Azzurra Pettorossi
di Alessandra Pierini
«Sono tornata a Macerata per mio figlio e qui ho portato un po’ di tutte le esperienze che ho vissuto in tanti anni lontano da qui». E’ una cittadina d’Europa, ma anche del mondo Azzurra Pettorossi, 41 anni, insegnante di yoga. E’ il suo un titolo guadagnato sul campo. Tutto è iniziato nel 2009 quando, studentessa dell’Accademia di Belle Arti, ha vinto una borsa di studio Leonardo ed è partita per Berlino.
«In realtà – racconta – la borsa di studio era per una città vicina ma, convinta che Berlino potesse offrirmi delle possibilità in più, ho trovato un ente che mi ospitasse. Non parlavo il tedesco e il mio inglese era a livello scolastico. Eppure Berlino mi ha conquistato, la considero la mia seconda casa. Lì ho costruito i legami più profondi che ancora durano nel tempo. Mi ha regalato anche la possibilità di conoscere me stessa, al di fuori del contesto maceratese. E’ una realtà grande dove è anche difficile restare centrati. C’è qualunque cosa e qualsiasi cosa ti viene in mente puoi farla. Non c’è nulla da inventare, è difficile essere innovativi».
Poi la sua passione per i viaggi l’ha portata fino in Tailandia e in Nepal: «Era forse il 2013. Ho vissuto per un po’ in un monastero tibetano ed è stata una esperienza molto forte». Al ritorno l’incontro con lo yoga: «Era una disciplina che avrei voluto praticare sin da quando facevo le superiori – ricorda Azzurra- ma solo a Berlino ho iniziato a praticare, poi naturalmente ho continuato in quella esperienza. Quando sono tornata dal Nepal, una mia amica mi ha invitato a partecipare a una lezione dal suo maestro. Ho provato e me ne sono innamorata. Lui faceva il Tao Yoga Coreano, disciplina che in Italia e anche in Europa non si conosce molto. Mi piaceva così tanto che ho iniziato con lui la formazione per diventare insegnante. E’ stato un cammino lungo fatto di tanti incontri tra me e lui in attesa che lui scegliesse il momento che reputava giusto per farmi fare dei passi in avanti».
Non solo yoga ma anche esperienze spirituali importanti: «In quel periodo ho vissuto anche per un mese e mezzo in un monastero buddista. Eravamo in un bosco. Il regalo che ho fatto a me stessa è stato quello di rinunciare al cellulare. Mi ha consentito di tornare alla semplicità della vita, senza dover essere sempre sotto stress. Si andava lì per lavorare, in giardino o cucina. Si praticavano meditazione e yoga più volte al giorno. Questa disintossicazione dall’essere digitali ogni tanto ci vorrebbe. Senza demonizzare la tecnologia. Sarebbe anacronistico».
E’ nel 2017 che è arrivato Ariel: «Ho conosciuto Ariel, il mio attuale compagno che è svizzero e l’universo mi ha chiesto di scegliere – spiega Azzurra – e ho scelto di seguirlo in Svizzera. Doveva essere per un tempo limitato ma poi ho deciso di rimanere. Non ho paura di cambiare. Ho avuto l’impressione che Berlino mi avesse dato tantissimo e volevo vedere se anche io potevo dare altro in un posto differente». E’ in Svizzera che Azzurra ha coronato uno dei suoi sogni, anche se un po’ rivisitato. «Ho sempre desiderato vivere in una comune, me la immaginavo come una casa in campagna dove ognuno viveva liberamente, tipo una residenza per artisti come quella dove avevo lavorato a Berlino dove ho fatto anche la guida turistica. La comune in Svizzera è iniziata prima che arrivassimo noi. Loro avevano occupato questo spazio ma quando siamo arrivati noi c’era già un accordo d’uso con il comune di Lucerna. Abbiamo chiesto lo spazio per il nostro camper tra queste tanny house che avevano degli spazi in comune, come ad esempio la cucina, la sala e il bagno». In Svizzera Azzurra Pettorossi, ha iniziato a lavorare in un doposcuola per bambini e bambine e a fare per loro lezioni di yoga intanto ha fatto formazione di Atha Yoga e Yin yoga. Poi la scoperta di essere incinta e il ritorno a Macerata.
«L’idea era di partorire in casa e poi ripartire per il Portogallo. Da una ecografia abbiamo scoperto che nostro figlio Ohian aveva dei problemi di salute, perciò abbiamo deciso di rimanere qui finché le cose non si sistemano. Se ci sarà un’occasione che si sposa con la nostra idea di vita la coglieremo. Non ci mette paura lasciare per andare altrove se coincide con i nostri desideri».
Al canale a Berlino
Lo yoga, ancora una volta, è stato per Azzurra un mondo accogliente e un “luogo” in cui ritrovarsi. «Quando abbiamo capito che non era proprio il caso di partorire in casa, ci siamo rivolti alla Terapia intensiva neonatale di Rimini che permette al genitore di stare 24 ore su 24 col suo bambino. Ho vissuto 4 mesi in ospedale. Quando sono tornata ho avuto bisogno di ritrovare i miei spazi. Ho sentito il richiamo dello yoga che mi ha guidato e che amo condividere con tante persone. Per me è stata una grandissima risorsa. Io insegno yoga ma mi metto allo stesso livello di chi pratica. A Macerata ho iniziato con Yoga&Breakfast, proposta bene accolta poi si sono iniziati a creare a dei gruppi. Ero arrivata da qualche parte e stavo offrendo yoga, uno spazio in cui le persone decidono di affiarsi a me. E’ stato molto bello. Questa piccola community si sta formando e oltre allo yoga per adulti propongo yoga mamma e bebè e alle donne in gravidanza. L’ultimo arrivato è lo yoga dei calzini spaiati».
Monastero buddista
Wagenplatz a Lucerna
Brava Azzurra
Grandissima Azzurra
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Egoisticamente sono contenta del tuo ritorno a Macerata, sennò non ti avrei conosciuta, e non mi sarei mai potuta affidare a te, ormai per il secondo anno, alle tue sapienti doti di maestra di Yoga, uno spazio tutto mio che conservo gelosamente.Grande Azzurra e grande mamma.
Grazie Azzurra, generosa Maestra!!!
E’ bello guardarsi dentro. A volte però è opportuno anche guardarsi attorno per evitare i pericoli, che sono sempre in agguato.
Ciao cara Azzurra da Guido.