Alunni e alunne sul palco
Il teatro La Rondinella di Montefano, gremito di ragazzi e ragazze della scuola primaria “Olimpia” e della scuola secondaria “Falcone e Borsellino”, ha ospitato le celebrazioni del Giorno della Memoria. Questi ultimi hanno ricordato ai presenti cos’è la Shoah, cos’è accaduto e perché viene ricordata il 27 gennaio. A seguire alcuni di loro hanno letto passi del “Diario” di Anne Frank, parole toccanti, scelte da loro. I bambini e le bambine della scuola primaria hanno letto dei pensieri formulati da loro per non dimenticare e perché questa tragedia non accada mai più. La sindaca Angela Barbieri ha ringraziato tutti i presenti, le associazioni, la giunta presente al completo, la dirigente scolastica Greco, le insegnanti e insieme a loro tutte le alunne e gli alunni che hanno lavorato per partecipare a questa celebrazione.
«Ecco, oggi tutti insieme ricordiamo l’orrore del sacrificio di milioni di vittime innocenti. Ebrei in maggior parte, ma anche rom e sinti, omosessuali, oppositori politici, disabili: è un doveroso gesto di umanità e di civiltà, soprattutto ora che i grandi testimoni di quel tempo ci stanno lasciando – dice la prima cittadina -. Quando le truppe russe entrarono nel campo di Auschwitz, la più imponente e sciagurata macchina di morte mai costruita nella storia dell’umanità, si spalancarono di fronte ai loro occhi le porte dell’inferno. La Giornata della Memoria non impone soltanto di ricordare i milioni di morti, i lutti e le sofferenze di tante vittime innocenti. Ma ci invita a prevenire e combattere, oggi e nel futuro, ogni germe di razzismo, antisemitismo, discriminazione e intolleranza. A partire dai banchi di scuola. Perché la conoscenza, l’informazione e l’educazione rivestono un ruolo fondamentale nel promuovere una società giusta e solidale, in cui il rispetto dell’altro è doveroso. Dobbiamo combattere affinché i valori di solidarietà, convivenza, tolleranza e perfino i più basilari sentimenti umani, la pietà e la compassione, così cari alla nostra civiltà e cultura europea, restino sempre vivi, a dispetto di ogni forma di crudeltà ed intolleranza – conclude Angela Barbieri -. Le istituzioni, come ci insegna il nostro presidente Sergio Mattarella, sono la guida di un popolo e fa parte del nostro ruolo e del nostro impegno ricordare a tutti, soprattutto con l’esempio, che solo con un libero ed aperto confronto si possono apprezzare le differenze fra gli uomini, lavorando su noi stessi per comprendere punti di vista diversi dal nostro, altri modi di vivere e di pensare».
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