di Laura Boccanera
Cartelle pazza dalla Civita.s per Imu e Tasi. C’è chi si è visto attribuire immobili che non sono di proprietà, chi ci ha “guadagnato” una seconda casa, chi un terreno in centro. Chi invece ha un numero civico e una sub proprietà diversa dalla propria o, secondo la Civita.s, deve pagare anche l’Imu sul garage prima casa. Un guazzabuglio nel quale sono finiti migliaia di civitanovesi che qualche giorno fa si sono visti recapitare dalla società di riscossione del comune le cartelle relative a tributi del 2015. La vicenda era venuta alla luce già un anno fa quando in tutta fretta erano stati inviati 1844 accertamenti fra Natale e Capodanno causa rischio di prescrizione e decadenza dell’esigibilità del credito. Ma la novità di quest’anno è che le cartelle inviate sono piene di errori. Confrontando infatti quanto risulta all’Agenzia delle Entrate e quanto risulta alla Civita.s i civitanovesi hanno ravvisato numerose differenze. E, in base all’errore, la Civita.s chiede somme anche di diverse centinaia di euro. Un caos anche perché gli uffici e gli sportelli della partecipata comunale sono chiusi causa zona rossa e riuscire a parlare con un operatore è impresa ardua e difficile. C’è chi si è sentito rispondere di inviare una pec (neanche una semplice mail) e quelli che sono riusciti a parlare con un operatore che ha verificato la discrepanza e l’errore non ha avuto indicazioni su come sanare la criticità e annullare la cartella. Un lavoro in più per i consulenti, i caf e i commercialisti che si sono ritrovati alle prese con le cartelle pazze. E non si sa bene neanche se quei tributi siano dovuti dal momento che la regola della prescrizione dei 5 anni ha avuto una proroga al 31 marzo per la pandemia, ma non è chiaro se tale proroga valga per i tributi locali e si dovrà attendere nel merito il pronunciamento della giurisprudenza.
Cartelle Tasi, spediti 1.844 accertamenti: file negli uffici della Civitas
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Se tutti questi errori li facesse il povero cittadino sarebbe pesantemente multato.
Sono pienamente convinto che per mandare avanti lo Stato, le imposte si devono pagare. Ma visto che la Costituzione Italiana è tutt’ora in vigore, Sarebbe bene che il ministero delle finanze con gli enti preposti alla riscossione: dicessero ai contribuenti con quale legge costituzionale chiedono di pagare l’IMU e TASI.
IMU 2015 e TASI 2015 sono prescritte dal 1° gennaio 2021 e quindi il cittadino può invocare la prescrizione facendo ricorso al Comune.
Il decreto sostegni all’art.4, la lettera a) del comma 1 modifica il comma 1 dell’art.68 del DL 18/2020 e, tenendo conto del persistere dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 e dei relativi effetti socio-economici, differisce dal 28 febbraio al 30 aprile 2021 la data finale del periodo di sospensione dei termini di versamento, derivanti da cartelle di pagamento, nonché dagli avvisi esecutivi previsti dalla legge, relativi alle entrate tributarie e non.
Per la signora Deborah Pantana. E con ciò?
Tale norma citata vale anche per i tributi locali, ovvero i Comuni possono inviare gli avvisi ma la decorrenza delle intimazioni di pagamento di 5 o 30 giorni partono ormai dal 30 aprile se non vi saranno nuove proroghe. Per le prescrizioni dipende da quando sono stati inviati gli avvisi di pagamento precedenti.. resta il fatto che a mio modesto parere in questo momento difficile fare fermi amministrativi o dei conti correnti da parte dei Comuni è fuori luogo, questo l’ho fatto presente al Comune di Macerata che sta nuovamente inviando avvisi a raffica.. e mi fermo qui!
E’ vero, eventuali accertamenti del Comune arrivati entro il 2020 avranno interrotto la prescrizione (quinquennale) relativa al pagamento di IMU 2015 e di TASI 2015, ma l’articolo non ne fa cenno.