Nelia Calvigioni lascia la maggioranza:
«Mi hanno escluso da ogni decisione»

CORRIDONIA - Lo sfogo dell'ex sindaco e attuale presidente del Consiglio che l'altra sera ha votato contro il nuovo polo scolastico proposto dall'amministrazione: «Costi lievitati e assoluta mancanza di trasparenza, non potevo fare altro»

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Nelia Calvigioni e Paolo Cartechini durante la cerimonia di insediamento

 

«Da un anno e mezzo non condividono le loro scelte con me, non mi invitano alle riunioni che fanno nelle case private e devo sapere cosa decidono attraverso l’accesso agli atti, per questo ho deciso di uscire dalla maggioranza». C’è amarezza nelle parole di Nelia Calvigioni, ex sindaco di Corridonia e attuale presidente del Consiglio che con i suoi quasi mille voti ha contribuito all’elezione del sindaco Paolo Cartechini. Da ieri ha deciso si non far più parte del gruppo che sostiene l’attuale sindaco, Corridonia Insieme. «Una scelta sofferta – continua l’ex sindaco – una rottura che ho cercato di ricucire in ogni modo ma non ci sono riuscita. Rimango consigliere indipendente, porterò avanti con serietà e impegno come ho fatto in 10 anni da sindaco il mio lavoro di consigliere, continuerò a fare il presidente del Consiglio che mi ha votato come persona super partes e assicuro massima trasparenza nei lavori. Mi dispiace ma non potevo non dire cosa stava capitando per rispetto dei mille cittadini che mi hanno votato».

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la votazione sul nuovo polo scolastico dell’altra sera. «L’iter è stato avviato nel 2015 e prevedeva un finanziamento Inail – spiega la Calvigioni – Dagli atti, richiesti tramite accesso, ho dovuto scoprire che il sindaco, con una lettera aveva rinunciato al finanziamento. Poi mi sono accorta che il costo della scuola è lievitato notevolmente. Come potevo votare a favore? Tutto poteva essere discusso e si poteva anche rinunciare al fondo Inail ma con trasparenza e condivisione delle scelte. In 10 anni da sindaco ho sempre informato i cittadini, anche in situazioni molto scomode, ora prendo atto che questa amministrazione non lo fa e non condivide neanche con chi fa parte della maggioranza. Una totale mancanza di trasparenza».
Il rapporto con l’amministrazione era incrinato già da tempo. «Il mio peccato originale è il bilancio 2018 approvato a marzo. Mi astenni dalla votazione – ricorda – Lo feci perché avevo chiesto con un emendamento per riammettere in bilancio l’ampiamento di una palestra e il centro ricreativo in via Martiri della Libertà, una scelta fatta in precedenza e cassata. Chiesi almeno di ripristinare la progettazione per poter accedere ai bandi ma non fu possibile, quindi mi astenni dalla votazione. Da allora sono stata esclusa e isolata e costretta ad accedere agli atti per conoscere l’operato della maggioranza»

 

 

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