Pioraco
di Monia Orazi
«Entro fine 2021 Pioraco rischia di finire sotto i mille abitanti, da sindaco sono molto preoccupato e lancio un appello forte alle istituzioni sovracomunali, per politiche di contrasto allo spopolamento e che consentano di creare nuove opportunità di lavoro, essenziali se vogliamo che i giovani restino qua». A parlare con in mano i dati dell’ufficio anagrafe è il giovane sindaco di Pioraco Matteo Cicconi, 34 anni. Il paese della carta negli ultimi dieci anni ha perso 276 residenti. Il 31 dicembre 2020, l’anno in cui alle difficoltà del terremoto si sono aggiunte quelle della pandemia, fa registrare 1012 residenti. «C’è forte preoccupazione per lo spopolamento delle aree interne, anche il Comune di Pioraco seguendo l’andamento degli ultimi anni – spiega Cicconi – entro la fine dell’anno andrà sotto i mille abitanti. Questo è fonte per noi di grande preoccupazione. Dal 90 al 2000 Pioraco ha perso l’8,84 percento della popolazione, poi via via ha continuato a scendere la popolazione, del 3, 4 percento circa l’anno. Ad oggi terminiamo il 2020 con 1012 unità, sicuramente entro fine 2021 andremo sotto i mille. L’appello è quello a tutte le istituzioni sovracomunali di attuare politiche che vanno a fronteggiare lo spopolamento».
Matteo Cicconi
A Pioraco tra i residenti predominano gli anziani, spiega il sindaco: «Ovviamente la popolazione residente è molto anziana, da una parte l’aumento del trend di mortalità, dall’altra il quasi azzeramento della natalità, si parla di unità che si contano quasi sul palmo di una mano. La mancanza di opportunità di lavoro, determina un trend sempre più forte di abbandono delle nostre zone, nonostante gli sforzi che gli amministratori locali stanno facendo per rilanciare le aree. Il monito è di creare vere opportunità di lavoro. Ricevo telefonate, anche di miei coetanei che sono costretti ad abbandonare queste zone, perché sono in cerca di un’occupazione, aspetto che indirizza dove andare al vivere, al di là del fatto che queste nostre zone sono bellissime. Il turista le apprezza, ma chi vive qua tutto l’anno, deve avere oltre alle bellezze, anche opportunità concrete di lavoro». Negli ultimi trent’anni la popolazione a Pioraco ha avuto un andamento altalenante, è passata dai 1346 residenti del 1990, ai 1227 del 2000, con un calo di 119 unità, favorito anche dal sisma del 1997, risaliti a 1288 nel 2010. A dare il colpo di grazia il sisma del 2016, da 1178 residenti la caduta inarrestabile, 166 residenti persi in soli quattro anni. Numeri che destano allarme anche per il mantenimento di servizi essenziali alla popolazione. Il sindaco chiede opportunità di rilancio economico per questa terra: «Urgono scelte importanti su questo fronte, dalle aziende, alla possibilità di zone economiche speciali per le nostre aree in modo da attrarre investimenti ed opportunità di lavoro. Il settore socio sanitario, oltre a garantire servizi ai cittadini, se viene potenziato nelle aree interne, rispetto a quelle della costa, oltre a fornire un servizio socio sanitario che è essenziale, diventa ormai una piccola fabbrica. La casa di riposo oltre ad essere un servizio che qui, rispetto alle grandi città, pone in maggiore rilievo il benessere degli ospiti, anche grazie alle caratteristiche dei borghi, può dare lavoro, ha intorno un circuito importante, per non parlare della rete ospedaliera. I dati sono davvero preoccupanti, si tira dietro anche la sostenibilità del servizio scolastico. Per questo insieme a Fiuminata e Sefro abbiamo fatto una delibera comune sulle scuole, abbiamo scritto all’ufficio scolastico regionale per sollecitare l’accorpamento Pioraco Sefro, alla luce di questi dati. Servono scelte coraggiose che vanno a fronteggiare questi numeri. Ne va del futuro delle nostre comunità». L’idea per le scuole è di mantenere l’asilo a Sefro, le medie a Pioraco e le elementari a Fiuminata, per evitare la soppressione delle scuole e conservare almeno un istituto per ogni paese. Nel vicino comune di Sefro a fine 2019 risultavano 436 residenti, 1313 a Fiuminata.
Poche nascite, il progetto: asilo a Sefro, elementari a Fiuminata e medie a Pioraco
Forse sbaglio, i piccoli comuni fino a 5000 abitanti dovrebbero accorparsi con con altri comuni, uno per le spese e due per l 'organizzazione e i servizi, basti pensare che anche il governo si è reso conto che i piccoli hanno dei limiti nei dpcm nei comuni fino a 5000 ci si può spostare.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Caro sindaco per mantenere i servizi alla popolazione credo sia necessaria ormai una fusione dei comuni di Pioraco Sefro e Fiuminata.
Esatto . devi avere il coraggio signor sindaco di optare per un comune unico.meno spese più sinergia.
Nella fusione ci metterei anche Esanatoglia. Un’altra bella fusione sarebbe quella di Camerino con Castelraimondo.
Il sindaco dovrebbe riflettere sulle economie di scala e studiare la fusione con un altro comune in occasione delle prossime elezioni comunali.
Esanatoglia con Pioraco,Sefro e Fiuminata?? Con una montagna come monte Gemmo in mezzo ?? A parte il fatto che credo che Esanatoglia possa farcela benissimo da sola e che i suoi abitanti non abbiano nessuna voglia di fusioni, se mai la fusione più naturale sarebbe con Matelica! Altra fusione improbabile/impossibile è quella Castelraimondo/Camerino…se mai Castelraimondo/Gagliole!