L’ufficio immigrazione
«Preso atto delle criticità e della situazione lavorativa dei colleghi, che fino ad oggi hanno comunque dimostrato impegno e spirito di collaborazione nel sopperire alle carenze e ai disagi che dovevano essere temporanei, auspichiamo che l’amministrazione si attivi nell’immediato per far si che entro il mese di luglio l’Ufficio immigrazione sia operativo nella nuova sede. Come Struttura Sindacale lo dobbiamo ai colleghi, come poliziotti alla cittadinanza». Sono le parole di Damiano Cioppettini, segretario provinciale del Siulp, il sindacato di polizia, che denuncia lo stato di degrado in cui versa l’Ufficio immigrazione di via Prezzolini a Macerata. Innanzitutto il sindacato parla di «un ufficio fondamentale e strategico per importanza istituzionale e sociale, che ogni anno è tra i primi posti nazionali per pratiche gestite in rapporto alla popolazione residente. Controllo della procedura di richiesta permesso di soggiorno e relativo rilascio, asili politici, cittadinanze ed espulsioni dal Territorio Nazionale sono solo alcuni – spiega – dei delicati compiti che in provincia sono ad esclusiva trattazione, come forza di polizia, del personale dell’Ufficio immigrazione». Il punto per Cioppettini è che lo stabile ormai è inserito in un cantiere permanente dove sono in costruzione le scuole “Mestica” e “Dante Alighieri”. «Le ruspe impiegate a pochi metri dagli uffici, oltre a provocare rumori e vibrazioni simili a piccole scosse telluriche, innalzano polveri che impongono la chiusura delle finestre – lamenta il sindacato – La cura del verde è inesistente con il conseguente rischio di proliferazione di insetti e ratti. Il cancello principale, che dovrebbe essere aperto agevolmente in caso d’emergenza, è chiuso da una grossa catena con lucchetto perché guasto da diverso tempo. I dipendenti hanno espresso forti preoccupazioni anche per gli utenti che condividono le loro stesse condizioni. Citiamo, ad esempio, un episodio risalente a pochi giorni fa, dove per permettere l’accesso alla sala d’aspetto, ad un ragazzo con disabilità fisiche, due poliziotti hanno dovuto materialmente sollevare la sedia a rotelle per consentirgli di superare le scale. Con tutti i rischi che possono incorrere per tale operazione». E nel mirino del Siulp finisce anche il questore Antonio Pignataro. «Ha dichiarato che eventuali interventi sostenuti, sarebbero stati di fatto, spese inutili in quanto a breve verrà effettuato il trasferimento nella nuova sede – continua Cioppettini – Giustificazioni che questa sigla sindacale non può più tollerare considerato che i lavori per l’apertura della nuova sede vanno avanti da tempo senza avere ad oggi alcuna data definitiva relativa al trasferimento».
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palazzine della famosa CIRAM, SSAM e poi SARAM di Macerata, costruite nel 1958, erano ben tenute, ora allo sfacello per incuria e per l’età.