«Spacciatori e drogati anche di giorno», «asfalto che cede e buche sulla strada» e «erba alta e scarsa manutenzione». Nazareno Cicarilli, residente del quartiere Montalbano di Macerata (meglio noto per il parco verde del Sasso d’Italia) lamenta in una lettera lo stato di «degrado che continua ad avanzare indisturbato». Alla segnalazione allega anche foto dove si notano scivoli rotti, panchine immerse nell’erba alta e diversi segnali di incuria in uno dei luoghi più suggestivi della città. Di seguito la lettera di Cicarilli.
Lo scivolo rotto
«Sono nato e cresciuto nel quartiere di Montalbano a Macerata, famoso per il parco pubblico Sasso D’Italia, luogo che considero come un mio secondo giardino. In venticinque anni ho visto la completa evoluzione delle condizioni del parco, o per meglio dire devastazione. Fino a quando la struttura adibita al bar, di proprietà del comune di Macerata, era funzionante e quindi sicura, vi era anche un controllo del parco detenuto dalla Provincia. Dopo la chiusura avvenuta nel 2009, se non sbaglio, il degrado. Degrado che anche oggi, a distanza di dieci anni, continua ad avanzare indisturbato. Le condizioni ambientali della zona verde sono intollerabili, questo grazie al comune e alla provincia, che come due bambini capricciosi litigano per avere il giocattolo più bello, hanno abbandonato il parco al proprio destino. L’erba alta impossibilita le camminate su quei percorsi un tempo atti alle passeggiate. Gli alberi secchi tagliati più del dovuto sono una prova di una scarsa manutenzione. Ma non solo: l’area è infestata da vandali che spaccano panchine e tavolini. Imbrattano sul marciapiede, sul sasso, simbolo del parco e sui resti del bar. La staccionata è a pezzi, si trovano cassonetti del vetro buttati a terra che rappresentano dunque un pericolo, tra i vari giochi restano in piedi solamente le altalene, lo scivolo è pericoloso, mentre gli altri sono stati vittima della maleducazione di gente irrispettosa. Gli spacciatori e i drogati calpestano il suolo caparbiamente anche di giorno, sicuri che non vi sia nessuno a fermarli. I controlli sono inefficaci. L’asfalto, rinnovato la scorsa estate, già comincia a cedere e delle buche appaiono sulla strada. Strada percorsa a velocità eccessiva da sbruffoni che ostentano la loro vanità ingiustificata, non solo perché superano di molto i limiti imposti dal codice della strada, ma anche perché mettono a rischio i passanti. Non solo adulti: anche i ragazzini coi loro motorini impennano, accelerano e talvolta varcano il marciapiede e girano nel bel mezzo del parco. Colpa di un’educazione inesistente. Per far in modo che questo non accada più è necessario un serio intervento da parte della comunità sia del quartiere ma anche della città e della provincia, applicando anche una videosorveglianza».
che peccato.. e pensare che da quel posto e su quel prato c'è una vista mozzafiato.. bei tempi
Tutto questo dopo che hanno chiuso le fontanelle trasferendole in basso,perché io ricordo che quando si veniva a prendere l'acqua era tutto fruibile e ordinato vista la presenza continua di persone .
Orwel è con noi !!! Educare bisogna , altro che telecamere !
Fabi l'educazione dovrebbe essere impartita dalla famiglia, nel privato, qui si parla di roba pubblica e se c'è qualcuno che l'educazione non l'ha ricevuta non è colpa mia né tua e se per debellare il fenomeno del vandalismo serve mettere due telecamere che si mettano ste due telecamere perché, sinceramente, trovo molto più grave che i bambini non possano giocare con lo scivolo o altre cose piuttosto che una telecamera mi riprenda mentre faccio una corsa, le flessioni o porto fuori il cane.
Vero sono stato qualche settimana fa ed è irriconoscibile che peccato
non disperate!! un mese prima delle prossime elezioni sara' tuttto ripristinato.
Ci siamo divertiti come i matti da giovani li ma adesso a Macerata e vietato divertirsi
È triste vedere il parco pubblico più bello della città abbandonato all'incuria e all'inciviltà delle persone. Il comune deve riqualificarlo al più presto tutelandolo dalla maleducazione della gente con telecamere a circuito chiuso così chi sbaglia paga. Una società che si rassegna all'inciviltà è una società che ha perso
Se non ci va nessuno, si lamentano dell'incuria (giustamente). Se il bar è aperto, si lamentano che non si parcheggia e non si riesce a fare manovra. Quando c'era la musica dopo cena, si lamentavano che non si riusciva a dormire... Metteteve d'accordo....
La riapertura del bar è fondamentale...
Solo a Macerata un posto così bello non si sfrutta. Riaprite il bar. D'estate era una figata.
Sinceramente è colpa di ognuno di noi, visto che ci si lamenta spesso sulle iniziative culturali e sociali proposte alla cittadinanza e si dice la fatidica frase "a Macerata non c'è niente"....Forse dovremmo anche sciaquarci la bocca e dare amore alla propria città,a prescindere...
Un luogo stupendo che va recuperato, al di là di inutili e pretestuose polemiche
Che peccato! Quanti ricordi!
