«Mio zio perse la vita
nella tragedia del Conte Rosso:
in guerra non ci voleva andare»

MONTEFANO - Gianluca Conocchiari ha scritto il racconto "Come steli al vento" per ricordare il suo parente Emilio Storani e i tanti giovani che non volevano andare a combattere e persero la vita nel transatlantico che portava a Tripoli quasi 3mila soldati italiani, affondato al largo di Siracusa la sera del 24 maggio 1941
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Emilio Storani, terzo da sinistra

Emilio Storani, terzo da sinistra

 

di Francesca Marchetti

Gianluca Conocchiari è un giovane scrittore freelance, vive a Montefano ma è originario di Montefiore di Recanati, come tutta la sua famiglia. Non ha mai conosciuto suo zio Emilio, ma sua nonna ha sempre tenuto vivo il ricordo di quel fratello che non voleva partire per la campagna del Nordafrica e che non tornò più. Oggi lo ricorda in un racconto.

Gianluca Conocchiari

Gianluca Conocchiari

«Ho scritto “Come steli nel vento” – dice Gianluca – in occasione dell’ottantesimo anniversario della tragedia del Conte Rosso, il transatlantico che portava a Tripoli quasi 3mila soldati italiani e che è affondato al largo di Siracusa la sera del 24 maggio 1941, data ufficiale in cui persero la vita 1297 militari tra cui anche mio zio Emilio Storani, di soli 22 anni, fratello di mia nonna Renata.

La tragedia è passata in secondo piano, ovviamente oscurata da drammi peggiori avvenuti nello stesso periodo. Mi sarebbe piaciuto portare su di essa un po’ di luce e omaggiare non solo mio zio ma tutti i giovani che persero la vita per una guerra che non avrebbero voluto combattere, così ho scritto questo racconto che ho basato su ricerche storiche basate su documenti ufficiali e i ricordi di mia nonna, che non c’è più».

I ricordi si sono affievoliti con il tempo, ma la triste vicenda di Emilio è rimasta nel cuore dei nipoti e pronipoti, dato che non si era mai potuto sposare. «Mia nonna era piccola quando il fratello si è imbarcato, – continua Gianluca – ma mi raccontava che quel giorno aveva avuto un brutto presentimento. Ha conservato gelosamente le sue foto e il suo cappello, che è appeso alla parete della sua stanza sopra alla foto di mio zio.

Un acrobatico Emilio Storani

Un acrobatico Emilio Storani

Egli ripeteva spesso in famiglia di non voler andare in guerra, come tanti suoi coetanei, ma era obbligato. Non sapeva nemmeno nuotare. Sperava sempre che finisse presto per poter tornare definitivamente a Montefiore per sposare la sua fidanzata».

Gianluca ha scritto poesie, racconti lunghi e brevi, memoir introspettivi, soprattutto durante il lockdown, sperimentando nel tempo differenti stili letterari. I suoi racconti sono presenti in “Marche d’autore” l’antologia marchigiana curata da David Miliozzi e Jonathan Arpetti, “Racconti marchigiani” di Historica Edizioni e in una raccolta in uscita con Ivvi Editore, ha collaborato con Confesercenti di Macerata e ha anche auto pubblicato “Perfect Days“, libro sulle e per le Marche.

Clicca qui per leggere Come steli nel vento di Gianluca Conocchiari

 

Il cappello militare di Emilio e la sua foto

Il cappello militare di Emilio e la sua foto

 

Emilio Storani

Emilio Storani

 

Giovinezza eroica, la copia con la menzione di Emilio Storani

Giovinezza eroica, la copia con la menzione di Emilio Storani

 

Il transatlantico Conte rosso (foto Wikimedia)

Il transatlantico Conte rosso (foto Wikimedia)

 



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