di Federica Serfilippi
Un nuovo terremoto giudiziario destinato a travolgere Aerdorica, la società che gestisce l’aeroporto Sanzio, salvata dal fallimento nel 2019 con l’omologazione del concordato varato dal tribunale e l’ingresso come socio di maggioranza di Njord Partners. Sono 29 gli indagati compresi nell’inchiesta coordinata dal pm Paolo Gubinelli (il magistrato che si è sempre occupato delle vicende Aerdorica) e aperta con due ipotesi accusatorie: bancarotta fraudolenta e peculato. Nel mirino, gli ultimi tre manager prima della privatizzazione della società. La procura, che prende in considerazione un lasso di tempo compreso tra il 2007 e il 2019, ha chiuso le indagini, facendo partire le notifiche ai diretti interessati. Tra gli indagati, ci sono gli ex vertici: Marco Morriale, direttore generale dal 2007 al 2013 (già condannato in via definitiva per peculato, un altro processo è ancora pendente), Giovanni Belluzzi, presidente del consiglio di amministrazione e poi amministratore delegato di Aerdorica dal 2013 al 2015, e Federica Massei, amministratore unico della società dal 2016 al 2019. Nell’inchiesta, anche sindaci, revisori e componenti del consiglio di amministrazione. Stando all’ipotesi dalla procura – a vario titolo, ognuno nel proprio ruolo, chi con condotte omissive, chi con condotte dolose – gli indagati avrebbero contribuito ad aggravare la situazione di insolvenza di Aerdorica con condotte distrattive, dissipazione di risorse pubbliche e spese eccessive a fronte dei reali ricavi ottenuti dallo scalo. Ci sarebbero state anche anomalie nella gestione degli appalti e alterazione della documentazione fiscale. La società, prima dell’iter per il concordato, era arrivata a sfondare il tetto dei 40 milioni di debiti. Socio di maggioranza era la Regione Marche, che oggi detiene l’8,5% delle quote. Se questa indagine è stata chiusa in via preliminare, ce ne è un’altra che è stata archiviata completamente. Si tratta della maxi inchiesta per peculato che aveva toccato 77 persone, tra cui gli ultimi 3 presidenti della Regione Marche prima dell’insediamento di Acquaroli: Luca Ceriscioli, Gian Mario Spacca e Vito D’Ambrosio. Il fulcro della questione erano i fondi pubblici messi a disposizioni di Aerdorica.
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Una notizia come questa avrebbe bisogno di un centinaio di commenti, dai più articolati a quelli più afasici alla stregua di un RIP che oggi va di moda usare per significare delle condoglianze per un defunto. Purtroppo credo che non andrà così!
Tanto per restare nel settore, lo scandalo regionale della gestione AERDORICA è paragonabile, in ambito nazionale, a quello ALITALIA che ha divorato oltre 10 miliardi di risorse pubbliche, con bilanci sempre in perdita anche quando altre compagnie aeree guadagnavano (e non parlo dell’ultimo anno perche’ il passivo sarebbe giustificato dal COIVID) il tutto causato dai soliti negativi temi del settore pubblico:
dirigenti assunti non per capacità professionali ma per raccomandazioni politiche, assunzioni gonfiate per favoritismi, assenteismo oltre il fisiologico, ed aggiungo anche con la sua parte di responsabilità il sindacato che non può ipocritamente strillare ad un’improbabile salvataggio dei posti di lavoro senza aver denunciato prima che sia troppo tardi certi comportamenti.
Troppo spesso la mala gestione di tante imprese pubbliche viene praticata come se fosse un pozzo di San Patrizio senza fine di risorse illimitate, in realtà arriverà il conto da pagare per i contribuenti….
@ Castellucci
Aerdorica = Alitalia
Banca delle Marche = Monte dei Paschi
Il marchigiano tace!
@ Sileoni:
trovo appropriata e proporzionata alla prima l’equazione bancaria:
non posso non ricordare i trent’anni trascorsi in CRprov.MC/CARIMA/BANCA MARCHE e diversi fatti che confermano quanto detto al commento precedente ed un episodio apparentemente negativo e che invece si è rivelato fortunato, ogni tanto possono accadere dei quasi “miracoli” nella vita di ognuno, e che mi ha fatto decidere per l’uscita nel 2007 ai primi “scricchiolii” della banca, poi confermati ma di cui ancora i tribunali non hanno concluso l’accertamento delle varie responsabilità, e la mia entrata in FINECOBANK con grandi soddisfazioni.
Data la mia attività di consulente finanziario, e l’informazione letta appena qualche mese fa su MPS un settimanale ha scritto come titolo: “MPS DOPO ESSERE STATA SALVATA DALLO STATO RISCHIA DI DIVENTARE L’ALITALIA DEL CREDITO DOPO AVER BRUCIATO QUASI CINQUE MILIARDI (DEI CONTRIBUENTI NDR) DI FONDI PUBBLICI IN QUATTRO ANNI, MA ORA NE SERVONO ALTRI DUE…”
Soliti discorsi…