Sasso d'Italia. Sono molto legato a quel parco. L'idea di creare quel parco fu , nei primi anni novanta, del consiglio di circoscrizione S.Croce di cui ero presidente. La Regione Marche aveva dei fondi della Comunità Europea, se ricordo bene, per creare dei boschi urbani, Portammo avanti l'iniziativa grazie all'allora assessore all'ambiente Marino Foresi con il supporto dell'UTC. Fu uno dei primi progetti presentati in regione e, a differenza di come è stato poi realizzato, non prevedeva quel tipo di parcheggio invasivo a valle, ma un parcheggio a raso. Tutto il progetto prevedeva una spesa di 36 milioni di lire. La Regione prima di dare il via al finanziamento aspettò che fossero presentati anche altri progetti di altre zone regionali. Nel frattempo, anno 1993, cadde l'amministrazione Cingolani. La nuova amministrazione inizialmente non era dell'avviso di realizzare questo parco, poi, viste le proteste, decise di realizzando apportando alcune modifiche. Il chiosco che insiste in quell’area è di proprietà della Provincia di Macerata che lo diede in gestione, quale indennizzo, all’ex contadino che in precedenza coltivava quell’area. Successivamente, quando il gestore lasciò il chiosco, lo stesso venne dalla Provincia dato in convenzione al Comune che di conseguenza provvedeva a darlo in gestione. Si giunse all’ultimo periodo in cui il chiosco era funzionante, gestito dalla Cooperativa La Meridiana che, in cambio della assegnazione, provvedeva alla manutenzione dell’intero parco. In quell’anno scadeva la convenzione tra Comune e Provincia e detta convenzione ad oggi non è stata più rinnovata. Ecco perché il chiosco da quella data è rimasto chiuso. In aggiunta alla proposta del Parco Urbano, l’allora consiglio di circoscrizione in una sua seduta alla quale era stato invitato l’assessore all’urbanistica Mauro Compagnucci chiese all’Amministrazione Comunale di inserire una norma nel piano regolatore che tutelasse anche la vista panoramica del viale che conduceva al Sasso d’Italia. La norma prevedeva che le eventuali lottizzazioni lungo viale Indipendenza non potessero prevedere edifici che superassero di un metro il livello stradale di tale via e questa norma è tutt’ora operante. Ora veniamo all’oggi. Il viale che conduce al Sasso è stato asfaltato , per la parte da S. Croce a Colleverde a spese del comune e, per le due tratte successive sino al Sasso , se non vado errato, ad onere e/o carico di alcuni lottizzanti.Dopo tanti anni è stata potata la siepe nel tratto terminale del viale regalando agli occi uno splendido panorama,dal Monte Conero a Cingoli. L’inizio della risistemazione di Sasso d’Italia però a qualcuno decisamente non è piaciuta. Da un paio di mesi, sistematicamente, di notte qualcuno si reca in quel sito a fare danni, a distruggere qualcosa, in aggiunta ad altri danni che, sotto gli occhi di tutti, sono stati fatti anche di giorno. Una volta in tre adulti hanno spaccato un gioco dei bambini, un cavallo a molla, poi hanno rotto la fontana, divelto segnali, buttato più volte il cassonetto del vetro nella scarpata, divelto e fatta a pezzi una parte della staccionata, divelto pezzi di asfalto evidentemente con una leva , hanno tagliato una pianta, una acacia, facendo dei rami, pieni di spini, spezzoni di trenta, quaranta centimetri disseminati nel prato tra le altalene e la fontana e non sembrerebbe opera di ragazzacci infatti i rami erano stati ridotti in pezzi con tagli molto precisi e quindi con uno strumento apposito, non spezzati, hanno spaccato le vetrate del chiosco. Perché? Perché questo accanimento di qualcuno? (Chiedo scusa se nella ricostruzione della storia di Sasso d’Italia dovessi aver commesso qualche errore(sono passati tanti anni) e, se del caso, vogliate correggermi).
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Che ricordi anno 1990 la fontana era funzionante in cui erogava 1.00 litro al secondo a 4 atmosfere e totalmente di Serrapetrona e la gente veniva li a prenderla per curare per fino alcune malattie, mentre gli altri con l’acqua facevano bevute da campioni era sempre pieno che per fino gli autobus facevano fatica a girare, poi come giochi non so se ci sono ancora alcuni mega mattoni di pietra che la maggior parte dei ragazzi in estate ci prendevano le abbronzature a palla, e per non parlare il bar che dal 2008 e chiuso era la meta della ristorazione
la strada pero rimane uno dei ricordi del passato che con gli avvallamenti ci si faceva le montagne russe oppure a subbuteo il bigliardino con le buche
per quella strada che ricca di montagne russe e perfetta se avete un vecchio motorino così facendo diventa una perfetta attrazione in cui per chi ha il motorino ci si puo spassare per tutto il giorno gratis proprio sotto casa 😀
Era stato chiamato “BOSCO URBANO” c’era una piantina dettagliata con le zone e le diverse piante presenti con nome in latino, insomma una bella cosa. Ora le piante non si vedono, circondate dalle infestanti, il verde in condizioni bruttissime. La manutenzione deve essere opera del Comune. Ma cosa fanno i giardinieri dipendenti dello stesso, tutto il giorno? Mi risulta ne siano tanti, cosa fanno? A ben vedere anche le condizioni delle rotatorie, nulla.
Mi pare di ricordare che la struttura(bar) sia di proprietà del comune che affida con bando pubblico;mi piacerebbe sapere se è stata mai affidata e se fosse chi è l’affidatario
e il motivo per cui è chiusa.
Da qui può partire la discussione per tutti le altre problematiche.L’abbandono e l’incuria di un luogo pubblico precludono responsabilità soggettive.IL COMUNE.