Lutto a Macerata per la scomparsa di Alfredo Perri. Storico preside della scuola Mestica, si è spento ieri pomeriggio a 98 anni nella sua abitazione in via Ettore Ricci. Per quasi tre decenni ha guidato l’istituto del capoluogo. La profonda dedizione alla scuola prima come insegnante e poi come preside, alla quale ha dedicato tutta la sua vita, e l’amore sconfinato per la cultura. Questi i tratti distintivi di quella che era una figura d’altri tempi che metteva ogni giorno la sua passione al servizio degli studenti, impegnandosi in altre attività sempre collegate al mondo della scuola. Il professor Perri lascia i figli Maria Grazia e Antonio, la sorella Iolanda, i nipoti Cristina, Laura e Carlo (addetto stampa Lube Volley). La salma si trova al Centro Funerario “Città di Macerata”. Il funerale si terrà domani, sabato, alle 9 nella chiesa di Santa Croce.
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Era il mio preside, riposa in pace.
Colto e distinto, un volto e una voce fatti per incutere timore ma che lasciavano immaginare dolcezza di affetti e curiosità per la vita, modi eleganti che sapevano diventare bruschi, un portamento e un’inflessione che rimandavano al Sud e alla Magna Grecia… Aveva certo una concezione che si direbbe tradizionale della scuola ma quella severità esigente valeva, democraticamente si direbbe, tanto nei confronti degli alunni quanto dei docenti. Sotto la sua presidenza d’altronde si tenne un cineforum, presso la succursale dell’ex seminario, con vari film non certo da reazionari, tra i quali il bellissimo C’eravamo tanto amati di Ettore Scola. Mi sorprese, e lo avrei visto da allora con altri occhi, quando volle partecipare alla gita a Montefortino: era contento e disteso, parlava con noi ragazzi, gustava il pranzo al sacco, saliva con passo sicuro i sentieri sopra il santuario, alzando ogni tanto lo sguardo verso i monti, verso il cielo…
Carissimo preside! Ti ho pensato pochi giorni fa perché da tanto non ti vedevo più in giro e quando ci incontravamo, anche dopo tanti anni, mi guardavi come a dire: oggi non mi saluti?!
Un preside papà, serio, coerente e distinto ma sempre con la mano tesa e il sorriso.
Rimarrai per sempre nei miei ricordi tra le persone più belle che la vita mi ha fatto incontrare.
Un abbraccio. Da lassù prega per tutti gli studenti che hai amato e che ti hanno amato.
Lo ricordo ancora ai tempi delle mie medie alla Mestica che allora sotto la sua direzione era considerata la miglior scuola della città. Persona seria che svolgeva il suo ruolo con professionalita ed umanità.
Un insegnante indimenticabile e un gran signore, questo e’ il mio ricordo del Professor Perri. Sono stato suo allievo per soli due anni a partire dall’ottobre 1955 e allora i nostri rapporti non erano dei migliori, nonostante io lo ammirassi molto. Durante un colloquio con mia madre lui le chiese se avesse altri figli e, quando lei rispose che avevo due sorelle piu’ grandi, lui le disse di contare su di loro perche’ da me non poteva aspettarsi nulla di buono. Ripetei la seconda media e cosi’ le nostre strade si separarono.
Nel 1975, quando ero professore incaricato all’universita’ di Camerino, la Mestica organizzo’ una visita all’ateneo e io ero la persona di contatto. Ci trovammo nell’ufficio di presidenza della scuola che anche io avevo frequentato e, prima di discutere l’organizzazione della visita, il Professor Perri confesso’ alle docenti e ai docenti presenti di aver commesso un grave errore di valutazione nei miei confronti, invitando loro a usare la massima prudenza prima di esprimere un parere su un allievo. Solo un gran signore poteva fare un atto del genere!
Vivendo io all’estero da decenni i nostri contatti non sono stati frequenti, ma i pochi incontri che abbiamo avuto, come pure le sue lezioni sui Poemi omerici, resteranno per sempre tra i miei ricordi piu’ gradevoli. Conservo come oggetto prezioso una Grammatica della lingua Italiana che egli mi regalo’.
Addio caro professore, non la dimetichero’ mai!!!
Il suo alunno Ernesto Di Iorio
Un grande uomo,molto colto, versatile e curioso per ogni novita’. Sempre pronto a imparare anche in eta’ avanzata. Voglio ricordarlo anche nei panni dell’uomo comune, di quell’uomo che riusciva ad emergere anche nella quotidianita’. Ricordo come, quando era sulla settantina, facesse esercizi di matematica e studiasse la lingua tedesca (per mantenere sveglia la mente, diceva). Aveva grandi capacita’ di adattamento e spirito di iniziativa. Per anni il suo garage fu una falegnameria. L’impianto elettrico del suo appartamento lo rinnovo’ perfettamente e “a norma”. La mia stima c’e’ sempre stata e mai mutata. Che la terra ti sia lieve, resterai per sempre nel mio cuore, Sergio