Il FORNO Salvucci a Morrovalle diventa Forneria Marchigiana
Lo storico Forno Salvucci a Morrovalle chiude e si rinnova: domenica 8 gennaio 2023 alle 10 in Via Toscana,7 la famiglia Salvucci inaugurerà la nuova Forneria Marchigiana. «Il Forno chiude dopo ben 37 anni perché ormai da tempo non usiamo più semilavorati industriali né ingredienti provenienti dall’estero ma materie prime genuine e locali – afferma Marco Salvucci, responsabile tecnico e socio -. Quindi era giusto ricominciare con un nuovo nome che testimoni l’innovazione, ovvero il ritorno alla consapevolezza di ciò che mangiamo ogni giorno. Il cibo deve essere buono ma anche preservare la nostra salute, tutelare l’ambiente e il tessuto sociale locale. Per questo ci siamo rivolti ad aziende delle province di Macerata, Fermo e Ancona. Le nostre specialità rimarranno pane e dolci tipici da forno realizzati esclusivamente da noi in laboratorio con ingredienti biologici, locali e senza additivi».
Valentina Salvucci
Trasparenza sugli ingredienti e sulla produzione ma anche volontà di tessere una rete sociale sono le nuove parole d’ordine. «Alla Forneria Marchigiana oltre a me e mio fratello Marco lavorano papà Germano, mamma Rita e tre ragazze e due ragazzi, tutti tra i 18 e i 30 anni, che collaborano con noi nei ruoli di fornaio, pasticcera e commesse – precisa Valentina Salvucci, responsabile vendite e socia -. Per gli ingredienti abbiamo selezionato fornitori locali che garantiscono metodi di agricoltura biologica e sostenibile, quindi di ottima qualità. Tra questi c’è la farina tipo 1 del Molino Agostini di Montefiore dell’Aso, la farina tipo 2 di miscuglio evolutivo coltivata in biologico e macinata a pietra dall’Azienda Agrobiologica La Viola di Torre San Patrizio, l’olio extravergine di oliva biologico di Cartechini a Macerata. O ancora le uova biologiche dell’azienda Ferioli di Muccia e le confetture Azienda Agricola Geminiani della Val D’Aso e tante altre eccellenze del territorio. Non a caso il nostro laboratorio artigianale è stato inserito tra i 100 migliori d’Italia che panificano grani tradizionali da filiere biologiche e si prendono cura del suolo».
Marco Salvucci
Un risultato prestigioso raggiunto dopo anni di ricerca, studi e prove in laboratorio per trovare l’alchimia giusta tra tutti gli ingredienti e dare un gusto antico e genuino e a pane e dolci da forno. «Abbiamo unito l’esperienza trentennale di nostro padre alle conoscenze acquisite con la mia laurea in Scienze e tecnologie alimentari e il diploma di “Alta formazione panificatore “ alla Cast di Brescia – racconta Marco – . Io e mia sorella 10 anni fa abbiamo deciso di attuare un ritorno all’utilizzo di materie prime d’eccellenza. Nei prodotti della Forneria non trovate margarina, grassi idrogenati, miscele di ingredienti essiccati (uova, latte, lievito), conservanti e coloranti o ingredienti industriali a basso costo di provenienza extra europea, come purtroppo avviene in altri forni artigianali e come facevamo noi prima del rinnovamento. Anche il lievito madre naturale che usiamo è speciale. Lo abbiamo creato più di 15 anni fa e lo abbiamo rinnovato nel 2021, dopo la morte di nonno Igino, fondatore del Forno Salvucci, unendolo a quello del maestro Giuliano Pediconi. Gli abbiamo dato proprio il suo nome, lievito Igino».
