Appaltopoli in provincia,
15 tra imprenditori e tecnici a giudizio
Anche tre aziende a processo

MAXI INCHIESTA - Due ore di udienza preliminare questa mattina al tribunale di Macerata, per l'accusa tre costruttori avrebbero messo in piedi un presunto sodalizio per spartirsi le gare. Nei guai anche finanziere in congedo. Il via al processo il 28 febbraio del prossimo anno

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In alto a sinistra due degli imprenditori indagati, Giulio Resparambia e Giancarlo Maccari. In alto a destra gli avvocati Gabriele Cofanelli e Paolo Maria Gemelli. In basso a destra Enzo Stramazzotti

 

di Gianluca Ginella

Appaltopoli in provincia, 15 persone rinviate a giudizio tra imprenditori e tecnici e un finanziere in congedo, a cui si aggiungono 3 aziende. L’udienza preliminare si è svolta questa mattina al tribunale di Macerata, eccezionalmente nell’aula 1 per avere spazio sufficiente a ospitare tutti gli imputati che avessero deciso di presentarsi e i loro legali.

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Il pm Claudio Rastrelli

Una udienza durata circa due ore al termine della quale il gup Claudio Bonifazi ha deciso per il rinvio a giudizio di tutti gli imputati di una inchiesta che prendeva in esame gare d’appalto che si erano svolte in provincia tra il 2014 e il 2016. Vengono contestati, a vario titolo, reati che vanno dall’associazione a delinquere, alla turbativa d’asta, alla corruzione, al falso ideologico, all’evasione.

L’accusa (oggi sostenuta dal pm Claudio Rastrelli, procuratore facente funzioni) contesta a tre imprenditori l’associazione per delinquere al fine di compiere una serie indeterminata di reati di turbativa d’asta e di evasione dell’Iva connessa alle turbative. Si tratta di Giulio Resparambia, 64 anni, di Camerino, in qualità di legale rappresentante della Progeco di Muccia, Giancarlo Maccari, 60, di Camerino, legale rappresentante della Maccari Giancarlo, Enzo Stramazzotti, 64, di Apiro, legale rappresentante della Scavi e condotte di Apiro. Sarebbero stati loro, questa l’ipotesi di accusa che gli imprenditori hanno sempre respinto al mittente, a tessere una trama per influenzare gli appalti e spartirsi i lavori in provincia.

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L’avvocato Massimiliano Cofanelli

Tramite rapporti costanti tra loro – dice l’accusa -, con altri imprenditori di volta in volta interessati e con dipendenti pubblici, avrebbero predisposto una pluralità di offerte al ribasso che presentavano, loro o imprenditori compiacenti, nel corso delle gare cui partecipavano, in modo da realizzare la cosiddetta scaletta di offerte al ribasso tale da orientare l’offerta mediana predeterminando il limite della soglia anomala e quindi l’aggiudicazione.

Sempre secondo l’accusa le aziende si sarebbero poi spartite i lavori in base a ordini prestabiliti, previo compenso per la compagine formalmente aggiudicataria. La procura indica anche i modi con cui si sarebbe attuato il sistema: la rinuncia all’appalto aggiudicato o subappalti totalmente o parzialmente fittizi o come l’effettiva esecuzione dei lavori da parte di compagini diverse da quella formalmente aggiudicataria (quest’ultimo modo di operare sarebbe avvenuto anche tramite emissione di fatture false per prestazioni inesistenti, che ha poi portato anche alla contestazione dell’evasione).

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L’avvocato Igor Giostra

Oltre ai tre imprenditori, sono stati rinviati a giudizio: Ivan Stacchio, 54, residente a Macerata, Nicola Papa, 39, residente a Pollenza, Ferdinando Moretti, 52, di Grottazzolina, Lamberto Pettinari, 58, residente a Porto San Giorgio, Pierdanilo Montesi, 60, residente a Cupramontana, l’ex finanziere (ora in congedo) Francesco Sante Crocetti Pallotta, 54, residente a Porto Sant’Elpidio, Luigi Ferretti, 65, residente a Gagliole, Carlo Resparambia, 48, di Camerino, Paola Ciriaco, 46, di Macerata, Carlo Casucci, 51, residente a Senigallia, Massimo Bonfigli, 59, residente a Mogliano, Michela Eleonori, 52, di Tolentino. La Pro.Ge.Co srl, la Scavi e Condotte srl e la Maccari Giancarlo costruzioni srl.

Tra le contestazioni c’è la turbativa d’asta. A Stacchio, titolare della Stacchio impianti srl, la procura contesta (insieme a Maccari) la turbativa d’asta per i lavori di inserimento di una rotatoria all’intersezione della sp 256 Muccese con la sp 14 Braccano (dicembre 2015). A Maccari e Papa, titolare della Papa Nicola srl viene contestata la turbativa per l’appalto dei lavori di sistemazione della strada comunale Cigliano del comune di Corridonia (febbraio 2016).

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Gli avvocati Andrea Netti e Valentina Romagnoli

A Enzo Stramazzotti, Ferdinando Moretti, Lamberto Pettinari (Moretti come titolare e Pettinari come dipendente della Asfalti srl) viene contestato di aver turbato l’asta per i lavori di asfaltatura Piani D’Ete, a Mogliano (febbraio 2016). A Stramazzotti e Pierdanilo Montesi, 60, di Cupramontana, viene contestata la turbativa per la gara di appalto Programma 6mila camini per realizzare opere di contenimento e infrastrutture nelle fazioni Sorti e Valle di Sefro (agosto 2014). A Stramazzotti e Maccari viene contestata la turbativa per lavori di risanamento di movimenti franosi sulla provinciale Entoggese (giugno 2012). A Giulio Resparambia e a Montesi viene contestata la turbativa per lavori di consolidamento frana in località Roccamaia.

C’è poi una accusa di rivelazione di segreti d’ufficio e corruzione. Questa riguarda il finanziere in congedo Crocetti Pallotta, che deve rispondere, in concorso con Giulio Resparambia, di rivelazione di segreti d’ufficio, e in concorso con Giulio Resparambia, con Maccari e Stramazzotti  di corruzione.

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L’avvocato Tiziano Luzi

Secondo l’accusa, in cambio di 40mila euro, il finanziere avrebbe fornito costanti informazioni in relazione allo sviluppo delle indagini in corso a Resparambia, che a sua volta avrebbe provveduto ad informare anche gli altri due. In particolare, per la procura Crocetti Pallotta avrebbe rivelato due annotazioni di polizia giudiziaria e il fatto che fossero state disposte le intercettazioni telefoniche.

Il processo si aprirà al tribunale di Macerata il 28 febbraio del 2022. Dovrà essere fatta chiarezza se sia effettivamente esistito un presunto sodalizio per spartire gli appalti. Gli imputati hanno sempre negato le contestazioni.

A difenderli, gli avvocati: Gabriele Cofanelli, Massimiliano Cofanelli, Sandro Giustozzi, Pierlorenzo Boccanera, Igor Giostra, Francesco De Minicis, Mario Scaloni, Tiziano Luzi, Alberto Pepe, Paolo Carnevali, Paolo Maria Gemelli, Andrea Netti, Valentina Romagnoli, Olindo Dionisi, Elisabetta Manzotti.



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