di Monia Orazi
Finisce in manette mentre sta percependo il reddito di cittadinanza e non lo comunica all’Inps: finisce sotto accusa per indebita percezione del contributo. Oggi è stato assolto dal giudice Claudio Bonifazi del tribunale di Macerata. La vicenda riguarda un 60enne che vive nell’entroterra maceratese. L’uomo aveva percepito due rate da duecento euro di reddito di cittadinanza.
Secondo il pm, che ha chiesto una condanna a dieci mesi, l’uomo non avrebbe comunicato di essere stato in seguito arrestato e di trovarsi ai domiciliari. Secondo l’avvocato difensore dell’imputato, il legale Alberto Piloni, questo tipo di comunicazione non rientrava tra quelle previste dalla norma che prescrive di rendere noto all’Inps se si trova un lavoro, se si avvia una attività, se si hanno variazioni del reddito personale, tali da non rientrare più nei parametri per ottenere il reddito di cittadinanza.
La difesa ha inoltre puntualizzato che, tra l’altro, il tipo di reato per cui era stato arrestato, non rientra nemmeno tra quelli che impediscono di fare richiesta del reddito di cittadinanza, per arresti o condanne nei dieci anni precedenti. Il giudice ha assolto l’imputato: «perché il fatto non è previsto dalla legge come reato».
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