Silvia Romano, 24 anni, è stata rapita nel novembre 2018 in Kenya
Silvia Romano, la 24enne di Milano rapita nel 2018 in Kenya, è stata liberata. Ad annunciarlo il premier Giuseppe Conte. La ragazza, il giorno del rapimento ad opera di una milizia armata, si trovava nel villaggio di Chakama e stava lavorando a un progetto per l’infanzia con la onlus Africa Milele di Fano. Festeggia per la liberazione anche il governatore delle Marche, Luca Ceriscioli: «Una bellissima notizia ci è arrivata poco fa – ha scritto su Facebook -. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato la liberazione di Silvia Romano, la cooperante di Africa Milele Onlus di Fano rapita in Kenya nel novembre 2018. Grazie a tutti coloro che hanno lavorato per riportarla a casa dove potrà riabbracciare i suoi cari e tutte le persone che le vogliono bene». A dedicarle un post anche il Pd Marche: «Silvia Romano è stata liberata! Una grande gioia per tutta l’Italia». Silvia si trova al momento a Mogadiscio, nel compound delle forze internazionali. Le sue prime parole dopo la liberazione: «Sono stata forte e ho resistito. Sto bene e non vedo l’ora di tornare in Italia». L’operazione per liberarla è stata a cura dell’Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna), in collaborazione con i servizi turchi e somali.
Il post del Pd Marche
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Bellissima notizia !!! 🙂
Di cosa c’entri il PD meglio non parlare…
è indubbio il piacere di apprendere la liberazione di SILVIA ROMANO, a Lei rivolgo un pensiero di compiacimento!
Detto questo rimango, a dir poco basito, nel notare che con puntualità, il tutto viene usato per propaganda politica con il post del PD delle Marche!!!!!!
Politica…politica….politica, non vi rendete conto che esagerate e fate del male a voi stessi?
Ogni cosa al suo giusto posto e al momento e situazione opportuna, altrimenti diventa una ostentazione e perde ogni suo valore intrinseco, se quanto meno lo aveva! e della qualcosa esprimo forti dubbi oltre che perplessità
Per Pasquarè. Bene ha fatto il PD Marche a felicitarsi per la liberazione di Silvia Romano. Bene ha fatto anche, ieri 9 maggio, a ricordare l’omicidio di Aldo Moro. Solo che dovrebbe aver fatto un copia-incolla, visto che ha parlato del 40-esimo anniversario laddove Moro è stato assassinato 42 anni fa (9 maggio 1978).
Oltre all’esito positivo della vicenda, spero che l’inchiesta aperta dai pm a Roma chiarisca quanti milioni di euro siano stati pagati dallo Stato, come già avvenuto in precedenti analoghi rapimenti di ragazze italiane avventuratesi in paesi ad altissimo rischio per loro libera scelta e contro i suggerimenti del Ministero competente con aggiornamenti continui, se tali riscatti milionari non siano un incentivo a replicare altri rapimenti da parte di organizzazioni terroristiche, ed infine se risponde al vero che sia stata costretta a convertirsi ed obbligata al matrimonio con rito islamico.
Riferimento al commento n. 4. Il 40esimo anniversario (anno 2018) è quello nel corso del quale è stata fatta la commemorazione riportata ieri, 42esimo anniversario. Chiedo scusa.
“Per Dinci”, com’è venale Lei, signor Castellucci, quante polemiche su qualche milioncino in più o in meno che passiamo ai terroristi islamici per il loro sostentamento, eh!! Anche loro han pur diritto di vivere con i loro riti e triti islamici, eh!! gv
per Sig. Iacobini, premetto che i pensieri sono sempre leciti anche se non condivisibili.
Detto ciò, l’accostamento con il sequestro a scopo di riscatto della Romano e l’assassinio politico dell’Onorevole Moro non ha nessun nesso, pur sforzandomi non riesco a mettere in confronto le situazioni che sono distanti anni luce.
Dico ciò con il massimo rispetto del suo pensiero.
veramente, Pasquarè, un nessetto c’è… nel 78 lo Stato rifiutò ogni trattativa o dialogo con terroristi italiani, ora è fiero e orgoglioso, felice e contento di aver trattato con criminali, forse terroristi, islamici… nel 78 la Legge aveva un valore sacro e assoluto, oggi di sacro c’è solo la Scienza o almeno la Virologia.
