Il cane abbaia troppo, condannato il padrone. L’uomo, un 57enne che vive a Tolentino, era finito sotto accusa al tribunale di Macerata, dove oggi c’è stata la sentenza: un mese per il proprietario del cane. Questo ha deciso il giudice Vittoria Lupi. Secondo l’accusa, sostenuta dal pm Lorenzo Pacini, il proprietario di un cane avrebbe lasciato l’animale, durante la notte, sul terrazzo della sua casa, a Tolentino, e non impedendo all’animale di abbaiare aveva causato un continuo disturbo ai vicini di casa (l’uomo vive in viale Repubblica). I fatti sarebbero avvenuti tra l’ottobre del 2014 e il marzo del 2016. Oggi l’uomo, difeso dall’avvocato Sergio Ariozzi, è stato condannato per disturbo della quiete pubblica.
Secondo me abbaiano troppo gli umani...
Forse abbaia troppo perché sta sempre da solo o sta chiuso in poco spazio...
Di notte non esiste che il cane rompa le palle!!! Ne ho 3
Ho lo stesso problema, il cane del vicino decide per me quando io devo andare a dormire, e quando mi devo svegliare. Sarà guerra.
Certo che è proprio strano questo mondo♀️ se lo portava in canile era disumano, se lo lascia in balcone e abbaia è senza cuore,se non aveva cani sicuramente non amava l'essere umano,ecc. Facciamo pace con il cervello
Se il problema della vostra vita è un cane che abbaia, beati voi!
Bravo giudice !!il proprietario deve essere accorto di non fare disturbare i vicini ( :: almeno di notte::::)
finalmente una sentenza che non condanna i cani ma bensi' i proprietari che li fanno soffrire ,, perche' se un cane abbaia di continuo vuol dire che non sta bene in quella casa
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Se la condanna viene dal giudice Lupi vuol dire che il cane abbaiava proprio tanto. È il classico lupus in fabula.
Era ora …
ormai il cane decide della vita degli uomini..
del suo padrone va benissimo, degli altri esseri umani, un po’ meno.
Tenere un cane in un appartamento non è un atto d’amore verso l’animale ma una forma di egoismo. Il Creatore non ha dato al cane già millenni fa le caratteristiche necessarie a vivere in un appartamento in questa epoca. Per questo l’uomo, pur vivendo in una società che tollera la privazione di libertà cui certi animali sono condannati, dovrebbe quantomeno evitare che gli effetti collaterali di tali limitazioni si ripercuotano sul prossimo.