Progetto ‘Argento vivo’,
Macerata sempre più amica
delle persone con demenza

INTESA - Rinnovata la firma del protocollo fra Comune e Afam che si arricchisce di una nuova iniziativa per malati e famiglie. Presentato il programma finanziato dalla fondazione Roche. La vice sindaco Francesca D'Alessandro: «Il concetto di persona al centro»

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Sandro Parcaroli, Manuela Berardinelli e Francesca D’Alessandro

Da anni l’associazione Afam Alzheimer Uniti Marche ha iniziato, insieme al Comune di Macerata, il progetto della “Città amica della persona con demenza”, progetto pilota dell’Associazione nazionale Alzheimer Uniti Italia, per intervenire in profondità sulle dinamiche della collettività, per renderla capace di accogliere con generosità e intelligente apertura e di farsi carico delle difficoltà di chi è coinvolto in questa patologia. Nell’ambito del progetto, nella sala convegni dell’Asilo Ricci, è stato presentato “Argento vivo”, il programma finanziato dalla fondazione Roche per Macerata città amica della persona con demenza ed è stata rinnovata la firma del protocollo fra Alzheimer Uniti Italia e Comune di Macerata. Presenti il sindaco Sandro Parcaroli, il vice e assessore alle Politiche sociali Francesca D’Alessandro, il presidente dell’Associazione italiana psicogeriatria Marco Tabucchi, il professore di psicologia clinica del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna Rabih Chattat e la neuropsicologa coordinatrice nazionale progetto Città amica della persona con demenza Susanna Cipollari.

Platea-A moderare e introdurre i lavori dell’incontro Manuela Berardinelli, presidente Alzheimer Uniti Italia, la quale ha ricordato che «durante la pandemia l’associazione ha continuato le proprie attività via web ma non è la stessa cosa, adesso riprendiamo ad incontraci guardandoci negli occhi e stringendoci le mani e un bellissimo momento di ripartenza, anche se poi una fermata vera non c’è stata mai. Oggi è un momento ancora più importante, perché oltre ad incontrarci in presenza sigleremo il protocollo Alzheimer Uniti Italia con l’amministrazione comunale di Macerata e per questo ringrazio il sindaco Parcaroli, il vice D’Alessandro e tutta l’amministrazione, perché da subito hanno accolto questa progettualità che in modo ambizioso definiamo “Rinascimento sociale”».

DAlessandro-e-Berardinelli-«Inizio con un concetto che guida la nostra amministrazione e che è un obiettivo principe parlando di una città con la persona al centro – è intervenuta Francesca D’Alessandro -. Qui non si parla dell’individuo all’interno della malattia quanto come persona con demenza, come ad esempio non si parla di “disabile” ma di “persona con disabilità”, ovvero il concetto di persona è al centro. Per le persone con demenza l’incomprensione e l’indifferenza sono due fattori che mettono la persona in una situazione di sofferenza e insofferenza e allora io aggiungerei che la persona non è solo un’unità psicofisica ma anche biopsicosociale, aggiungendo la dimensione sociale. Quale è quella dimensione sociale, che ogni amministrazione deve perseguire, in grado di includere ogni persona, compresa la persona con fragilità. Come vice sindaco e assessore alle Politiche sociali parto da questo protocollo per parlare di una città con la persona al centro». «Le azioni passano non solo attraverso un’attenzione medica, non solo una cura rispetto alla dimensione psicologica, intellettuale, spirituale, emozionale – ha proseguito Francesca D’Alessandro – ma anche a una socialità, a una relazione, che è fondamentale per raggiungere un diritto contemplato nella Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti del 1776, che è il diritto alla felicità».

Argento-Vivo-1-325x170«L’altro giorno ho letto una scritta in auto: “Il futuro non si costruisce da solo” – ha esordito Marco Trabucchi -. Io ritengo che questa impresa di Macerata città amica della persona con demenza sia qualcosa che davvero costruisce il futuro, per aiutare la naturale propensione delle nostre società ad aiutare le persone più deboli. La demenza è una palestra per i legami affinché la collettività possa crearne di significativi, perché le persone con demenza hanno bisogno essi. Uno dei punti fondamentali del progetto Macerata città amica della persona con demenza è quella di diffondere alla comunità l’esigenza che nessuna persona con demenza sia sottostimata».

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Ramin Bahrami

«Nel definire il progetto Macerata città amica della persona con demenza è stata più volte utilizzata l’espressione “un grande progetto”. Questa definizione potrebbe preoccupare, apparendo come un progetto non alla portata di tutti e allora – è intervenuto Rabih Chattat – vorrei confrontarmi con alcuni rappresentati delle categorie presenti, vicine al cittadino, come istituzioni, docenti, forze dell’ordine, medici, come testimoni e parte attiva del progetto, condividendo le modalità con cui hanno espresso nel quotidiano l’approccio solidale di città amica della persona con demenza.”

Al dibattito hanno portato il loro contributo anche il viceprefetto Carlo Ferraccioni, il segretario dell’Ordine dei Medici di Macerata Sauro Buongarzone e Nicoletta Corneli della Commissione pari opportunità dell’Ordine degli avvocati di Macerata. All’incontro ha assistito anche Ramin Bahrami, pianista iraniano ritenuto uno dei più grandi interpreti di Bach al mondo che si è esibito con un brano del grande compositore tedesco.

Afam Alzheimer Uniti Marche, ecco il progetto “Argento vivo”

 



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