Giulianelli si gode i trionfi:
«Per i miei figli deleghe nel club,
a Civitanova abbiamo trovato l’amore»

INTERVISTA al patron della Lube dopo la storica doppietta Scudetto-Champions. «A Macerata ha prevalso l’aspetto politico: la città ci seguiva ma con la responsabilità di dover fare questo benedetto palazzetto la sensazione era che fossimo ospiti. Qua ci sentiamo coccolati e in 3 anni abbiamo vinto 2 scudetti anche grazie all’apporto di un pubblico che crea problemi agli avversari»
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Fabio Giulianelli ieri a Palazzo Chigi con i due trofei appena vinti, premiato dal sottosegretario Giorgetti

 

di Mauro Giustozzi

Entusiasmo e soddisfazione per come si è chiusa la stagione. Il passaggio di consegne generazionale con i figli che avranno più responsabilità in futuro.

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Fabio Giulianelli con i figli Eugenio e Massimo a Berlino dopo la vittoria della Champions

Civitanova che ha amato subito e sostenuto sempre la società dal suo arrivo sulla costa. La prospettiva di costruire una formazione puntando anche su giovani talenti emergenti per rendere la squadra competitiva anche nei prossimi anni. E’ un Fabio Giulianelli a 360° gradi quello che inquadra il grande momento che la sua Lube volley sta vivendo da una settimana a questa parte quando nel volgere di pochi giorni ha conquistato prima scudetto poi Champions League.

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La Lube in festa dopo la vittoria dello Scudetto

A distanza di alcuni giorni che sensazioni si provano per questi trionfi?

«Emozioni che sono più intense nei momenti immediati della partita. Adesso cominciamo a renderci conto per davvero di quello che abbiamo fatto. Tirando le somme porti a casa questi risultati e la soddisfazione è enorme. Ciò che mi piace sottolineare di più, però, di questa settimana indimenticabile è che è stata inaspettata nell’entusiasmo che c’è stato da tutta Italia. Vincere trascina sempre entusiasmo, ma non ho mai visto negli ultimi 4 anni quando abbiamo vinto lo scudetto questa grande partecipazione e coinvolgimento dei tifosi verso i ragazzi, verso la Lube. Direi una Lube per davvero stavolta di tutti. Questo ci ha molto gratificato. La conferma di un lavoro fatto negli anni».

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De Giorgi sul balcone del Comune di Civitanova assieme ad Albino Massaccesi, Simona Sileoni e Beppe Cormio

La scelta di Fefè De Giorgi, che ha fortemente voluto, si è rivelata azzeccata e vincente alla fine.

«Noi di certo eravamo coscienti di avere dei campioni, dei giocatori forti. Li avevamo anche l’anno scorso, però stavolta abbiamo puntato sui giocatori di carattere. Nei primi mesi mancava questa coralità di squadra, c’era una personalizzazione troppo forte dei giocatori. De Giorgi è stato in grado di riportare tutti alla pallavolo di squadra e questo è stato un merito importante. Non si vince, lo abbiamo visto a Perugia, col giocatore singolo. Puoi avere il campione ma poi è la squadra che vince le partite. E noi lo abbiamo fatto. Per ottenere questo c’è bisogno di un direttore, di una persona che doveva dare un segnale forte in questa direzione. E questo ha fatto Fefè».

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Giulianelli con i figli durante i festeggiamenti per la vittoria del quarto scudetto nel 2017

Fabio Giulianelli prepara il passaggio di consegne ai propri figli nella Lube che verrà?

«Non è un passaggio vero e proprio immediato. Sta già avvenendo con la partecipazione dei figli alla vita del club. In realtà è iniziato tutto 30 anni fa quando sin da quando erano piccoli hanno sempre partecipato e respirato questo ambiente: adesso stanno diventando protagonisti anche loro e dovranno prendersi sempre più responsabilità. Daremo loro delle deleghe in modo che possano inserirsi sempre più nel volley e nell’azienda. E’ bello vederli partecipare con entusiasmo a queste scelte che abbiamo fatto».

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Balaso e Sokolov dopo la vittoria a Perugia

Quando la Lube vince qualcosa di importante perde sempre il suo opposto: lo è stato con Omrcen, poi con Zaytsev e ora con Sokolov.

«Sono scelte di vita: quando si raggiungono dei successi che appagano con soddisfazioni sportive poi vengono fatte delle scelte di opportunità da parte dei giocatori. Che magari al momento amareggiano, però vanno poi comprese e capite perché arrivano delle tentazioni e opportunità talmente importanti per la loro vita che è difficile dire di no. Ed è anche comprensibile che queste offerte strepitose che ricevono atleti di questo livello non possano essere rifiutate. Oramai non ci meravigliamo più di niente».