Pasta madre Forneria Marchigiana Morrovalle
La spinta al rinnovamento si basa sulla riflessione riguardo a tematiche molto attuali e molto sentite da parte dei titolari, come spiega Marco Salvucci: «La cattiva alimentazione porta a problemi di salute, prima tra tutti l’obesità, i cambiamenti climatici ci inducono a trovare soluzioni alternative e l’impoverimento delle aziende agricole locali a beneficio delle multinazionali è un fatto a cui possiamo porre rimedio tramite le nostre scelte quotidiane. Per fare questo ci vuole passione e coraggio. La passione per il mestiere me l’ha tramandata mio nonno e sono orgoglioso di far parte della terza generazione di fornai Salvucci. Io e mia sorella siamo praticamente cresciuti nel laboratorio del forno, guardando le mani sapienti che impastavano e respirando le fragranze tipiche di pane e dolci. Giocavo qui con mio padre da piccolo e spesso mi appisolavo tra i sacchi di farina. Il forno è la nostra seconda casa. Non vediamo l’ora di accogliere alla Forneria Marchigiana i clienti affezionati e di incontrarne di nuovi, crediamo molto in questo progetto che è il nostro futuro. Vi aspettiamo tutti domenica 8 gennaio 2023 alle 10 al laboratorio a Morrovalle per l’inaugurazione della Forneria Marchigiana».
La Forneria Marchigiana si trova in via Toscana, 7 a Morrovalle. Per informazioni e prenotazioni si può chiamare il numero 0733 221777. Visitate il sito ufficiale www.forneriamarchigiana.it e la pagina Facebook.
Logo Forneria Marchigiana Morrovalle
Lista dei cattivi ingredienti eliminati dalla Forneria Marchigiana Morrovalle
(Articolo promoredazionale)
Auguri di Buon Anno ma piu che Altro tanti Auguri di Buon Lavoro
È triste
Braviiii!! Auguri!!
Complimenti!!
Bravi!
Complimenti
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Scusate la mia ignoranza ma allora per 37 anni hanno prodotto pane che per la salute non era eccellente e cambiano sistema di lavorazione non era meglio se certe affermazioni se le tenevano per loro cambiavano e basta? io non andrò sicuramente a comprare pane perché abito parecchi chilometri lontano ma se abitavo li vicino non so se mi sarei fidato spero di aver capito male
…mah, se loro hanno utilizzato semilavorati industriali per anni (come dichiarano), non è detto che altri laboratori li abbiano utilizzati e che non abbiano utilizzato ingredienti genuini e della nostra terra; quindi parlare di novità o rinnovamento, è relativo, riguarda la loro attività, che ha deciso (tanto di cappello, certo…) di non usare più certi ingredienti, come hanno dichiarato di fare nel passato!!! Cosa c’entri poi, come leggo, il cambiamento climatico, boh, non riesco a capirlo. Buon lavoro a tutti, comunque e tanti auguri. gv
Bèh, se si rinnova non chiude.
Rispondo a Piergiorgio Marchegiani. La ringrazio per la sua critica perché ci permette di spiegare meglio quello che non è possibile riassumere in un articolo. Quello che dice è parzialmente corretto: come fanno ancora oggi la maggior parte dei forni e pasticcerie, anche quelle artigianali (può controllare il libro ingredienti e le etichette dei loro prodotti), in passato abbiamo usato ingredienti non genuini, industriali, provenienti dall’estero, perché più facile e veloce…e perché era la normalità, per tutti. Da circa 10 anni, però, abbiamo fatto ammenda e scelto di avere cura della salute, dell’ambiente e del tessuto sociale. Perciò abbiamo iniziato a dire basta a certi ingredienti e avviato il passaggio a materie prime sempre più locali e naturali. Oggi, questo passaggio si concretizza con la Forneria Marchigiana. E siccome questo è un processo lungo, difficile e ambizioso, e rappresenta un’eccezione tra i panifici, anche quelli artigianali, abbiamo ritenuto importante non tenercelo per noi ma farlo sapere alle persone…così che possano fare una scelta consapevole. Per quanto riguarda la fiducia, non chiediamo alle persone di fidarsi a prescindere, ma di verificare quello che diciamo leggendo l’elenco degli ingredienti e le etichette dei nostri prodotti e di quelli che troveranno altrove. Mi auguro che se dovesse passare dalle nostre parti, possa venirci a trovare! Grazie e buon anno
