui accreditare il denaro corrispondeva a quello dell’associazione. Tuttavia l’operatore ha voluto vederci chiaro e grazie al rapporto diretto col cliente ha chiamato prima il tesoriere della Croce verde per sincerarsi che fosse proprio lui a voler effettuare l’operazione. A quel punto in banca viene scoperto il tentativo di truffa. Qualora il denaro fosse stato accreditato sull’Iban sarebbe stato stornato ad una prepagata intestata ad un nome fittizio.
I vertici della Croce verde hanno immediatamente sporto denuncia ai carabinieri per l’accaduto e proceduto poi al controllo sui pc dell’ente per verificare se vi fosse stato un tentativo di hackeraggio e capire come l’autore dell’imbroglio avesse avuto accesso ai dati sensibili. Il presidente ringrazia la banca per l’attenzione e lo scrupolo nel gestire la pratica che ha permesso di sventare la truffa: «Dopo la denuncia abbiamo avvisato, tramite la nostra rete associativa nazionale, cioè Anpas (Associazione pubbliche assistenze), dell’accaduto in modo di informare tutte le associate per metterle in guardia su questi fatti. Già erano accadute situazioni simili in Liguria ed Emilia Romagna. Vorrei ringraziare gli operatori della filiale della banca per la loro intuizione e per la professionalità nell’affrontare questa questione e successivamente la disponibilità per recuperare tutte le informazioni necessarie. In questo modo hanno anche garantito i pochi risparmi che l’associazione riesce a fare per poi utilizzarli per attività rivolte alla popolazione o al bisogno per la comunità. Gestiamo un patrimonio pubblico, cioè quello della Croce Verde e questi fatti minano sempre il buon senso civico e di volontariato».
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Non penso proprio che l’ingenuità delle persone arrivi a tanto (da una parte uno svelto e dall’altra uno tonto). Per fortuna c’è stato l’operatore del Banco Marchigiano. Non sarebbe quindi male andare a fondo in questa vicenda.