A proposito di meraviglia, come giudica il caso Zaytsev-Lube e l’arrivo di Kamil Rychlicki?

«Io ho parlato con il ragazzo, era molto interessato al fatto di venire a giocare in questa squadra nella prossima stagione. Ma non sono riuscito a capire perché adesso ha questo forte ripensamento e non ha portato avanti il suo proposito, direi quasi una certezza, di vestire ancora la maglia della Lube. Noi cerchiamo solo giocatori che hanno la voglia e la carica giusta per venire a giocare a Civitanova. La scelta di Kamil Rychlicki è una certezza per il presente, ma anche una forza per mettere basi solide per il progetto futuro».

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La Lube campione d’Europa

E’ stato più difficile vincere lo scudetto o la Champions League?

«Direi che la vittoria a Perugia è da incorniciare per come è arrivata: sotto 2-0, in trasferta, la forte rivalità tra i due club, è un qualcosa di eclatante. Poi sapevamo bene che ripetersi dopo pochi giorni era difficile: riportare la concentrazione dopo l’euforia, in una finale secca e rigiocarcela in questa maniera è stato davvero bellissimo. La preoccupazione era come affrontare questa gara dopo quell’impresa: direi che bisogna dare un merito particolare ad allenatore e società. Dopo una sola serata di festa siamo tornati piedi a terra per catturare questo storico obiettivo».

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Il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica con il patron Fabio Giulianelli

Le vittorie della Lube hanno riaperto a Macerata, anche a livello politico, la ferita per il trasloco a Civitanova: cosa ha trovato di più in riva all’Adriatico la società in questi anni?

«Posso dirlo in una parola: amore. Noi appena arrivati a Civitanova siamo stati accolti non come un ostacolo ma un tesoro. Un qualcosa di importante e prezioso che dava lustro alla città. Siamo stati tutelati e coccolati in una maniera tale che hanno visto in noi un veicolo importante per una città turistica che ha bisogno della notorietà. A Macerata ha prevalso l’aspetto politico: la città ci seguiva ma con la responsabilità di dover fare questo benedetto palazzetto la sensazione era che la Lube fosse un ospite, ogni anno sempre la polemica del palas. Io ebbi delle critiche quando affermai che la Lube aveva vinto poco perché non aveva un impianto all’altezza: dovevamo sempre emigrare nella fase dei playoff peregrinando tra Osimo, Jesi, Ancona e concedendo questo vantaggio agli avversari. Sta di fatto che a Civitanova in 3 anni abbiamo vinto 2 scudetti anche grazie all’apporto di un palazzetto, di un pubblico che trascina i nostri giocatori e crea problemi agli avversari. Le squadre le avevo forti anche a Macerata ma poi nella fase decisiva eravamo nomadi costretti a cercare una nuova casa per giocarci lo scudetto».

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Stankovic con la Champions all’Eurosuole Forum

Fabio Giulianelli qual è l’obiettivo principale della Lube nella prossima stagione?

«Intanto godiamoci ancora questo bellissimo momento. Non dobbiamo commettere poi l’errore di non guardare al futuro. Abbiamo atleti molto forti che però hanno una età sportiva avanzata. Dobbiamo entrare nell’ordine di idee di programmare una squadra che sia forte non solo il prossimo anno ma anche tra 2/3 anni. Vogliamo restare protagonisti nel tempo. Cercheremo di fare innesti in un contesto di squadra molto matura e forte, guardando anche a dei ragazzi molto promettenti che hanno il dna giusto per giocare ad alti livelli. Lo stiamo valutando e cercheremo di mettere attenzione a questo aspetto qua. Gli obiettivi oggi non ce li poniamo, li affronteremo una alla volta quando arriveranno. L’importante sarà, come quest’anno, farsi trovare pronti ai grandi appuntamenti nella migliore condizione di forma possibile».

Per due trofei così importanti vinti una grande festa è prevista per questa Lube?

«Vedremo. Stavolta, in base alle esigenze aziendali che ci sono, coniugando la festa del volley con iniziative dell’azienda: non c’è ancora una data precisa. Potrebbe essere in estate o anche ad ottobre quando potranno partecipare pure i giocatori che altrimenti sono in nazionale durante l’estate. E festeggiare senza i protagonisti non mi pare giusto».

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