Rispondo a Giuseppe Vallesi. La ringrazio per la sua critica perché ci permette di spiegare meglio quello che non è possibile riassumere in un articolo. In realtà si, è detto, e non da noi ma dal cartello ingredienti e dalle etichette, che la maggior parte dei fornai e pasticceri, utilizzano semilavorati industriali. È la normalità, nel settore, anche tra gli artigiani. Attenzione, non abbiamo detto tutti; ci sono fornai e pasticceri che non utilizzano alcun semilavorato, ma sono pochissimi. Lo sappiamo perché siamo nel settore da anni, conosciamo i fornitori (distributori) di questi ingredienti e sappiamo come riconoscere dall’etichetta un prodotto genuino: niente ingredienti composti, niente E, niente emulsionanti, niente ingredienti in polvere. Addirittura molti ancora prendono dolci congelati o in scatola dell’industria, li scaldano o li scartano per esporli come dolci propri. Noi, con la Forneria Marchigiana, oltre ad eliminare i semilavorati e altri cattivi ingredienti, siamo passati ad usare solo materie prime marchigiane. E questo rappresenta un unicum, un grande rinnovamento non solo per noi ma per tutto il settore. Riguardo al cambiamento climatico, sono felice di poter approfondire il discorso per spiegarle cosa c’entra tutto questo. La produzione, distribuzione e consumo di cibo sono cause dirette del cambiamento climatico, perché contribuiscono per circa un terzo alle emissioni di gas serra, i principali responsabili dell’aumento delle temperature. Sia attraverso il trasporto, da cui l’importanza della filiera corta, sia attraverso la produzione primaria, da cui l’importanza di limitare i trattamenti chimici e le operazioni in campo, sia attraverso la produzione vera e propria, che dovrebbe essere il quanto più possibile meno impattante. Non so se è possibile introdurre link esterni, ma troverà facilmente online studi sulla correlazione tra ciò che mangiamo e cambiamento climatico. La ringrazio per avermi dato la possibilità di spiegare. Le auguro un buon anno
Bravi ragazzi, sarete premiati state portando avanti un discorso costoso e difficile richiede molto lavoro ed innovazione costante….anche se lontani quando sono in zona verrò a comprarlo, non solo il pane.
per ora auguri di successo.
Gentile signor Marco Salvucci. Chiariamo subito che la mia non era una critica, ma una constatazione di quel che Lei ha scritto nell’articolo promozionale. Da come Lei ha criticato gli altri “fornai pasticceri”, si traevano solo conclusioni del tipo “tutti usano certi ingredienti”, ma noi, da ora in poi, non li useremo più. La famiglia di mia madre è stata in attività di “fornai pasticceri” dal 1870/80 circa e per sei generazioni, dopodiché l’attività è stata cessata. Questo per dirle, non che io ci possa capire più di Lei, ci mancherebbe, anzi, ma che già venti, trenta o quaranta e più anni fa, a parte il fatto che di semilavorati ce ne erano pochi, c’erano laboratori che usavano ingredienti sani e naturali per i loro prodotti (anche se non tantissimi, per la verità). Quel che sostiene Lei, sul fatto che molti (anche “famosi”) utilizzino semilavorati (quando va bene…) e grassi idrogenati o altre schifezze, è vero, lo so, ma, a parte che è sacrosanto che Lei si faccia conoscere e promuova la sua attività, attività che produce e vende prodotti con ingredienti sani e di qualità, il problema del cambiamento climatico per colpa di prodotti che vengono da fuori regione o nazione, poteva anche risparmiarcelo, anche in considerazione del fatto che non tutti gli scienziati sono d’accordo su tali questioni. Oltretutto mi pare pure che è Lei, giustamente, che invita i potenziali clienti a venire nel suo negozio, i quali, da fuori paese o provincia, dovranno prendere l’auto per farlo!!! In ogni caso, le auguro di cuore che la sua attività, di certo all’avanguardia rispetto a tante altre, prosperi nel migliore dei modi e magari se passo da quelle parti farò un salto a trovarla (sperando che sia ben accolto…ah ah!!!) Cordialmente. gv