Pasto da casa dietrofront. Il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Via Ugo Bassi ha emanato ieri una comunicazione per i genitori che avevano fatto richiesta del servizio del pasto da casa. Da un anno quasi si è lavorato al regolamento che permetteva alle famiglie di far consumare nel refettorio agli studenti cibo preparato a casa. Ma proprio quando il regolamento era stato sottoscritto, dopo le numerose proteste dei genitori che nel mese di aprile e maggio avevano portato avanti uno sciopero della mensa, è arrivato lo stop. Effetto della sentenza della Corte di cassazione che lo scorso luglio, a scuole chiuse, ha ribaltato la decisione del Consiglio di Stato. Da qui la circolare della dirigente che invita tutti i genitori ad iscriversi regolarmente alla refezione scolastica entro il 30 agosto perchè non sarà possibile portare il pasto da casa. «La sentenza n. 20504/2019 pronunciata dalle sezioni unite della Corte di Cassazione il 2 luglio scorso, depositata in Cancelleria e resa nota al pubblico il 30 luglio 2019, ha ribaltato la decisione del Consiglio di Stato concernente la possibilità di portare il panino da casa in mensa, in forza della quale sono state chieste e rilasciate alcune autorizzazioni a consumare alimenti portati da casa durante il servizio di refezione e nei locali refettorio – si legge nella circolare -Si comunica quindi, che, in ossequio al principio di diritto enunciato dalla Corte di Cassazione nella sentenza n. n. 20504/2019, non sarà possibile consentire la fruizione del pasto portato da casa nei locali della mensa scolastica. Pur comprendendo le ragioni di coloro che hanno presentato formale richiesta per poter avere accesso a questo servizio, non è per questa istituzione scolastica possibile comportarsi differentemente». Il comitato che si era costituito “Insieme cambiamo la mensa” e che aveva promosso lo sciopero del venerdì annuncia battaglia.
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Corte di cassazione e consiglio di stato chiamati a decidere per la mensa dei bambini? Perchè non coinvolgere anche la corte internazionale dell’Aja?
Ci si sta lavorando. Però la Cassazione avrebbe anche dovuto formulare quale cibo, tipo, provenienza, caratteristiche biologiche ecc. a cui attenersi. Questa sentenza è del tutto inutile, non risponde alla domanda per cui si sono formati i comitati anti mensa. Senza perdere tanto tempo, a Macerata sembra che il servizio mensa e forniture prodotti idonee funzioni, copiate o fate mangiare i vostri bambini a casa o non mandateli a scuola perché lo stato non li protegge.