Scoperto un complesso sistema di frode posto in essere da una società calcistica della Vallesina attraverso la fittizia corresponsione di compensi sportivi e la contestuale annotazione in contabilità di elementi passivi indeducibili per oltre 2 milioni di euro. L’operazione, denominata “Cartellino giallo” e condotta dalla Guardia di Finanza di Jesi, ha preso spunto dall’analisi dei numerosi prelievi, per oltre un milione di euro, effettuati sul conto corrente della società, riportati nelle scritture contabili come compensi sportivi corrisposti a tecnici, giocatori, dirigenti e collaboratori. Dopo le audizioni, questi ultimi hanno però appreso con meraviglia che nei loro confronti, a loro insaputa, venivano certificati dalla società compensi in parte mai erogati e, comunque, non assoggettati a ritenuta Irpef, in quanto contabilmente fatti rientrare nei limiti di esenzione procapite di 7.500 euro annui. La differenza, in contanti e in evasione di imposta, veniva distratta dalla società per altri fini, facendone perdere le tracce. Al termine dell’attività ispettiva, è stato denunciato all’autorità giudiziaria l’amministratore della società sportiva e sono state irrogate sanzioni in materia di antiriciclaggio per ripetute violazioni del limite di legge stabilito per l’uso del denaro contante.
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Hanno scoperto “l’acqua calda”…!
Per correttezza, e completezza di informazione, il periodo di imposta sotto esame va dal 2013 al 2017. La denuncia quindi è partita per l’amministratore di allora. Da giugno 2018 tutta la dirigenza è cambiata.