Sig. Pavoni, certamente se si vuole trovare a tutti i costi un nesso, anche se flebile lo si potrebbe trovare paragonando mille situazioni compreso l’omicidio di Giulio Cesare (per non fare altri paragoni che avrebbero più sentore politico partitico).
Pasquarè, il nesso è quello indicato da Pavoni. Quindi nessun volo pindarico. Lo Stato ha trattato per liberare ostaggi spesso, quindi non sempre. Nel caso di Moro non ha trattato.
peraltro un nesso con Giulio Cesare ci sarebbe pure, ma il finale all’epoca fu molto diverso…
https://www.vanillamagazine.it/i-pirati-rapirono-giulio-cesare-che-pago-piu-del-doppio-del-riscatto-e-poi-li-giustizio/
cioe ……hai scelto a tuo rischio e pericolo di portare il tuo contributo, liberissima di farlo, in un paese in cui la tua incolumita non poteva essere garantita in nessun modo, ti sei convertita, si presume volontariamente, all islam, e adesso per farti tornare in italia il nostro governo deve sborsare qualche milioncino di euro in quanto ti è stato riservato un trattamento che, visto i buontemponi che ci governano, era non dico prevedibile, ma doveva essere messo in conto.Aggiungo poi che si….a pensar male si fa peccato, ma come diceva qualcuno, si azzecca quasi sempre ….boh… qui volendo c è molto da pensar male
Debbo aggiornare il mio commento precedente fatto poco prima del rientro della Silvia Romano dopo che ha affermato la sua libera e volontaria conversione alla religione islamica al contrario di quanto avevo letto su una forzatura da parte dei sequestratori e di un suo comprensibile umano adeguarsi ad una situazione difficile che poteva mettere a repentaglio la sua vita invece…..oltre al presentarsi con abbigliamento tradizionale islamico, per nulla smagrita per la lunga detenzione, anzi in evidente perfetta forma fisica e sorriso smagliante il tutto avallato dalla dichiarazione “sono stata trattata bene” , a questo punto vengono dei dubbi su tutta la storia come al precedente Guerrino Marinozzi ed a tanti altri….e se lo Stato debba mettere a rischio la vita degli agenti intervenuti per la liberazione di chi ha scelto volontariamente di andare in zone risapute rischiose, e se soprattutto debba pagare milioni di euro che vanno a finanziare il terrorismo islamico quando lo stesso Stato, diversi anni fa durante i frequenti i sequestri in Italia da parte di banditi sardi, giustamente si comportava esattamente al contrario di oggi bloccando i conti bancari delle famiglie dei sequestrati per impedire il pagamento del riscatto….
A questo punto si potrebbe sospettare una truffa ai danni di chi ha pagato. Lei è felice, convertita, sposata e si potrebbe presumere che i soldi siano andati al marito e qualcosina ai complici che avrebbero aiutato nell’organizzare il sequestro. Poi fra qualche tempo, ritornerà in Kenia dove dovrebbero esserci ancora meravigliosi hotel per turisti o keniani facoltosi e ivi condurre una bella vita ai bordi di qualche piscina. Naturalmente si possono fare altre ipotesi, l’importanti è che siano suggestive e verosimili.
A proposito di fake… la Silvia nostra operava nel villaggio di Chakama, circa 50 km nell’entroterra di Malindi. Non vedo perchè considerarlo territorio a rischio ex ante. Con sto ragionamento, anche andare in Sicilia è a rischio ?
Ho sentito dire che nelle moschee è stata aperta una sottoscrizione per rimborsare il riscatto pagato per la liberazione della loro correligionaria.
Come al solito sarà una fake news???
in effetti nessuna colpa, teoricamente e mettendo da parte qualsiasi rimorso di coscienza, puo essere attribuita alla nostra “Aysha”, bello il nome eh? …sarebbe bastato impiegare i dineri del riscatto in altri ambiti…fra l altro innumerevoli..e il gioco era fatto .Viste le ottime condizioni di salute la soddisfazione per il proprio operato il ritorno in Italia poteva avvenire in qualsiasi momento con un bell aereo di linea pagato privatamente, perche no