«Civitanova assente dal salone del libro,
cultura usata solo per scopi elettorali»

POLEMICA - Il consigliere comunale del Pd Giulio Silenzi sottolinea la mancata presenza del comune nello spazio allestito dalla Regione Marche in occasione della fiera dell'editoria a Torino

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Giulio Silenzi

 

Civitanova assente dal salone del libro di Torino «un’altra occasione sprecata, politica culturale inesistente, assessorato usato solo per elargire contributi». Il consigliere comunale Giulio Silenzi interviene sulla cultura e sottolinea l’assenza dalla fiera del libro per antonomasia del comune nello spazio regionale. «Quella del 2021 è stata una edizione straordinaria della kermesse torinese sia per i numeri mai così alti, circa 150 mila visitatori, che per essere a livello europeo la prima manifestazione culturale a tornare in presenza. La Regione Marche, come nelle precedenti edizioni, ha allestito uno stand che ha accolto numerosi interventi e ospiti. Tanti comuni, associazioni, enti. Tante manifestazioni promosse, tra festival e premi letterari, pubblicazioni legate al territorio, poesia, narrativa. Dal programma emerge uno spaccato seppur parziale della vita editoriale e culturale della regione molto vivace. Si è parlato di Pesaro, Ancona, San Benedetto del Tronto, Fano, Ascoli, Senigallia, Macerata, Fabriano, Urbino, Recanati, Osimo, Grottammare, Pollenza, Pioraco, Pergola, Montalto Marche, Numana, Monteprandone. Città più grandi e città più piccole insieme nella stessa vetrina per raccontare idee, saperi, visioni, scenari futuri. Assente Civitanova. Peccato che il sindaco Ciarapica, che ha avocato a sé la delega della cultura, non abbia dato concretezza alle affermazioni che fece proprio in occasione del riconoscimento di “città che legge” quando disse che Civitanova punta sulle attività culturali snocciolando i festival letterari, il concorso Giallocarta, la scuola di poesia, Nati per leggere e le varie collaborazioni con le Università e associazioni. E invece, al di là del poeta Umberto Piersanti, civitanovese d’adozione ma non era a Torino per parlare di Civitanova, nessun progetto, nessuna suggestione, nessun incontro che abbia coinvolto la nostra città, in nessuna forma. Sbalordisce ma conferma l’inettitudine e l’inadeguatezza di colui che si spaccia per assessore alla cultura e conferma la totale assenza di visione e progettualità nel suo operato che svolge solo per garantirsi visibilità ed elargire robusti contributi».



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