Ha scritto per anni dei casi di cronaca più importanti avvenuti nelle Marche, Alfredo Mattei se n’è andato oggi a 76 anni (era ricoverato all’hospice di Loreto). Originario di Sarnano, è stato uno dei cronisti di nera di punta del Resto del Carlino nelle Marche (dove ha lavorato sia alla redazione di Macerata che in quella di Ancona). I suoi inizi erano stati al Tempo, nella redazione che sorgeva in piaggia della Torre. Nel 2006, poco prima di andare in pensione, era stato colto da una grave emorragia cerebrale. Aveva perso l’uso della parola ma, negli ultimi anni vissuti nella sua casa ad Ancona, era rimasto sempre lucido. Si era trasferito da giovane a Macerata e, dopo anni di gavetta, è diventato uno delle firme più importanti del quotidiano occupandosi, dagli anni Settanta fino agli anni Novanta, di tutti i casi più importanti di cronaca. Ha seguito le vicende delle Brigate rosse nelle Marche, e anche il caso della scomparsa della baronessa De Rotschild, avvenuta proprio a Sarnano. Ad Ancona, dove successivamente si è trasferito con la famiglia, è stato vice caporedattore del giornale. «Era una persona generosa, buona, tutti si ricordavano di lui perché sempre dalla parte di chi era in difficoltà sia nel lavoro che nella vita – ricorda la figlia Margherita -. Nonostante la professione è stato sempre presente in famiglia, anche dopo la morte di mia madre nel 2016 ha affrontato il lutto e tutti i giorni che ha vissuto con coraggio e dignità». Alfredo Mattei lascia i figli Margherita e Paolo e un nipote, il funerale si terrà domani alle 15,30 nella chiesa dei Cappuccini di Ancona.
(Ma. Cen.)
Riposa in pace, carissimo Alfredo
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pochi lo sanno, Alfredo Mattei nei primi anni 70 era impegnatissimo con la Acsi Pallavolo e ci scarozzava in giro per le Marche quasi sempre, anzi sempre, a sue spese. Un uomo di rara gentilezza e con un gran cuore.
Un altro della mia giovinezza che se n’è andato… Quando era a Macerata non aveva la barba. Lo ricorderò sempre così, sorridente, ironico, arguto, collaborativo. Tra i primi articoli di Alfredo ci fu quello di un mio incidente d’auto. Quando capitava gli fornivo una “dritta”. Non immaginavo che avese 76 anni, due figli e un nipote… Per me rimarrà sempre al Carlino, tra quelli che non ci sono più, e al Caffè Venanzetti… Anche quello scomparso. A volte mi chiedo: che ci sto a fare qui?
Ottimo giornalista, lo ricordo bene, dotato di grande capacità e umanità. Se n’è andato troppo presto.
Apprendo con profonda tristezza e commozione della perdita di un caro amico della mia giovinezza. Sentite condoglianze ai familiari.